• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00565 ad aprile del 2013 è stata presentata dai deputati Caruso e Chaouki una proposta di riforma della legge n. 184 del 4 maggio 1983 (disciplina in materia di adozione internazionale). All'interno...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00565presentato daZANIN Giorgiotesto diMartedì 3 giugno 2014, seduta n. 238

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro degli affari esteri, il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
ad aprile del 2013 è stata presentata dai deputati Caruso e Chaouki una proposta di riforma della legge n. 184 del 4 maggio 1983 (disciplina in materia di adozione internazionale). All'interno della riforma dell'adozione si proponeva l'immediata trascrizione in Italia della sentenza di adozione pronunciata in Paese straniero, prima dell'effettivo ingresso del minore nel nostro Paese; tale pratica è già in uso in alcuni Stati dell'Unione europea, tra i quali il Belgio. I lavori parlamentari risultano essere ancora in corso;
in occasione della giornata dei diritti dell'infanzia, che ha avuto come tema «Il diritto di bambini e ragazzi alla famiglia: come rilanciare adozioni e affidi», le più alte autorità del nostro Paese si sono impegnate in appelli per riconoscere ai minori il diritto di poter essere adottati e accolti nelle loro famiglie, auspicando come emerso da interventi del Presidente della Repubblica, appare necessario che il legislatore affronti in modo organico le problematiche finora individuate in tema di adozione;
il problema dell'adozione appare agli interpellanti ancora ostaggio di scarsa sensibilità sia sul fronte dei costi da sostenere in termini economici da parte dello Stato sia su quello degli eccessi di burocrazia;
nell'ambito dell'adozione internazionale, diversi Paesi – ad esempio la Repubblica democratica del Congo, ma anche Colombia e Bielorussia – hanno assunto decisioni che rischiano di compromettere la possibilità di portare a termine l’iter adottivo iniziato o in fase di completamento in base agli accordi precedentemente presi (nel caso della Colombia e della Bielorussia si tratta di Paesi firmatari della Convenzione internazionale dell'Aja del 1993); in particolare, si segnala la situazione della Repubblica democratica del Congo, che pur riconoscendo in più occasioni la correttezza delle procedure adottate dall'Italia, ha deciso di bloccare le adozioni internazionali per un anno senza garantire in alcun modo la ripresa delle pratiche adottive al termine di tale periodo, costringendo molti bambini a non poter uscire dalla Repubblica democratica del Congo pur essendo stati essi adottati secondo la stessa legge congolese (con sentenza definitiva del tribunale del Congo) da coppie di genitori italiani; si segnala per altro nello stesso contesto che la situazione umanitaria che si è venuta a creare per i bambini della Repubblica democratica del Congo con il blocco delle adozioni è drammatica, poiché gli istituti – a corto di disponibilità economiche e non sostenuti dal Governo congolese – non sono in grado di poter accogliere altri minori bisognosi;
al quarto vertice Europa-Africa tenutosi a Bruxelles il 2 e il 3 aprile 2014, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, rammaricato per non aver avuto occasione di parlare di persona con il Presidente della Repubblica democratica del Congo Joseph Kabila, ha dichiarato tuttavia la volontà di contattare telefonicamente quest'ultimo al fine di risolvere al più presto la situazione che si è venuta a creare relativamente alle adozioni;
sempre nell'ambito delle dichiarazioni rilasciate dal Presidente Renzi in occasione del summit Europa-Africa, il Presidente del Consiglio ha sottolineato la necessità di affrontare la questione ponendola all'attenzione dell'ONU e del segretario generale Ban Ki-Moon (cfr. http://www.commissioneadozioni.it);
nell'ambito dell'iniziativa per la cancellazione del debito dei Paesi più poveri e indebitati («Heavily Indebted Poor Countries»), lanciata dal Fondo monetario internazionale e Banca mondiale, adottata dai Paesi G7 nel 1996 e «rafforzata» dal G7/G8 nel 1999, il nostro Paese si è impegnato nel processo di cancellazione del debito estero dei Paesi beneficiari, tra i quali figura la Repubblica democratica del Congo (nei confronti della quale – come dichiarato dal Ministero degli affari esteri relativamente all'attuazione dell'iniziativa HIPC: al 31 maggio 2011 l'Italia ha cancellato ben 519,26 milioni di euro, cifra inferiore solo a quanto cancellato per il Mozabico) –:
se vi sia un monitoraggio dei minori e delle famiglie italiane complessivamente coinvolte in percorsi di adozione bloccati per procedure indipendenti da enti e cittadini italiani;
quali iniziative umanitarie a tutela dei minori adottati da famiglie italiane si intendano promuovere in attesa dello sblocco delle adozioni in Congo e negli altri Paesi che hanno assunto decisioni che rischiano di compromettere la possibilità di portare a termine l’iter adottivo iniziato o in fase di completamento;
se non si ritenga opportuno in ogni caso, a tutela anche giuridica dei minori e delle famiglie italiane che hanno percorso il lungo iter per l'adozione internazionale, il varo a breve di iniziative normative, per altro già adottate in alcuni Stati dell'Unione europea, che prevedano l'immediata trascrizione in Italia della sentenza di adozione pronunciata in Paese straniero, prima dell'effettivo ingresso del minore nel nostro Paese;
se per dare da subito un segnale concreto di fiducia alle famiglie sul tema delle adozioni, non si ritenga di assumere iniziative per rifinanziare il fondo a sostegno delle adozioni internazionali, previsto dalla legge finanziaria 2005 ma di fatto sospeso dal 2011, nonostante siano coinvolte oltre 3.000 famiglie nel 2012 (nel 2006 erano oltre 6.000), considerato che con soli 5 milioni di euro si potrebbero dunque destinare 1.600 euro a famiglia.
(2-00565) «Zanin, Zampa, Cova, Colaninno, Fregolent, Fossati, Scuvera, Luciano Agostini, Antezza, Bazoli, Bargero, Malpezzi, Dallai, Ferrari, Ginato, Donati, Antimo Cesaro, Venittelli, Carra, Terrosi, Tentori, Giuditta Pini, Sberna, Narduolo, Ventricelli, Simoni, Quartapelle Procopio, Marrocu, Martelli, Scanu, Bolognesi».