• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/12437 (5-12437)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-12437presentato daTONINELLI Danilotesto diMercoledì 11 ottobre 2017, seduta n. 868

   TONINELLI, CECCONI, COZZOLINO, DADONE, D'AMBROSIO e DIENI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   fonti di stampa (Libero del 30 agosto 2017) riferiscono dell'esistenza di norme derivanti da regolamenti o prassi dei partiti politici che governano lo Stato e di numerose regioni e enti locali, che impongono ai designati ad incarichi pubblici, in enti pubblici o in società partecipate da enti pubblici attraverso nomine politiche, di versare ai partiti, ai quali è dovuta la designazione, una parte dei compensi ricevuti per lo svolgimento degli incarichi in questione;

   ciò è emerso in particolare con riferimento alle designazioni del Partito Democratico, che imporrebbe percentuali differenti a seconda dei territori, ma che sarebbero tuttavia nella maggior parte d'Italia pari al 10 per cento di quanto percepito dai titolari degli incarichi, percentuale che in alcuni territori raggiungerebbe il 30 per cento; peraltro, anche nello statuto della Lega Nord all'articolo 37 è espressamente previsto che «coloro che ricoprono incarichi [...] di nomina politica retribuita hanno il dovere [...] di contribuire al finanziamento della Lega Nord e della Nazione versando una quota dell'indennità e degli emolumenti derivanti dalla carica ricoperta», mentre fonti di stampa hanno riportato in passato di come direttori di Asl definiti «manager in quota Lega» inviassero messaggi ad altri direttori di Asl per richiedere versamenti diretti nei conti correnti del partito (Lombardia, i direttori delle Asl costretti a versare il contributo per le casse della Lega su La Repubblica Milano del 25 maggio 2014);

   gli incarichi in questione hanno natura tecnica – pur essendo espressamente prevista per essi una nomina politica e non sono incarichi elettivi – e tali forme di imposizione verso tecnici chiamati a prestare la propria professionalità all'interno di aziende pubbliche si traduce in un'indebita compressione di retribuzioni che può comportare, da un lato, il potenziale allontanamento delle professionalità migliori e, dall'altro, una forma di condizionamento per il decisore politico che sarà indotto a nominare chi paga di più il partito, ciò che si traduce in un grave danno per la collettività –:

   se e come intenda chiarire e fugare ogni dubbio in ordine alle notizie della stampa esposte in premessa, al fine di rassicurare i cittadini sulle pratiche ed i connubi tra nominanti e nominati ivi divulgate, che gettano un'ombra pesante sull'operato di amministratori, politici ed alte professionalità chiamati ad operare nelle istituzioni.
(5-12437)