Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
S.7/00354 esaminate, ai sensi dell'articolo 144, Regolamento, il Documento di riflessione sul futuro della Difesa europea (COM(2017) 315 definitivo), la Comunicazione della Commissione al Parlamento...
Atto Senato
Risoluzione in Commissione 7-00354 presentata da FEDERICO FORNARO
martedì 3 ottobre 2017, seduta n.253
La Commissione,
esaminate, ai sensi dell'articolo 144, Regolamento, il Documento di riflessione sul futuro della Difesa europea (COM(2017) 315 definitivo), la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni "Istituzione del Fondo europeo per la Difesa" (COM (2017) 295 definitivo) e la Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa, volto a sostenere la competitività e la capacità di innovazione dell'industria europea della difesa (COM(2017)294 definitivo);
premesso che i tre atti in questione rappresentano un fondamentale passo in avanti verso la definizione di una autentica politica europea di difesa, riallacciandosi, altresì, al Piano d'azione europeo in materia di difesa del 30 novembre 2016, anch'esso avente natura di comunicazione e che era incentrato proprio sulla proposta di istituire di un Fondo europeo per la difesa, articolato in due sezioni, l'una dedicata alla ricerca e l'altra alle capacità;
rilevato, con riferimento al Documento di riflessione, che esso si compone di una parte iniziale sulla situazione della difesa in Europa e la percezione dei cittadini europei al riguardo, seguita da una prefigurazione della situazione al 2025: riprendendo l'impostazione per scenari seguita nel Libro bianco, il documento ne esamina tre possibili - che, viene specificato, sono meramente illustrativi e non necessariamente alternativi - nei quali si potrebbe concretizzare l'impegno verso la costruzione di un'Unione della sicurezza e della difesa;
rilevato inoltre, per quanto attiene all'Istituzione del Fondo europeo per la Difesa, che:
la sezione ricerca del fondo, risulta, di fatto, già in funzione: lo scorso 11 aprile è stata infatti adottata la decisione di finanziamento, per il 2017, dell'azione preparatoria. Si tratta di 25 milioni di euro, cui si sommeranno, nelle intenzioni della Commissione, 40 milioni nel 2018 e 25 milioni nel 2019, per un totale di 90 milioni di euro in tre anni (2017-2019), destinati a finanziare ambiti di ricerca ritenuti cruciali per consentire lo sviluppo di alcuni sistemi di difesa chiave;
per quanto attiene, invece, alla sezione capacità, la prima fase, relativa agli anni 2019 e 2020, è subordinata all'adozione, entro il 2018, della proposta di regolamento adottata contestualmente dalla Commissione europea, e relativa all'istituzione di un programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa, di 245 milioni per il 2019 e 255 milioni per il 2020 finalizzato a cofinanziare la fase di sviluppo. Tale proposta è all'esame della Commissione e potrebbe effettivamente concretizzarsi nei tempi previsti;
nell'attuale fase iniziale è previsto il cofinanziamento di progetti che coinvolgano almeno tre imprese appartenenti ad almeno due Stati membri e che tale previsione, potrebbe produrre un eccessiva concentrazione di risorse su iniziative bilaterali e non propriamente europee, con possibili risvolti critici per diversi Paesi membri;
rilevato ancora, con riferimento alla proposta di regolamento, che:
l'atto in esame è la prima proposta legislativa adottata dalla presentazione della Strategia globale nonché dall'avvio dell'intenso dibattito sulla costruzione della difesa europea e che, qualora approvata, costituirebbe il primo atto legislativo dell'Unione europea volto ad istituire un programma cofinanziato dal bilancio dell'Unione e finalizzato esclusivamente alla difesa;
è previsto il cofinanziamento di progetti che coinvolgano almeno tre imprese appartenenti ad almeno due Stati membri, previsione che potrebbe produrre un'eccessiva concentrazione di risorse su iniziative bilaterali, con possibile esclusione di diversi Paesi membri;
l'esclusione di imprese non europee secondo la definizione dell'articolo 7 della proposta di regolamento, potrebbe dar luogo all'esclusione di imprese ad azionariato diffuso ma controllate da soggetti europei, nonché penalizzare quelle aziende che hanno importanti attività localizzate, ad esempio, nel Regno unito, stante l'imminente uscita di questo dall'Unione;
la proposta di regolamento, presentata nell'ambito dell'attuale quadro finanziario pluriennale, prevede una copertura attraverso la riduzione delle dotazioni già previste per il meccanismo per collegare l'Europa (-145 milioni), i programmi europei di navigazione satellitare, in particolare Galileo (-135 milioni), il programma europeo di osservazione della terra (-15 milioni) e il progetto ITER sulla fusione nucleare (-80 milioni), mentre la restante quota deriverà da una riduzione del margine non assegnato (-125 milioni). Ciò potrebbe tuttavia costituire un elemento di criticità per i programmi predetti, del pari di importanza cruciale;
viste altresì, con riferimento alla proposta di Regolamento, le osservazioni formulate dalla Commissione Affari esteri il 26 luglio 2017 e dalla Commissione Politiche dell'Unione europea il 2 agosto 2017;
rilevata inoltre la possibilità di possibili effetti negativi in capo ad imprese che svolgono una parte delle proprie attività nel Regno Unito, Paese che, all'avvio del prossimo quadro finanziario pluriennale, potrebbe già essere uscito dall'Unione europea;
delibera una risoluzione favorevole con le seguenti osservazioni:
a) il numero minimo di Stati membri partecipanti richiesto per accedere ai finanziamenti del fondo europeo per la difesa dovrebbe essere innalzato a tre, intervenendo conseguentemente sull'articolo 6, paragrafo 2, della proposta di regolamento;
b) nell'ambito della definizione futura del fondo europeo per la difesa, sarebbe opportuno porre in essere adeguati strumenti di tutela per le aziende che hanno rilevanti attività localizzate anche al di fuori dell'Unione europea, con la previsione di parziali esenzioni, in particolare con riferimento al Regno Unito;
c) con specifico riferimento alla proposta di regolamento, l'articolo 7 andrebbe riformulato per fornire maggiore tutela alle aziende ad azionariato diffuso ma controllate da soggetti europei (anche con quote inferiori al 50 per cento), nonché alle aziende transazionali che hanno sviluppato processi di concentrazione ed integrazione industriali con importanti attività localizzate nel Regno Unito o anche al di fuori dell'Unione europea.
d) andrebbero individuate forme alternative di finanziamento del programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa, al fine di salvaguardare, in particolare, le dotazioni finanziarie dei programmi di navigazione satellitare (ed in particolare del programma Galileo), del programma europeo di osservazione della terra e del progetto ITER sulla fusione nucleare;
impegna inoltre il Governo a procedere con convinzione nella realizzazione di una Unione della sicurezza e della difesa, come prospettata nel terzo degli scenari del documento di riflessione della Commissione europea, assicurando un ruolo centrale all'iniziativa italiana e nell'ottica di favorire una razionalizzazione delle spese militari complessive.
(7-00354)
FORNARO