• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/17920 (4-17920)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17920presentato daFEDRIGA Massimilianotesto diMartedì 26 settembre 2017, seduta n. 858

   FEDRIGA. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   già con un precedente atto di sindacato ispettivo l'interrogante aveva evidenziato le penalizzazioni subite negli anni dal teatro lirico G. Verdi di Trieste in sede di riparto dei fondi del Fondo unico per lo spettacolo (Fus), nonostante il percorso virtuoso intrapreso e riconosciuto a suo tempo anche dal Commissario straordinario del Governo per le fondazioni lirico-sinfoniche;

   già nel riparto Fus 2016 il Teatro G. Verdi di Trieste è stato sfavorito, con l'assegnazione di un contributo complessivo di euro 8.839.872 rispetto ai 9.582.436 euro dell'anno precedente (-244.125); il contributo Fus 2017 è stato ridotto, risultando pari addirittura a 7.859.943 euro, sebbene parzialmente recuperato grazie ai fondi extra Fus 2017 assegnati – che avrebbero dovuto costituire fondi aggiuntivi per le fondazioni virtuose – per euro 646.369;

   il taglio di quest'anno, che, va ricordato, si somma alle precedenti riduzioni dell'ultimo biennio 2015/2016, è di 986.716 euro in meno rispetto alle previsioni del piano di risanamento cui la Fondazione del teatro G. Verdi è, come le altre, soggetta, che è stato approvato a fine luglio 2017;

   tale taglio non trova giustificazione nella direzione del teatro, che registra una gestione virtuosa, caratterizzata da un aumento di spettatori, di fatturato e di reperimento di risorse da privati ed una contestuale riduzione accorta dei costi senza intaccare la qualità delle produzioni artistiche;

   tuttavia, a danneggiare la Fondazione Verdi di Trieste è non soltanto l'attribuzione di punteggi, a parere dell'interrogante, immeritatamente bassi, ma anche la scelta del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo di non applicare la ripartizione del 5 per cento dei fondi del Fus prevista per le fondazioni virtuose che abbiano raggiunto il pareggio di bilancio nell'ultimo triennio;

   la normativa vigente, si ricorda, contempla due tipologie di contributi statali: il riparto del Fus ex legge di stabilità per il 2014 e il riparto dei fondi extra Fus ex comma 583 dell'articolo 1 della legge n. 232 del 2016;

   in realtà, la legge istitutiva dei piani di risanamento prevedeva che, per il triennio 2014-2016, una quota del 5 per cento del Fondo unico per lo spettacolo destinato alle fondazioni lirico-sinfoniche fosse destinata alle fondazioni che avessero raggiunto il pareggio di bilancio nei tre esercizi finanziari precedenti, soltanto che i successivi interventi normativi, nel disporre la proroga del regime di risanamento, non hanno altresì previsto la proroga di tutte le disposizioni ad esso connesse;

   all'uopo l'Anfols (Associazione nazionale fondazione lirico-sinfoniche), in data 4 luglio 2017, ha scritto al Ministro interrogato per manifestare viva preoccupazione tra gli associati per la mancata proroga, per l'appunto, di quanto previsto dalla norma di cui all'articolo 11, comma 20-bis, del decreto-legge n. 91 del 2013, convertito dalla legge n. 112 del 2013, relativa appunto all'attribuzione del 5 per cento del Fus alle fondazioni che hanno chiuso il bilancio in attivo per tre esercizi consecutivi –:

   se e quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere per stabilire una proroga del regime di risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche, con l'applicazione della quota del 5 per cento di cui in premessa, posto che in un processo di risanamento tale contributo è sinonimo di meritocrazia e responsabilità.
(4-17920)