• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/18291 (4-18291)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18291presentato daBRIGNONE Beatricetesto diMercoledì 25 ottobre 2017, seduta n. 878

   BRIGNONE, CIVATI, ANDREA MAESTRI e PASTORINO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   Grandi stazioni s.p.a. fin dalla sua nascita nel 2000 era partecipata per il 60 per cento da Ferrovie delle Stato italiane, e per il 40 per cento da soci privati;

   dalla scissione di Grandi stazioni s.p.a., con decorrenza dal 1o luglio 2016, sono nate tre società: Grandi stazioni rail s.p.a., Grandi stazioni immobiliare s.p.a. Grandi stazioni retail s.p.a.;

   le prime due società (Grandi stazioni rail e Grandi stazioni immobiliare) hanno mantenuto una partecipazione pubblica (Ferrovie dello Stato italiane), mentre Grandi stazioni retail è stata venduta per un importo di circa un miliardo di euro ad azionisti privati: la proprietà fa capo al consorzio formato da Antin Infrastrutture Partners, Icamap e Borletti Group; la società è nata con l'obiettivo di riqualificare, valorizzare e gestire le quattordici principali stazioni ferroviarie italiane, tra cui Milano e Roma;

   il 2 ottobre 2017, senza alcun preavviso, l'amministratore delegato di Grandi stazioni retail s.p.a. comunicava verbalmente ai dipendenti della direzione commerciale (media, leasing, Marketing e business control) che sarebbero stati trasferiti, dal 2 gennaio 2018, presso la sede di Milano, mentre la direzione tecnica, legale, amministrazione, risorse umane e relazioni esterne resteranno per il momento in servizio presso la sede di Roma;

   i dipendenti che saranno trasferiti, senza alcuna possibilità di concertazione, sono ventidue risorse su ottantasei totali della società di cui, attualmente, ottanta impiegati a Roma nella medesima sede in cui operavano prima della scissione;

   la società, prima del 2 ottobre 2017, non aveva mai formulato alcuna ipotesi di trasferimento, pertanto la notizia ha colto inaspettatamente il gruppo di persone interessate che, loro malgrado, stanno cercando di analizzare le prospettive future, facendo i conti con enormi problemi di natura personale e familiare;

   è evidente come accettare il trasferimento, in tempi così ridotti, senza alcuna previsione di supporto economico e/o logistico, sia sostanzialmente impossibile per quei dipendenti che dovrebbero allontanarsi dalla propria famiglia, lasciando anche bambini in un'età così delicata per la crescita;

   infatti, la maggior parte dei dipendenti interessati dal trasferimento sono giovani madri di famiglia (quattordici donne su ventidue);

   i dipendenti hanno chiesto alle proprie organizzazioni sindacali, anch'esse all'oscuro del trasferimento, di proclamare lo stato di agitazione;

   se necessario, le madri lavoratrici coinvolte nel trasferimento hanno preannunciato uno sciopero ad oltranza qualora i vertici aziendali non dovessero raccogliere le loro rimostranze –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti narrati in premessa;

   se trovi conferma che il personale di Grandi stazioni retail è stato informato solo verbalmente circa l'imminente trasferimento nella città di Milano e, in caso affermativo, se sia conforme alla normativa vigente in materia di lavoro comunicare ai dipendenti il trasferimento solo in modo verbale;

   i Ministri interrogati non intendano avviare un tavolo di confronto tra le parti interessate per trovare un accordo che non penalizzi le scelte aziendali ma che tenga conto della difficoltà di carattere familiare delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti nel trasferimento da Roma a Milano;

   di quali elementi disponga il Governo circa la durata del trasferimento dei lavoratori coinvolti, ossia se esso consista in uno spostamento definitivo e senza limiti di durata;

   se siano note le motivazioni che hanno portato i vertici aziendali al trasferimento collettivo;

   se non si ritenga di approfondire, per quanto di competenza, i fatti indicati in premessa con particolare riferimento alla eventuale discriminazione delle lavoratrici.
(4-18291)