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Atto a cui si riferisce:
S.1/00858 premesso che: la dermatite atopica è una patologia cronica che colpisce la cute del viso e del corpo di neonati, bambini e adulti. Le manifestazioni più comuni riguardano lesioni cutanee...



Atto Senato

Mozione 1-00858 presentata da FABIOLA ANITORI
giovedì 26 ottobre 2017, seduta n.906

ANITORI, D'AMBROSIO LETTIERI, MANDELLI, CONTE, DALLA TOR, GAMBARO, D'ADDA, DE PIN, MASTRANGELI, PANIZZA, PEZZOPANE - Il Senato,

premesso che:

la dermatite atopica è una patologia cronica che colpisce la cute del viso e del corpo di neonati, bambini e adulti. Le manifestazioni più comuni riguardano lesioni cutanee ma molto spesso si lega ad altre comorbidità importanti quali l'insonnia, lo stress e l'asma bronchiale;

le recenti acquisizioni scientifiche hanno posto l'accento su come questa patologia non sia semplicemente una patologia cutanea, ma tendono a definire la dermatite atopica come una patologia ad impatto sistemico, in quanto oltre alla cute coinvolge organi diversi: ne è la prova il "difetto di barriera epidermica" (la lesione cutanea), che può essere considerato il punto di inizio per una successiva sensibilizzazione respiratoria e condurre a quella che è definita la "marcia atopica", con il rischio di manifestare sensibilizzazione respiratoria come asma e rinite allergica;

anche molti scienziati considerano la dermatite atopica come una patologia multifattoriale con una componente genetica. Alla base di questa patologia ci sono sicuramente fattori immunologici e non. I primi sono stati identificati in allergeni alimentari (inalanti o da contatto), i secondi da irritanti esterni (infezioni, disturbi neurovegetativi, disturbi del metabolismo lipidico, sudorazione e stress). In sintesi, i principali fattori della malattia sono: fattori genetici, clima e area geografica, genere ed età materna;

considerato che:

ad oggi, purtroppo, non ci sono studi epidemiologici accurati che possano definire con esattezza l'incidenza e la prevalenza della dermatite atopica nel nostro Paese, ma nelle sue forme di varia gravità essa colpisce un numero significativo di persone, circa il 2-5 per cento della popolazione in età adulta. Una recente indagine sui centri di dermatologia italiani ha individuato circa 30.000 pazienti seguiti in Italia, di cui 7.000 affetti dalla forma grave della malattia;

inoltre, la dermatite atopica si associa a seri problemi della sfera psico-relazionale sia perché i fattori legati alla sfera psico-emozionale possono scatenare e peggiorare la malattia, sia perché gli stessi sintomi della malattia, come prurito intenso, escoriazioni e forti arrossamenti della pelle, condizionano la vita personale e le relazioni sociali con conseguenti ricadute sulla qualità della vita e, quindi, sulla sfera psicologica della persona;

molteplici sono le evidenze del pesante carico che la malattia rappresenta per i pazienti: difficoltà a trovare un'occupazione o a mantenere il posto di lavoro (con costi sociali notevoli), problemi di produttività lavorativa o assenteismo, infortuni sul lavoro, limitazioni sulla scelta dei percorsi di carriera o di studio;

le attuali terapie sono prevalentemente di natura topica e tendono a non interferire col meccanismo patogeno di base della malattia. Nei casi più difficili è possibile utilizzare terapie sistemiche di azione immunosoppressiva. Tuttavia, in molti casi di natura da moderata a grave, continua a persistere una risposta non adeguata;

oggi è già disponibile negli Usa e in Francia una terapia (approvata dell'Ema) che per la prima volta è in grado di restituire una vita a queste persone, ma si resta in attesa di un riconoscimento dell'AIFA per un accesso precoce alle nuove terapie;

diverse società scientifiche dei medici dermatologi hanno congiuntamente presentato all'AIFA la richiesta di utilizzo, secondo le indicazioni della legge n. 648 del 1996, del primo trattamento con tale terapia per questa patologia senza ottenere risposta alcuna dell'Agenzia,

impegna il Governo:

1) ad attuare tutte le iniziative per favorire il riconoscimento, l'inquadramento e la presa in incarico multidisciplinare del paziente affetto da dermatite atopica, al fine di contenere e ridurre l'impatto sociale ed economico;

2) a garantire l'accesso immediato a tutte le opzioni terapeutiche disponibili innovative ed efficaci, prevedendo un supporto economico e un conseguente abbattimento dei costi a carico del paziente per favorire l'accesso ai farmaci;

3) a valutare l'istituzione di un osservatorio sull'atopia, per favorire la raccolta e l'analisi di dati epidemiologici, sulla qualità di vita e sull'impatto economico;

4) ad istituire un tavolo tecnico per l'avvio di nuove strategie di intervento precoce, per definire i più appropriati percorsi di cura e le linee guida per una corretta diagnosi e gestione del paziente.

(1-00858)