• C. 2385-A-bis EPUB FEDRIGA Massimiliano, Relatore di minoranza

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Atto a cui si riferisce:
C.2385 [Decreto Servizio Scolastico] Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 aprile 2014, n. 58, recante misure urgenti per garantire il regolare svolgimento del servizio scolastico


Frontespizio Relazione
XVII LEGISLATURA
 

CAMERA DEI DEPUTATI


   N. 2385-A-bis


DISEGNO DI LEGGE
APPROVATO DAL SENATO DELLA REPUBBLICA
il 15 maggio 2014 (v. stampato Senato n. 1430)
presentato dal presidente del consiglio dei ministri
(RENZI)
e dal ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca
(GIANNINI)
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 aprile 2014, n. 58, recante misure urgenti per garantire il regolare svolgimento del servizio scolastico
Trasmesso dal Presidente del Senato della Repubblica il 15 maggio 2014
(Relatore di minoranza: FEDRIGA)


      

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Onorevoli Colleghi! Il decreto in esame nasce dalla necessità di risolvere due problemi urgenti per il Governo: le conseguenze dell'annullamento di alcuni concorsi regionali a dirigente scolastico a seguito di contenziosi amministrativi, nonché la situazione dei lavoratori socialmente utili (LSU) addetti ai servizi di pulizia delle scuole.
      Ci si riferisce in particolare ai dirigenti scolastici della Toscana, in riferimento ai quali, una recente sentenza del Consiglio di Stato ha annullato la procedura concorsuale per 112 su 483.
      Nel 2011 era stato indetto un concorso per il reclutamento di 2.386 dirigenti scolastici, visto che esisteva una reale esigenza di queste figure, in quanto molte scuole da anni ricorrevano alle c.d. reggenze, con dirigenti che svolgevano la funzione in più istituti scolastici contemporaneamente. In diverse regioni italiane vi sono stati purtroppo alcuni ricorsi che hanno messo in discussione gli esiti del concorso.
      Vicende analoghe hanno infatti interessato anche l'Abruzzo dove il TAR ha disposto l'annullamento della graduatoria dei vincitori, ma il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza a seguito dell'appello avanzato dall'Amministrazione.
      In Lombardia il Consiglio di Stato ha disposto una nuova correzione degli elaborati da parte di una diversa commissione esaminatrice, che ha già proceduto all'approvazione della nuova graduatoria.
      In Molise, il TAR ha sospeso la fase conclusiva della procedura concorsuale, ma l'Amministrazione ha proposto appello al Consiglio di Stato.
      Infine in Calabria e in Campania il TAR ha respinto i ricorsi amministrativi concernenti le graduatorie già approvate.
      Il decreto-legge in esame consente quindi ai dirigenti scolastici già nominati di continuare ad esercitare le proprie finzioni, fino ad avvenuta rinnovazione del concorso e conferma gli atti da loro posti in essere. Se così non fosse è evidente che si creerebbero situazioni di grossa difficoltà nell'organizzazione scolastica.
      Nelle more della rinnovazione concorsuale, i dirigenti già dichiarati vincitori e che stanno lavorando da due anni nelle scuole sarebbero stati rimossi dalle finzioni dirigenziali, ormai in corso di svolgimento, per essere assegnati in soprannumero agli istituti di provenienza, determinando la necessità di ricorrere all'istituto delle reggenze ed ostacolando una razionale programmazione dei trasferimenti di docenti per l'anno scolastico successivo, rischiando inoltre che gli atti svolti nell'esercizio dell'incarico possano essere dichiarati inefficaci per il principio di continuità amministrativa.
      Ma non solo, ad oggi sono ancora aperti diversi contenziosi in diverse Regioni che si trascinano dal precedente concorso del 2004.
      La cosa particolarmente odiosa, nel caso lombardo, ma anche in Toscana, è che, l'annullamento delle procedure di reclutamento è avvenuta per cause interamente ascrivibili ad errori procedurali compiuti dall'amministrazione, non essendoci stata alcuna contestazione del «merito» dei vincitori, ai quali non può essere addebitata alcuna responsabilità.
      Occorre però evidenziare che si tratta dell'ennesimo provvedimento tampone, con la solita sanatoria di concorsi annullati perché male impostati. La giustificazione addotta, cioè che la sanatoria dei dirigenti scolastici viene effettuata per la regolare conclusione dell'anno scolastico, è in evidente contraddizione con i contenuti della proposta. Infatti la proroga della permanenza in servizio viene effettuata ben oltre la conclusione dell'anno scolastico (fino al 31 agosto 2014), probabilmente – salvo ulteriori future proroghe, tramite futuri decreti – fino all'indizione del prossimo concorso.
      Noi crediamo che ormai si arrivato il momento di affrontare finalmente il problema alla radice. È ormai notoria la questione – molto sentita al Nord – delle regioni dove, nonostante il buon livello medio di preparazione, certificato dalle indagini internazionali, troppi candidati alla dirigenza scolastica non superano le prove di idoneità, con il rischio che per i posti vacanti scatti l'ennesimo provvedimento che consente il trasferimento di colleghi dal Meridione, dove (chissà perché!?) le idoneità abbondano.
      È da tempo che Lega Nord propone una revisione del sistema di reclutamento dei dirigenti scolastici, ispirato a quello proposto per l'assunzione di docenti, basato su graduatorie regionali.
