• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/12342 (5-12342)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12342presentato daIANNUZZI Cristiantesto diLunedì 2 ottobre 2017, seduta n. 862

   CRISTIAN IANNUZZI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il 1º ottobre 2017 in Spagna si è svolto un referendum per votare sull'indipendenza della Catalogna: è stato promosso dalla Generalitat de Catalunya indetto da una legge del Parlamento della Catalogna, secondo cui il voto dovrebbe avere natura vincolante, ma è invece stato contrastato dal Governo spagnolo, secondo cui la Costituzione della Spagna non consentirebbe di votare sull'indipendenza di alcuna regione spagnola, e la consultazione sarebbe quindi illegale in quanto radicalmente incostituzionale;

   la giornata è stata segnata da scontri, violenze e dall'intervento costante e diffuso della polizia nazionale per impedire lo svolgimento della consultazione, sgomberare i seggi e sequestrare le urne;

   la policia nacional e la guardia civil sono intervenute per fermare il voto per l'indipendenza e sequestrare le urne: tafferugli, cariche e persino spari con proiettili di gomma. La folla è stata spostata con la forza e la sindaca di Barcellona riferisce di più di 761 feriti. Le autorità catalane parlano di «repressione franchista»;

   sui social network girano numerosi filmati che mostrano come la polizia spagnola ha usato proiettili di gomma contro le persone che protestavano a causa dell'intervento degli agenti contro le operazioni di voto in Catalogna;

   il prefetto Enric Millo, ha giustificato l'intervento della polizia spagnola nei seggi perché, ha affermato, quella catalana – i Mossos – «ha anteposto criteri politici a quelli professionali». «Siamo stati costretti a fare quello che non volevamo fare» ha detto. Le pattuglie dei Mossos, la polizia di Barcellona, si sono limitate solamente alla verifica senza chiudere i seggi, né sequestrare le urne. Dopo qualche minuto di controlli, gli agenti avevano lasciato gli edifici tra gli applausi della popolazione. La guardia civil sta identificando gli agenti che per la loro «passività» e per non aver rispettato il mandato del giudice ora rischiano di incorrere nel reato di disobbedienza. Anche i vigili del fuoco, categoria che è dichiarata a favore del referendum, sono stati aggrediti dalla polizia nazionale a calci e colpi di manganello durante le operazioni di sgombero di un seggio;

   occorrerebbe che le autorità spagnole spiegassero la violenza ingiustificata e ingiustificabile contro la popolazione indifesa – tra cui anziani e bambini – che ha opposto resistenza passiva –:

   quali iniziative intenda promuovere, per quanto di competenza, in sede europea e internazionale, per far cessare tale spirale di violenza e favorire il processo democratico in Spagna, a partire dal rispetto dei diritti umani e della libertà di pensiero;

   se il Governo intenda assumere iniziative di competenza per sostenere l'avvio di un dialogo interno alla Spagna che consenta al popolo catalano di pronunciarsi legalmente sul proprio futuro.
(5-12342)