• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/18114 (4-18114)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18114presentato daPASTORELLI Orestetesto diMercoledì 11 ottobre 2017, seduta n. 868

   PASTORELLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   l'azienda Officine Lovato, costituita nel 1958 a Vicenza per iniziativa dell'imprenditore Ottorino Lovato, è stata ceduta nel 2008 al gruppo Landi Renzo con sede a Reggio Emilia, azienda quotata in borsa di Milano;

   la storia della Lovato è sempre stata legata alla ricerca e all'innovazione, basti ricordare la prima realizzazione della multivalvola per impianti a gpl, patrimonio tecnologico e di cultura aziendale che è arrivato sino ad oggi, anche attraverso il lavoro di innovazione e passione del fondatore e poi dei figli;

   nel 2007 l'azienda ha cambiato ragione sociale in Lovato Gas, orientandosi sempre più a rispondere alle esigenze di evoluzione dei sistemi di trasporto, richiesta in particolare dalle azioni di tutela ambientali;

   Lovato Gas ha sviluppato nel tempo una gamma di prodotti e componenti per la conversione di veicoli a gas, sia gpl che a metano, rispondendo alle necessità odierne di ridurre gli agenti inquinanti in atmosfera, nel rispetto delle sempre più stringenti normative sulle emissioni in atmosfera;

   la qualità dei prodotti e l'affidabilità ha consentito negli anni alla Lovato Gas di imporsi anche sui mercati internazionali realizzando circa il 90 per cento del fatturato oltre i confini nazionali e di occupare stabilmente oltre 110 dipendenti;

   anche grazie a questo successo, per ben due volte nel 2008 e nel 2013, il comune di Vicenza, attraverso specifiche deliberazioni consiliari, ha consentito delle varianti urbanistiche in deroga ai piani vigenti, che hanno permesso di realizzare adeguati ampliamenti dell'azienda, che si trova in un contesto agricolo e ambientale, in una zona di particolare delicatezza con vista sulla Rotonda, opera del sommo architetto Andrea Palladio;

   oggi il gruppo Landi Renzo ha elaborato un nuovo piano industriale del gruppo, che prevede la chiusura dello stabilimento di Vicenza, motivando tale scelta con il trasferimento degli impianti e delle produzioni in Polonia, Iran e India;

   le motivazioni addotte sono legate esclusivamente al tagli dei costi, in primis alla riduzione del costo del lavoro e poi alle esigenze di mercato: si tratta, ad avviso dell'interrogante, della classica delocalizzazione di una attività produttiva per meri fini finanziari;

   la Lovato Gas nel 2016 ha chiuso il bilancio con un utile di 1,2 milioni di euro, fatturandone 34 e prestando 3 milioni al gruppo Landi Renzo, realizzando risparmi nei processi produttivi e nel costo del lavoro per circa 500 mila euro. L'azienda è in ottima salute ed occupa per la maggior parte donne vicentine;

   avuta notizia della chiusura attraverso una nota sul sito internet dell'azienda, i lavoratori tutti si sono mobilitati con un presidio notte e giorno per vigilare affinché il patrimonio tecnologico aziendale non venga smantellato nottetempo. Un sacrificio e un senso di responsabilità enorme da parte dei lavoratori visto che poi, durante il giorno, si lavora e che l'attività produttiva dell'azienda continua, nonostante il senso di disperazione e di frustrazione per una reale minaccia di perdita del lavoro e nella totale incertezza di un futuro per sé e per le proprie famiglie. Molte di queste lavoratrici hanno un'età media tra i 40 e 55 anni e ben sanno quanto sia difficile oggi trovare un'eventuale nuova collocazione nel mondo del lavoro;

   infine, va segnalato l'atteggiamento, ad avviso dell'interrogante assurdo e incomprensibile, da parte del gruppo Landi Renzo, che finora ha sempre rifiutato qualsiasi confronto per ricercare possibili soluzioni con i lavoratori –:

   se i Ministri interrogati, alla luce di quanto riportato in premessa, non ritengano di dover aprire immediatamente un tavolo di confronto con i rappresentanti degli enti locali, i lavoratori e l'azienda al fine di individuare tutte le possibili soluzioni per evitare l'ennesima delocalizzazione e tutelare il personale.
(4-18114)