      L'accesso al posto (dopo aver scelto in assoluta libertà la regione dove candidarsi, in ossequio alla Costituzione e alle norme europee), dovrà dipendere dalla posizione in lista sulla base di un punteggio in buona parte acquisito sottoponendosi a una valutazione approfondita a parità di condizioni con gli altri iscritti in quella regione. Riteniamo che questo costituisca un modo concreto per superare il problema della disomogeneità di valutazione sul territorio, tenendo conto dell'importanza della conoscenza del territorio dove si sceglie di svolgere la propria attività, un'attività che porta a gestire una comunità locale con ruoli e sensibilità diverse, quello del dirigente scolastico, infatti, non è solo un «posto di lavoro».
      Nell'auspicare che il Governo quanto prima – come avvenuto in altre occasioni, come ad esempio per i test d'ingresso alla maturità dove il Ministro si sta finalmente avvicinando alle posizioni assunte da tempo dalla Lega Nord, ovvero l'abolizione dei predetti test, con valutazione dei risultati dopo il primo anno di corso di laurea (c.d. modello francese) – sposi il sistema di reclutamento regionale di docenti e dirigenti scolastici, non possiamo non chiedere a gran voce un impegno effettivo del Governo a rinnovare con urgenza il concorso, affinché dall'inizio del prossimo anno scolastico sia assicurata l'assegnazione definitiva dei capi d'istituto, senza creare problemi alla continuità didattica-amministrativa degli istituiti.
      Restiamo assolutamente contrari a qualsiasi ipotesi di sanatoria e auspichiamo che il Governo invece non scelga in futuro questa strada che, pur apparendo più semplice e meno onerosa, rischierebbe però di scatenare una nuova ondata di ricorsi.
      Venendo all'articolo 2, il testo evidenzia che in alcune regioni le gare della Consip per i servizi di pulizia ed altri servizi ausiliari nelle scuole non si sono ancora concluse e di conseguenza, sempre per non creare pesanti disservizi all'utenza scolastica, in queste regioni, le scuole potranno continuare ad acquistare questo tipo di servizi dalle imprese o cooperative che li hanno assicurati fino al 31 marzo scorso, purché alle stesse condizioni previste dalla convenzione Consip.
      Il problema degli appalti esterni dei servizi di pulizia ed ausiliari si sostanzia da molti anni nelle assunzioni del cosiddetto personale LSU (lavori socialmente utili) con il tramite di cooperative o altre agenzie esterne.
      Il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca però, allorché si verificano questi appalti, provvede a diminuire l'organico del personale ausiliario delle scuole, per mantenere un'invarianza di spesa. Questo sistema non ha dato luogo ad alcun tipo di risparmio, ma ha provocato notevoli disfunzioni organizzative, anche per la diversificazione dei vari contratti di lavoro. Si ravvisa quindi l'opportunità di una soluzione definitiva, che non può essere quella di affidare a un nuovo soggetto appaltante (Consip) i contratti.
      Ormai è evidente che il ricorso ai Lavoratori Socialmente Utili sia una soluzione negativa, in tal modo infatti vengono distribuiti appalti a cooperative (spesso vicine a sindacati), con corrispondente riduzione dell'organico dei bidelli statali, che hanno diverse competenze, oltre alle pulizie, fanno attività di sorveglianza anche degli alunni e le responsabilità di eventuali mancanze possono essere facilmente individuate. Queste cooperative invece forniscono un servizio limitato quasi esclusivamente alle pulizie, il più delle volte di dubbia qualità. Infatti per aggiudicarsi gli appalti al prezzo più basso, devono forzatamente abbassare lo standard dei servizi e il livello di professionale degli addetti.
      Nel passaggio al Senato è stato approvato un emendamento all'articolo 1 che proroga la permanenza dei dirigenti alla guida degli istituti fino al termine dell'anno scolastico in cui avverrà la rinnovazione del concorso secondo le modalità determinate dal Consiglio di Stato, per salvaguardare la continuità della guida delle scuole. Inoltre, stabilisce che entro il 31 dicembre 2014 venga bandita la prima tornata del nuovo corso concorso nazionale per il reclutamento dei dirigenti scolastici, voluto dal decreto n. 104 del 2013, in cui ci sarà una quota riservata per tutti quei soggetti che hanno contenziosi aperti con l'amministrazione dal concorso del 2004 e che attribuirà, a coloro che hanno svolto già anni di servizio, un punteggio aggiuntivo.
      Riguardo l'articolo 2, è stato poi approvato un emendamento che proroga al 310 dicembre 2014 (nel testo iniziale 31 agosto 2014) la possibilità di continuare ad acquistare i servizi di pulizia dalle imprese che già li forniscono, questo per evitare un nuovo decreto per rinnovare i termini di proroga, qualora l'assegnazione definitiva non ci sia stata, e destina 150 milioni di euro per intervento di mantenimento del decoro e di funzionalità degli immobili.
      A tal proposito andrebbe chiarito che questi lavori che possono essere di manutenzione edilizia, elettrica, idraulica e così via, non saranno effettuati dalle ditte che effettuano le pulizie, come risulterebbe dal tenore attuale delle norme, ma bensì da imprese specializzate. Riteniamo quindi che dovrebbe essere recepito l'emendamento interpretativo da noi presentato.
      Sempre il Senato ha approvato anche un ordine del giorno che invita il Governo a fare una valutazione degli effetti che le nuove modalità di gestione delle pulizie scolastiche stanno avendo sulle scuole.
      Va denunciato il fatto che il Governo è stato costretto a trovare ben 150 milioni di euro che fungessero da ammortizzatore sociale per questi 12.000 dipendenti.
      Adesso con la modifica apportata nell'altro ramo del Parlamento, si prende ufficialmente atto che questi 150 milioni, che dovevano gravare sulle risorse del fondo per lo sviluppo e la coesione, non esistono in realtà, tant’è vero che nella riformulazione si dice che i fondi dovranno definirsi secondo un'analisi che andrà effettuata successivamente dal Cipe.

Massimiliano FEDRIGA,
Relatore di minoranza