• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.0/02864/001/ ... premesso che, è in discussione in 2a Commissione permanente Giustizia l'Atto Senato 2864, presentato dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e dal...



Atto Senato

Ordine del Giorno 0/2864/1/02 presentato da ALESSANDRA BENCINI
martedì 17 ottobre 2017, seduta n. 426

Il Senato,
premesso che,
è in discussione in 2a Commissione permanente Giustizia l'Atto Senato 2864, presentato dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e dal Ministro della giustizia, approvato dalla Camera dei deputati il 22 giugno 2017, concernente «Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale», che prevede l'introduzione nel codice penale di un nuovo titolo in tema di delitti contro il patrimonio culturale, quali il furto, l'appropriazione indebita, la ricettazione, il riciclaggio, il danneggiamento, la devastazione e altri;
l'esigenza di un intervento normativo organico e sistematico nella materia si è resa indefettibile non solo dalle rilevanti criticità emerse nella prassi applicativa in riferimento alle disposizioni legislative vigenti, ma anche - e soprattutto - dalla circostanza che le previsioni normative in materia di repressione dei reati contro il patrimonio culturale, variamente distribuite nel codice penale (come è noto, antecedente alla Costituzione) e nel codice dei beni culturali e del paesaggio (che non ha introdotto modifiche determinanti rispetto all'impianto complessivo della legislazione di settore, risalente al 1939), risultano attualmente inadeguate rispetto al sistema di valori delineato dalla Carta fondamentale. La Costituzione, infatti, in base al chiaro disposto degli articoli 9 e 42, richiede che alla tutela penale del patrimonio culturale sia assegnato un rilievo preminente e differenziato nell'ambito dell'ordinamento giuridico e colloca con tutta evidenza la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico del nostro Paese a un livello superiore rispetto alla mera difesa del diritto all'integrità del patrimonio individuale dei consociati;
considerato che:
a fianco della tutela del patrimonio culturale si ritiene di considerevole importanza la tutela e la valorizzazione dei negozi storici e delle botteghe storiche artigiane, che costituisce non soltanto un riconoscimento alla cultura, alla civiltà e alla tradizione artistica italiana, ma soprattutto un contributo alla nostra economia. Si ritiene necessario salvaguardare alcune attività artigianali e commerciali per garantire la tutela di quelle antiche lavorazioni e tecniche di produzione derivanti da tradizioni locali, che necessitano di un intervento teso alla valorizzazione e alla conoscenza delle attività nei confronti dei flussi turistici in arrivo nel nostro paese e soprattutto a facilitarne lo sviluppo estero;
la tutela e la valorizzazione delle botteghe artigiane e dei negozi storici, costituiscono una ricchezza da conservare e valorizzare perché rappresenta il nostro passato, ma potrebbe rappresentare anche il futuro per i giovani che volessero accedere, nel caso degli antichi mestieri, ad attività professionali di alta qualità;
alcune amministrazioni comunali come Roma, Firenze, Genova e Bologna ed alcune regioni hanno già provveduto con delibere o provvedimenti legislativi a disciplinare la materia, affinché queste attività non solo non scompaiano, ma assumano sempre di più il valore di patrimonio storico e culturale che loro compete;
nonostante l'impegno degli enti locali appare indispensabile una tutela a livello nazionale di questa delicata materia per garantire la loro tutela, l'eventuale imposizione di vincoli, la previsione di sostegni economici per favorire la continuità della gestione, per abbattere imposte locali, per avviare progetti formativi finalizzati all'introduzione di giovani leve in mestieri che, diversamente, sono a rischio di scomparsa, nonché per facilitare progetti di sviluppo e conoscenza delle attività storiche;
tali attività sono state ormai in larga parte sostituite da esercizi commerciali moderni spesso di non elevato valore qualitativo o tradizionale per la città. Questo processo ha già mutato radicalmente il volto di centri storici piccoli e grandi ed ha, in parte, cancellato un tessuto di imprese commerciali che avrebbe potuto costituire una'ricchezza, non solo come testimonianza storico-culturale, ma anche come strumento di tutela di elementi morfologici, architettonici e sociali delle nostre città. È quindi evidente che quanto ancora rimane di questo patrimonio, ormai largamente disperso, deve essere assolutamente tutelato,
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità di provvedere, anche con atti di carattere normativo, alla tutela e valorizzazione delle botteghe artigiane e dei negozi storici, non solo come testimonianza storico-culturale, ma anche come strumento di tutela di elementi morfologici, architettonici e sociali delle nostre città.
(0/2864/1/2)
BENCINI, ROMANI MAURIZIO, MOLINARI, MUNERATO, SIMEONI, MUSSINI, DE PIETRO, BISINELLA, URAS, BELLOT