• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/18077 (4-18077)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18077presentato daFEDRIGA Massimilianotesto diVenerdì 6 ottobre 2017, seduta n. 865

   FEDRIGA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   con l'articolo 55, comma 23, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, è stato previsto l'adeguamento dei canoni Anas per i passi carrabili;

   la norma ha permesso all'Anas di incrementare i canoni fino ad un massimo del 150 per cento del corrispettivo precedentemente dovuto, per la prima annualità, ma non reca previsioni per gli anni successivi; in questo modo si sono registrati cospicui aumenti dei canoni da parte dell'Anas, arrivati anche all'ottomila per cento;

   le ingiunzioni di pagamento di migliaia di euro chieste dall'Anas per gli arretrati hanno letteralmente creato drammi umani, con risvolti sociali incredibili; sono apparse sui giornali storie di imprenditori costretti a chiudere la propria attività, di altri che hanno dovuto chiedere fidi e mutui alle banche per continuare a lavorare, di semplici cittadini angosciati da richieste a cui non potevano fare fronte;

   con l'articolo 16-bis, comma 1, del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, è stata prevista l'eliminazione del contenzioso con il pagamento del 30 per cento di quanto maturato o del 60 per cento in caso di rateizzazione, fino ad un massimo di nove rate annuali;

   tuttavia, non tutti i casi sono stati chiusi positivamente;

   un caso clamoroso con grande eco sui giornali è quello del signor Alfonso Formenton residente a Chioggia, ex artigiano in pensione, che è stato condannato dal tribunale di Roma al pagamento ad Anas della somma di circa 30 mila euro per 2 accessi carrabili alla sua vecchia officina, sulla strada statale 309 «Romea» nel comune di Chioggia/VE;

   con successiva sentenza del 21 ottobre 2011 il tribunale ha dichiarato prescritto il canone relativo all'anno 1998, non dovuto il canone per il 2005, visto che il signor Formenton ha rinunciato alla concessione dei passi carrai, e ha condannato il medesimo a pagare ad Anas la residua somma di circa 22 mila euro oltre agli interessi e le spese di lite; sono susseguiti una serie di ricorsi e appelli, risolti tutti in favore dell'Anas, fino al 17 gennaio 2017;

   l'Anas ha anche inviato una proposta di recupero crediti nel 2014, sulla base della legge n. 164 del 2014, che conteneva cifre diverse rispetto a quanto stabilito dal tribunale;

   il signor Formenton tormentato dalle spese legali ha dovuto vendere l'officina nel 2007 e oramai a 85 anni e con problemi di salute subisce, insieme alla figlia, l'estremo disagio della situazione, anche rischiando il pignoramento della propria abitazione;

   la situazione sopraesposta rappresenta un caso umano particolare, ma sarebbe opportuno che Anas monitori vicende analoghe sul territorio nazionale perché a circa 20 anni di distanza dall'entrata in vigore della norma sull'adeguamento dei canoni Anas risulta all'interrogante incredibile che siano ancora rimasti casi di contenzioso irrisolti che ancora intasano i tribunali amministrativi –:

   se i Ministri interrogati intendano adoperarsi, secondo le proprie competenze, affinché l'Anas effettui un monitoraggio delle situazioni ancora irrisolte per il recupero dei crediti da canoni per passi carrabili risolva tali situazioni con l'invio di una nuova proposta di sanatoria sulla base di quanto stabilito dalle sentenze dei tribunali amministrativi, con una particolare riflessione sul caso incredibile sopraesposto.
(4-18077)