• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/08155 ASTORRE, ANGIONI, SCALIA, FABBRI, FASIOLO, RUTA, PEZZOPANE, CALEO, Stefano ESPOSITO, CHITI, SPILABOTTE, D'ADDA, MOSCARDELLI, CIRINNA' - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-08155 presentata da BRUNO ASTORRE
martedì 3 ottobre 2017, seduta n.888

ASTORRE, ANGIONI, SCALIA, FABBRI, FASIOLO, RUTA, PEZZOPANE, CALEO, Stefano ESPOSITO, CHITI, SPILABOTTE, D'ADDA, MOSCARDELLI, CIRINNA' - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e dell'interno - Premesso che:

il punto 3.3 del "Principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria" di cui all'allegato 4/2 del decreto legislativo n. 118 del 2011 prevede che nei bilanci di previsione degli enti locali, per i crediti di dubbia e difficile esazione accertati nell'esercizio è "effettuato un accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità, vincolando (...) una quota dell'avanzo di amministrazione" calcolato in base all'andamento degli incassi nei esercizi precedenti (la media del rapporto tra incassi e accertamenti per ciascuna tipologia di entrata);

lo stesso principio prevede che "Nel 2016 per tutti gli enti locali lo stanziamento di bilancio riguardante il fondo crediti di dubbia esigibilità è pari almeno al 55 per cento, nel 2017 è pari almeno al 70 per cento, nel 2018 è pari almeno all'85 per cento e dal 2019 l'accantonamento al fondo è effettuato per l'intero importo", come dall'integrazione introdotta dall'articolo 1, comma 509, della legge n. 190 del 2014 (legge di stabilità per il 2015);

considerato che:

negli ultimi 5 anni i trasferimenti statali a favore degli enti locali, che non rientrano nel calcolo del fondo crediti di dubbia esigibilità, sono stati sostituiti da entrate tributarie (IMU e TASI) che sono riscosse direttamente dai Comuni e a fronte delle quali viene effettuato l'accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità per la parte non riscossa;

la negativa congiuntura economica e finanziaria degli ultimi anni ha peggiorato la capacità di riscossione delle entrate degli enti locali;

il peggioramento della capacità di riscossione comporta l'aumento delle somme da accantonare obbligatoriamente al fondo crediti di dubbia esigibilità;

per effetto del metodo di calcolo previsto dalla vigente normativa, nel 2019, l'accantonamento obbligatorio al fondo crediti di dubbia esigibilità, nella maggior parte dei Comuni italiani, arriverà a pesare più del 20 per cento del totale della spesa corrente;

stante la rigidità della spesa corrente dei Comuni italiani, non ulteriormente comprimibile, sarà difficile, per i sindaci, riuscire a quadrare i bilanci preventivi triennali, ed essi dovranno, nella migliore delle ipotesi, rinunciare ad erogare i servizi o, nel peggiore dei casi, dichiarare, da subito, il dissesto finanziario;

considerato inoltre che i Comuni erogano principalmente servizi alla persona e di sostegno alle categorie sociali più deboli,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto esposto e se intendano valutare l'opportunità di alleggerire il peso dell'accantonamento obbligatorio al fondo crediti di dubbia esigibilità intervenendo sul metodo di calcolo dello stesso o concedendo più tempo ai Comuni, quindi oltre l'esercizio 2019, per il raggiungimento dell'intero importo.

(4-08155)