• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/12361 (5-12361)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-12361presentato daCIVATI Giuseppetesto diMercoledì 4 ottobre 2017, seduta n. 864

   CIVATI e PANNARALE. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   come riportato dal settimanale L'Espresso in edicola questa settimana, il Ministro Calenda continua a considerare il Trans Adriatic Pipeline (Tap) un progetto strategico per l'Italia, nonostante siano stati documentati gli intrecci tra Tap e affaristi italiani legati alla politica, la criminalità organizzata, le casseforti anonime con la «targa offshore» e l'esistenza di connessioni societarie tra tre blocchi di potere politico-economico, che portano al presidente turco, al dittatore azero e agli oligarchi russi legati al presidente Putin;

   la scorsa settimana il consorzio Tap ha effettuando il trasporto e il deposito di mezzi nell'area Almaroma di Melendugno (Le), probabilmente in ragione di una ripresa dei lavori in vista della fine del divieto nel periodo estivo, divieto peraltro violato nella notte tra il 3 e il 4 luglio 2017, come segnalato in precedenti interrogazioni;

   la ripresa dei lavori dopo la pausa estiva appare inopportuna non solo perché non è stato ancora aperto alcun confronto con le popolazioni e le istituzioni locali in mobilitazione da mesi, ma anche alla luce dell'inchiesta della rete di giornalismo investigativo OCCRP «Azerbaijani Laundromat» pubblicata nei primi giorni di settembre 2017 da alcuni dei più autorevoli giornali europei, tra cui The Guardian (Regno Unito), Süddeutsche Zeitung (Germania) e Le Monde (Francia);

   la suddetta inchiesta racconta di 16 mila operazioni bancarie realizzate da quattro società registrate nel Regno Unito, ma controllate da offshore anonime, che avrebbero fatto transitare in Europa circa 2,5 miliardi di euro riconducibili a businessman e al Governo dell'Azerbaijan;

   questo immenso giro di denaro sarebbe servito per fare pressioni – anche di dubbia legittimità – sulle istituzioni europee con lo scopo di sbloccare gli ultimi prestiti utili a realizzare il gasdotto, e in particolare l'ultimo tratto del Tap (Trans Adriatic Pipeline);

   su queste accuse di corruzione di ex e attuali membri dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa coinvolti nello scandalo della cosiddetta «diplomazia al caviale», il Consiglio d'Europa ha avviato a gennaio 2017 un'inchiesta interna non ancora conclusa –:

   se il Ministro interrogato, per quanto di sua competenza, non ritenga urgente e necessario, prima di qualunque ripresa dei lavori e a tutela della trasparenza e dell'interesse generale, acquisire ulteriori elementi sui fatti oggetto dell'inchiesta giornalistica, che se confermati metterebbero in evidenza gravi condotte illecite nella gestione dell'affare Tap, attendendo eventualmente l'esito dell'inchiesta del Consiglio d'Europa e agendo di conseguenza.
(5-12361)