• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/04983 il 23 aprile scorso la VII Commissione cultura ha avviato un'indagine conoscitiva sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica nel nostro Paese; dal ciclo delle audizioni in...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04983presentato daVARGIU Pierpaolotesto diVenerdì 30 maggio 2014, seduta n. 237

VARGIU. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
il 23 aprile scorso la VII Commissione cultura ha avviato un'indagine conoscitiva sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica nel nostro Paese;
dal ciclo delle audizioni in corso stanno emergendo notevoli scostamenti del fenomeno tra le varie regioni e le diverse aree territoriali;
la situazione peggiore si registra in Sardegna, con una percentuale del 36,2 di abbandono scolastico contro una media nazionale del 27 per cento. Peraltro, dal 2007 al 2012, L'isola ha segnato addirittura una recrudescenza del fenomeno (più 3,8 per cento) che la mantiene lontanissima dalla media nazionale ed europea;
i dati OCSE PISA – MIUR riferiti al 2011 rispecchiano questo gap: alla fine del primo anno delle scuole secondarie superiori statali la percentuale media di dispersione nazionale è stata dell'11,4 mentre in Sardegna è stata del 15,3, tornando ai livelli del 1995;
in prospettiva, la distanza della regione sarda rispetto ai target fissati per gli early school leavers in ambito europeo (10 percento) e italiano (sedici per cento) per il 2020, rimane ancora molto marcata (25,5 percento);
nel preoccupante contesto educativo che emerge dai dati menzionati, assume una valenza particolarmente grave la recente decisione dell'Ufficio scolastico della provincia di Sassari che non intende autorizzare il funzionamento della classe I dell'istituto professionale servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (IPSASR) di Bonorva, in quanto il numero degli alunni (15) è inferiore ai minimi numerici necessari per l'attivazione delle classi prime (25 iscritti per le sezioni associate funzionanti con un solo corso);
la mancata autorizzazione al funzionamento della classe I per l'anno scolastico 2014/2015 determinerebbe non solo la scomparsa di questa scuola nell'arco di pochi anni e l'esiziale impoverimento dell'articolazione territoriale dell'offerta formativa, ma anche un progressivo smantellamento di una rete di servizi di base nei territori periferici e uno spopolamento dei comuni delle aree interne;
l'istituto di Bonorva rappresenta l'unico riferimento per le zone del Meilogu e del Marghine e la sua chiusura si pone in totale antitesi con le politiche di contrasto alla dispersione scolastica e allo spopolamento rurale messe in atto dalla Unione europea e dalle amministrazioni statale e regionale;
nelle indicazioni contenute nel documento tecnico collegato all'Accordo di partenariato trasmesso alla Commissione europea il 9 dicembre 2013 – Strategia nazionale per le Aree interne: definizione, obiettivi, strumenti e governance si afferma tra l'altro che: «La scuola è presidio civile, sociale e culturale e luogo di elezione per la creazione di capitale umano. Perdendo la scuola il territorio è quasi naturalmente destinato all'abbandono e alla compromissione delle proprie capacità di sviluppo (...) il disagio sociale è legato alla carenza dei servizi di base che nella società europea contemporanea identificano la “cittadinanza”, vale a dire istruzione, sanità, mobilità, connettività virtuale (accesso ad internet). Tale carenza è in parte riconducibile alla bassa densità abitativa di questi territori e alla conseguente difficoltà a organizzarne in modo efficiente la produzione (...)» (articoli 1.2, 3.3);
a causa della bassa concentrazione demografica, l'attuazione della riforma scolastica in Sardegna rischia di decretare il ritorno ad una scuola di cinquanta anni fa. Non a caso il Meilogu ha visto la propria realtà scolastica progressivamente smantellata con la soppressione dell'istituto comprensivo di Bonorva ed il suo accorpamento all'istituto comprensivo di Pozzomaggiore; l'accorpamento della Scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado di Thiesi in un unico istituto comprensivo; la mancata apertura nel 2011 della 4a ginnasio (con conseguente chiusura del liceo classico di Bonorva, i cui alunni dell'unica classe rimasta sono attualmente costretti a frequentare le lezioni presso il liceo scientifico di Pozzomaggiore); la gestione in reggenza dell'istituto d'istruzione superiore «G. Musinu» di Thiesi, ancora autonomo, ma con figure apicali a scavalco;
l'eventuale chiusura dell'IPSASR di Bonorva determinerebbe inoltre l'azzeramento di una specifica offerta di formazione professionale, particolarmente importante in un territorio in cui i settori trainanti dell'economia sono quello agro-zootecnico e agro-ambientale. Il Meilogu, infatti, ricade all'interno dell'area GAL Logudoro – Goceano interessata dalle azioni previste dal PSL – Piano di sviluppo locale e dal PSR – Piano di sviluppo rurale che perseguono l'obiettivo di garantire le condizioni minime (in termini di servizi e qualità della vita) per la permanenza delle popolazioni nell'ambiente rurale;
la prima classe IPSASR non determinerebbe costi particolarmente elevati per l'amministrazione, in quanto buona parte delle ore previste dal curricolo scolastico per detta classe sono da attribuire a classi di concorso in esubero nella provincia di Sassari (A058, A060, C050, A019) che vedrebbe impegnati docenti che altrimenti presterebbero il loro servizio a zero ore rimanendo a disposizione presso altri istituti –:
quali iniziative, per quanto di propria competenza e anche alla luce delle politiche di contrasto alla dispersione scolastica e allo spopolamento rurale messe in atto dalla Unione europea e dalle amministrazioni statale e regionale, intenda adottare, al fine di:
a) prevedere nuovi criteri nella formazione delle classi scolastiche che tengano conto delle peculiarità geografiche, economiche e sociali delle aree più deboli e marginalizzate del nostro Paese, superando il vincolo di parametri standard;
b) promuovere e dare impulso ad una nuova fase di concertazione tra Stato, regione, province e comuni per ridisegnare l'intero sistema educativo sardo, garantendo maggiore integrazione col territorio e più attenzione alla formazione di tutte le competenze culturali e professionali necessarie per progettare un futuro di progresso civile ed economico. (4-04983)