• Testo MOZIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.1/00848 premesso che: il Parlamento italiano, con la legge n. 145 del 2001 ha: autorizzato il Presidente della Repubblica a ratificare la convenzione sui diritti dell'uomo e sulla biomedicina,...



Atto Senato

Mozione 1-00848 presentata da MARIA RIZZOTTI
giovedì 12 ottobre 2017, seduta n.897

RIZZOTTI, MANDELLI, ZUFFADA, FLORIS, GASPARRI, SERAFINI, PELINO, MALAN, MATTEOLI, RAZZI, Mariarosaria ROSSI, SCIASCIA, MARIN, CALIENDO, VILLARI, GIOVANARDI - Il Senato,

premesso che:

il Parlamento italiano, con la legge n. 145 del 2001 ha: autorizzato il Presidente della Repubblica a ratificare la convenzione sui diritti dell'uomo e sulla biomedicina, adottata nell'ambito del Consiglio d'Europa (art. 1); conferito «piena e completa esecuzione» al trattato medesimo e relativo Protocollo addizionale (art. 2); previsto l'adozione di uno, o più, decreti legislativi di adattamento del diritto interno al contenuto della Convenzione (art. 3); sono seguiti il Protocollo addizionale relativo ai trapianti di organi e di tessuti di origine umana, il Protocollo addizionale sulla ricerca biomedica e il Protocollo addizionale relativo ai test genetici a fini medici;

sul tema dell'efficacia della Convenzione nel diritto interno vi è una discussione dottrinale riguardante la natura, la definizione ed il contenuto della procedura di ratifica, esecuzione di trattati internazionali ed adattamento del diritto interno;

la giurisprudenza della Corte costituzionale italiana sembra condividere la necessarietà dell'elemento del deposito dello strumento di ratifica, riconoscendo come, in assenza del deposito a livello di diritto internazionale, la correlata legge contenente l'ordine di esecuzione debba considerarsi inefficace;

l'Italia non ha ancora provveduto alla ratifica della Convenzione;

considerato che:

pur non essendo la convenzione direttamente applicabile nell'ordinamento italiano, per mancanza dello strumento di ratifica, si ritiene che i suoi principi debbano essere rispettati dal legislatore interno, come principi generali dell'ordinamento giuridico; inoltre gli stessi principi sono stati più volte richiamati dalla giurisprudenza interna quale veicolo per l'interpretazione di norme esistenti;

l'art. 36 della Convenzione di Oviedo prevede che ogni Stato può, al momento della firma della Convenzione o del deposito dello strumento di ratifica, formulare una riserva sul contenuto di una disposizione particolare della convenzione, nei casi in cui una legge, in quel momento in vigore sul suo territorio, non sia conforme a detta disposizione, fermo restando che le riserve di carattere generale non sono autorizzate;

il comitato nazionale per la bioetica, nella seduta plenaria del 24 febbraio 2012, ha approvato una mozione per il completamento dell'iter di ratifica della convenzione di Oviedo con cui ha rinnovato la disponibilità ad esaminare sotto il profilo bioetico tutte le problematiche relative al completamento dell'iter di ratifica, inclusa l'indicazione di eventuali riserve ed opportuni adeguamenti dell'ordinamento;

il mancato deposito dello strumento di ratifica costituisce un grave limite per l'applicazione nell'ordinamento interno dei principi fissati dalla convenzione e indebolisce la posizione dell'Italia, da tempo impegnata in sede internazionale nella promozione dei diritti umani e, in particolare, della dignità dell'essere umano, che può essere lesa dall'applicazione delle nuove tecnologie in assenza di adeguati presidi normativi;

rilevato che:

è opportuno e necessario garantire la tutela e lo sviluppo dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Tra questi diritti, la tutela della salute rappresenta, certamente, un diritto irrinunciabile della persona e le ricerche nei settori della biologia e della medicina rafforzano la qualità della vita delle persone, che possono assicurare un miglioramento delle cure mediche e della dignità del paziente, affinché la sua volontà possa essere sempre tenuta in considerazione;

la cooperazione internazionale in ambito medico permette un efficace e rapido scambio delle informazioni e dei risultati di ricerca a beneficio del genere umano;

è necessario che lo sviluppo delle scienze mediche e delle ricerche in questo campo siano contenuti entro confini etici. La tutela dell'uomo deve prevalere rispetto all'evoluzione della scienza, nel senso che un intervento che ha come obiettivo, ad esempio, quello di modificare il genoma umano, deve necessariamente essere ostacolato, a meno che non abbia un fine preventivo e sia praticato per evitare una malattia, anche legata a fattori ereditari. Negli ultimi anni si è assistito ad una crescente e positiva diffusione della branca della medicina che si occupa di assistenza medica alla procreazione;

permane a livello internazionale grande preoccupazione per l'utilizzo improprio del corpo umano e delle sue parti a fini di lucro, in particolare al traffico illecito di organi e alla pratica dell'utero in affitto,

impegna il Governo al fine di garantire la protezione dei diritti dell'uomo e della dignità dell'essere umano riguardo all'applicazione della biologia e della medicina, a concludere in tempi rapidi l'iter legislativo di ratifica della Convenzione di Oviedo.

(1-00848)