• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/18322 (4-18322)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18322presentato daRUSSO Paolotesto diVenerdì 27 ottobre 2017, seduta n. 880

   RUSSO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   la legge n. 102 del 3 agosto 2009, di conversione del decreto-legge n. 78 del 2009, prevede che i requisiti anagrafici per l'accesso al sistema pensionistico italiano debbano essere adeguati all'incremento della speranza di vita accertato dall'Istat e convalidato dall'Eurostat (articolo 22-ter, comma 2, «Disposizioni in materia di accesso al pensionamento»);

   a tal proposito, l'Istat rende annualmente disponibile, entro il 30 giugno dell'anno medesimo, il dato relativo alla variazione nel triennio precedente della speranza di vita in riferimento alla media della popolazione residente in Italia;

   il 23 ottobre 2017 sono stati diffusi dall'Istat i dati aggiornati relativi alla mortalità della popolazione italiana nel 2016 e sull'aspettativa media di vita. I dati confermano un aumento medio nel territorio nazionale della speranza di vita alla nascita di oltre 7 mesi: l'aspettativa di vita degli italiani sale a 82,8 anni di media (85 le donne, 80,6 gli uomini);

   ora, come confermato dall'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 (riforma delle pensioni «Fornero»), il Governo dovrà emettere il decreto che fa scattare l'aumento dell'età pensionabile a 67 anni a partire dal 2019;

   la legge, infatti, prevede che il Governo adegui ogni tre anni (ogni due a partire dal 2019) l'asticella per le pensioni di vecchiaia sulla base delle indicazioni dell'Istat e l'aggiustamento valido a partire dal 2019 deve essere definito in anticipo entro quest'anno e sancito da un apposito decreto emesso dal Ministero dell'economia e delle finanze di concerto col Ministero del lavoro e delle politiche sociali;

   dagli attuali 66 anni e 7 mesi, quindi, si passerebbe a 67 anni, portando questo requisito ai livelli più alti in assoluto in Europa;

   oltre al fatto che l'adeguamento automatico dell'età pensionabile all'aspettativa di vita comporta conseguenze preoccupanti sul mercato del lavoro in generale (sia in relazione all'elevata disoccupazione giovanile ed over 50, sia in relazione alla molteplicità di lavori esistenti che presupporrebbe una norma meno generalista), si pone un problema relativo alla differenza di aspettativa di vita di ogni singola regione dell'Italia;

   lo stesso rapporto dell'Istat, infatti, certifica la regione Campania come «fanalino di coda» per quanto riguarda l'aspettativa di vita media con 78,9 anni per gli uomini e 83,4 anni per le donne. La differenza con le regioni del Nord, dove la vita media raggiunge le quote più alte, è considerevole: il Trentino Alto Adige, regione più «longeva» d'Italia, registra un'aspettativa di vita media di 81,2 anni per gli uomini ed 85,7 per le donne, con ben 2,3 anni di differenza tre le regioni –:

   se i Ministri interrogati non ritengano opportuno l'avvio di un confronto per una modifica urgente dell'attuale meccanismo di adeguamento dell'accesso al sistema pensionistico italiano all'incremento della speranza di vita accertato dall'Istat, introducendo elementi di differenziazione rispetto all'età pensionabile in base alle diversità nella speranza di vita media di ciascuna regione italiana ed in base al lavoro di ognuno, più o meno gravoso.
(4-18322)