• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/04018 MUNERATO, BELLOT, BISINELLA - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico - Premesso che: il Polesine è una regione del Veneto meridionale,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-04018 presentata da EMANUELA MUNERATO
giovedì 28 settembre 2017, seduta n.887

MUNERATO, BELLOT, BISINELLA - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico - Premesso che:

il Polesine è una regione del Veneto meridionale, corrispondente in gran parte al territorio della provincia di Rovigo, che per caratteristiche e morfologia forma una ben distinta unità geografica;

l'economia è chiaramente legata alle peculiarità del territorio ed è contrassegnata da una significativa presenza dell'agricoltura e da un diffuso settore secondario, imperniato sulla piccola e piccolissima impresa;

il settore primario è componente fondamentale per l'economia provinciale rappresentando il 6,6 per cento del PIL provinciale (contro una media regionale del 2,7 per cento), caratterizzato da un seminativo misto (mais, frumento, soia, bietola) da una buona presenza frutticola, dall'orticoltura intensiva e dalla crescita delle aree desinate a risaie. Nel territorio deltizio il settore primario si arricchisce delle attività della pesca professionale (mercati ittici di Pila, Scardovari, Porto Viro), della vallicoltura e della lagunicoltura;

nel secondario notevole è il peso dell'artigianato, che raggruppa oltre 7.600 imprese su oltre 28.500 imprese attive iscritte alla Camera di commercio e dove prevalgono i comparti manifatturieri;

il settore industriale si è sviluppato e specializzato in vari comparti e registra la presenza di diverse aziende leader a livello nazionale;

la crisi degli ultimi anni ha sensibilmente indebolito le potenzialità del territorio, come dimostrato dai dati sull'economia e sull'occupazione in provincia di Rovigo, che fotografano una situazione al limite del collasso;

nel 2014, dopo 6 anni di recessione, a fronte di una disoccupazione a livello nazionale di circa il 13 per cento e di una media regionale pari al 7,5 per cento, la provincia di Rovigo ha registrato, con il suo quasi 10 per cento, la percentuale più alta di disoccupazione tra le 7 province del Veneto;

ultimo esempio in ordine di tempo è rappresento dalla crisi dell'azienda SICC, specializzata nella progettazione e produzione di apparecchi in pressione destinati al settore termoidraulico, che ha annunciato un piano industriale che prevede 23 licenziamenti e l'esternalizzazione di parte dell'attività. Per le forze sindacali si tratta del primo passo verso la successiva chiusura della fabbrica, con la conseguente perdita di quasi 80 posti di lavoro;

oltre alla citata Sicc, negli ultimi mesi sono entrate in difficoltà la Bellelli Engineering, passata da oltre 50 dipendenti a una ventina, il gruppo Guerrato, mentre La Rhoss ha chiuso ad Arquà e si è trasferita in provincia di Udine, con 18 lavoratori costretti al trasferimento e altri 5 licenziati;

ad avviso delle interroganti, quella dell'economia polesana è una situazione drammatica, meritevole della massima attenzione e che necessita di interventi urgenti;

una delle soluzioni potrebbe essere l'istituzione di zone franche urbane per alcuni territori del Polesine, proposta già formulata dalla richiedente nel disegno di legge n. 2347, presentato nel mese di aprile 2016, assegnato alla Commissione finanze e ancora in attesa di avvio dell'esame,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei dati riguardanti la precaria condizione economica dell'area del Polesine e quali interventi urgenti intendano adottare, già a partire dalla prossima legge di bilancio, al fine di sostenere le attività industriali, commerciali, artigianali e turistiche del Polesine e incentivare l'occupazione e il rilancio socio-economico di tutto il territorio.

(3-04018)