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Atto a cui si riferisce:
S.1/00859 considerato che: la dermatite atopica, o eczema atopico, è una patologia cutanea conosciuta da tutti gli Italiani, che la associano superficialmente a neonati e bambini e nelle forme...



Atto Senato

Mozione 1-00859 presentata da ANDREA MANDELLI
giovedì 26 ottobre 2017, seduta n.906

MANDELLI, D'AMBROSIO LETTIERI, RIZZOTTI, BARANI, BIANCONI, FLORIS, SCILIPOTI ISGRO', FUCKSIA - Il Senato,

considerato che:

la dermatite atopica, o eczema atopico, è una patologia cutanea conosciuta da tutti gli Italiani, che la associano superficialmente a neonati e bambini e nelle forme lievi o transitorie;

non è invece noto che la dermatite atopica colpisce il 20 per cento dei bambini e il 3 per cento degli adulti. Il 60 per cento dei casi con insorgenza pediatrica tende a scomparire spontaneamente, mentre negli altri casi tende a persistere. Vi sono poi casi di insorgenza direttamente nell'età adulta, forme caratterizzate da maggiore gravità;

solo recentemente, grazie all'impegno delle società scientifiche e alle associazioni dei pazienti, si è cominciato a comprendere la vera natura della dermatite atopica, ben più di una malattia della pelle, ma condizione più complessa, con impatto sistemico e con decorso cronico, in grado di coinvolgere organi diversi;

le manifestazioni cutanee sono le più comuni ma oltre alle lesioni ci sono altre problematiche importanti quali l'insonnia e la depressione;

è una sindrome multifattoriale con una componente genetica e ambientale. Alla sua origine ci sono fattori immunologici e non, tra cui allergeni alimentari, inalanti o da contatto, infezioni, disturbi neurovegetativi, disturbi del metabolismo lipidico, sudorazione e stress. In sintesi, i principali fattori della malattia sono: fattori genetici, clima e area geografica;

la dermatite atopica affligge prevalentemente i Paesi industrializzati nei quali l'incidenza di questa patologia è notevolmente aumentata negli ultimi 30 anni;

l'esatta epidemiologia in Italia non è del tutto nota, ma la dermatite atopica, considerando forme lievi, moderate e gravi, colpisce un numero significativo di persone, circa il 2-5 per cento della popolazione in età adulta. Una recente indagine sui centri di dermatologia italiani ha individuato circa 30.000 pazienti adulti seguiti in Italia, di cui circa 7-8.000 affetti dalla forma più grave della malattia, quella con l'impatto maggiore;

nella dermatite atopica anche la componente emotiva svolge un ruolo significativo, sia perché i fattori legati alla sfera psico-emozionale possono scatenare e peggiorare la malattia, sia perché gli stessi sintomi della malattia, come prurito intenso, escoriazioni e sanguinamenti possono condizionare molto negativamente la vita personale e le relazioni sociali, con conseguenti ricadute sulla qualità della vita;

molteplici sono le evidenze del pesante carico che la malattia rappresenta per i pazienti con dermatite atopica grave: difficoltà a trovare un'occupazione o a mantenere il posto di lavoro, con costi sociali notevoli. Problemi di produttività lavorativa o assenteismo, infortuni sul lavoro, limitazioni sulla scelta dei percorsi di carriera professionale o di studio;

le attuali terapie sono prevalentemente di natura topica e non sono in grado di contrastare il meccanismo patogenico di base della malattia. Nei soggetti con manifestazione, vengono impiegate terapie sistemiche a potente azione immunosoppressiva. Tuttavia continua a persistere una risposta non adeguata;

oggi è già disponibile per i pazienti statunitensi una terapia (e già approvata della Agenzia europea del farmaco) che per la prima volta è in grado di restituire loro una vita dignitosa, ma si resta in attesa di un riconoscimento dell'Aifa per un accesso precoce, come accade già in Francia,

impegna il Governo:

1) ad attuare decisioni socio-sanitarie per il riconoscimento, l'inquadramento e la presa in carico multidisciplinare del paziente al fine di contenere e ridurre l'impatto socio-economico della dermatite atopica;

2) a garantire l'accesso tempestivo ed equo alle nuove terapie, forti del loro carattere innovativo e di maggiore efficacia e sicurezza, prevedendo un adeguato supporto economico e un conseguente abbattimento dei costi attualmente a carico del paziente;

3) a valutare l'istituzione di un osservatorio sull'atopia per favorire la raccolta e l'analisi di dati epidemiologici, sulla qualità di vita e sull'impatto economico;

4) ad istituire un tavolo tecnico per l'avvio di nuove strategie di intervento precoce per definire i più appropriati percorsi di cura e le linee guida per una corretta diagnosi e gestione del paziente.

(1-00859)