• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/08262 MOSCARDELLI - Al Ministro dell'interno - Premesso che, secondo quanto risulta all'interrogante: da anni l'amministrazione comunale di Sperlonga (Latina) è al centro di una serie di...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-08262 presentata da CLAUDIO MOSCARDELLI
martedì 17 ottobre 2017, seduta n.900

MOSCARDELLI - Al Ministro dell'interno - Premesso che, secondo quanto risulta all'interrogante:

da anni l'amministrazione comunale di Sperlonga (Latina) è al centro di una serie di inchieste giudiziarie che vedono coinvolti, ad avviso dell'interrogante, in maniera sempre più pervicace e pervasiva, molti dei suoi esponenti (sia politici che tecnici);

a quanto risulta all'interrogante, il sindaco Armando Cusani sarebbe, ad oggi, coinvolto in 4 procedimenti penali concernenti plurime ipotesi di reato (corruzione per atti contrari ai doveri del proprio ufficio e turbata libertà degli incanti, cosiddetta operazione "Tiberio"; lottizzazione abusiva per la realizzazione dell'hotel Grotta di Tiberio; lottizzazione abusiva cosiddetto "piano integrato"; lottizzazione abusiva dell'hotel Ganimede);

in particolare, i reati di corruzione per atti contrari al dovere d'ufficio e di turbata libertà degli incanti concernerebbero la prolungata inattività dell'ufficio tecnico comunale rispetto agli abusi edilizi realizzati presso l'albergo "Grotta di Tiberio" di comproprietà del sindaco: in sostanza, grazie alle reiterate condotte omissive di tecnici comunali (che di fatto, in palese violazione di obblighi di legge, non avrebbero adottato i provvedimenti amministrativi volti alla verifica, all'inibizione e alla rimozione degli abusi), Cusani si sarebbe sottratto alle sanzioni previste e agli obblighi ripristinatori per i casi di violazioni accertate); concernerebbero anche la messa in opera di operazioni illegittime volte a pilotare la procedura di gara pubblica per l'affidamento dei lavori di restauro e valorizzazione del complesso archeologico di "villa Prato";

i fatti riguarderebbero non solo il primo cittadino, ma anche altri amministratori locali (il vicesindaco e alcuni assessori), nonché diversi funzionari, coinvolti a vario titolo (e anche in altre vicende più recenti);

nella fase delle indagini preliminari, che hanno complessivamente portato alla luce un quadro di diffusa illegalità e di attività speculative finalizzate principalmente al perseguimento di interessi privati mediante la realizzazione di opere di edilizia residenziale privata, è stata disposta una serie di misure cautelari reali e personali;

nel mese di gennaio 2017 il sindaco, nell'ambito dell'inchiesta denominata "operazione Tiberio", è stato sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere (sostituita, nel mese di maggio, con quella degli arresti domiciliari) e conseguentemente sospeso dalle sue funzioni per effetto delle disposizioni della cosiddetta legge Severino (decreto legislativo n. 235 del 2012);

a distanza di circa 9 mesi, a seguito della revoca, lo scorso 15 settembre, della misura cautelare degli arresti domiciliari, egli risulta reintegrato nelle sue funzioni istituzionali e ad oggi sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di firma;

tutte le accuse dovranno essere dimostrate in sede processuale e, fino a quando non vi saranno sentenze passate in giudicato, occorre avere rispetto del lavoro della magistratura e fare salvo il principio di presunzione di innocenza;

considerato che:

il Comune di Sperlonga, con delibera di Giunta n. 22 dell'11 maggio 2017, si è costituito parte civile nel processo che vede il primo cittadino imputato di corruzione e turbata libertà degli incanti (operazione "Tiberio") e tale circostanza, con il reintegro del sindaco nelle sue piene funzioni, determina di fatto una situazione alquanto inopportuna e di straordinaria anomalia, considerato l'evidente conflitto di interessi (almeno potenziale) tra le parti in causa;

fermo restando che sarà l'autorità giudiziaria competente ad accertare, all'esito della definizione dei procedimenti penali in corso, le eventuali responsabilità e gli illeciti commessi, è evidente che tutta la vicenda pesa enormemente sulla vita politica e istituzionale dell'intero territorio; ciò che preoccupa seriamente, tra l'altro, è il fatto che essa rischia di ledere irrimediabilmente l'immagine di un'intera comunità, contribuendo ad alimentare un sentimento di sfiducia collettiva nei confronti delle istituzioni in generale;

tenuto altresì conto che, nel rispetto del fondamentale principio di presunzione di non colpevolezza, sarebbe comunque opportuno, oltre che doveroso, evitare in ogni modo situazioni che, anche solo apparentemente, possano dare adito a dubbi circa possibili e permanenti intrecci tra politica e affari, nonché commistioni tra interessi pubblici e privati; inoltre è innegabile che la potenzialità permanente del conflitto rappresenti un grave vulnus del principio del buon andamento e dell'imparzialità della pubblica amministrazione,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo, alla luce delle gravi e persistenti violazioni di legge compiute, non ritenga di valutare la sussistenza dei presupposti per l'attivazione degli strumenti di garanzia previsti dall'ordinamento vigente in materia di controllo sugli organi degli enti locali, quale ad esempio la procedura di rimozione e sospensione di amministratori locali, ai sensi dell'articolo 142 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;

in ogni caso, quali iniziative di competenza intenda adottare per risolvere le criticità evidenziate.

(4-08262)