• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00380 premesso che: l'obiettivo di contrastare il fenomeno dell'abbandono incontrollato di rifiuti di ogni genere ai margini delle strade o in aperta campagna e il successivo ricorso, spesso...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00380presentato daSCANU Gian Pierotesto diGiovedì 5 giugno 2014, seduta n. 240

La IV Commissione,
premesso che:
l'obiettivo di contrastare il fenomeno dell'abbandono incontrollato di rifiuti di ogni genere ai margini delle strade o in aperta campagna e il successivo ricorso, spesso doloso, all'incendio di questi stessi rifiuti come forma di sbrigativo smaltimento degli stessi con rischi e danni elevatissimi per la salute e per l'ambiente è già stato oggetto di un intervento legislativo;
il decreto-legge 10 dicembre 2013 n. 136 recante «Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate» prevede espressamente all'articolo 3 che: «Fermo restando quanto previsto dalle disposizioni vigenti, i Prefetti delle province della regione Campania, nell'ambito delle operazioni di sicurezza e di controllo del territorio prioritariamente finalizzate alla prevenzione dei delitti di criminalità organizzata e ambientale, sono autorizzati ad avvalersi, nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili, di personale militare delle forze armate, posto a loro disposizione dalle competenti autorità militari ai sensi dell'articolo 13 della legge 1° aprile 1981, n. 121.»;
la norma si inserisce correttamente nel nostro ordinamento e nella prassi in vigore che riconoscono all'autorità di Governo territoriale la possibilità di avvalersi del concorso delle forze armate nelle situazioni di pubbliche calamità;
la possibilità di prevedere tra le attività di concorso anche l'utilizzo dei cosiddetti UAV o APR, cioè aeromobili a pilotaggio remoto, non è di fatto esclusa e può essere presa in considerazione tenendo presente alcune considerazioni:
l'impiego di mezzi a pilotaggio remoto deve essere approvato dall'ENAC che di caso in caso, stabilisce modalità e requisiti per arrivare ad individuare aree di decollo, atterraggio e soprattutto di operazioni basandosi sulla densità di popolazione e sulla densità di altro traffico aereo pilotato, nella zona;
in termini più elementari ENAC, su proposta dell'Aeronautica militare, stabilisce normalmente di far decollare ed operare velivoli a pilotaggio remoto in zone con scarsa popolazione e scarsissimo traffico aereo in quanto i livelli di sicurezza di questi sistemi sono ancora inferiori a quello di un velivolo pilotato. Soprattutto per quanto concerne la separazione da altri velivoli che volino nello stesso spazio aereo;
nei pochi casi (grandi eventi a rischio terrorismo molto elevato) in cui il Predator è stato utilizzato in prossimità di centri urbani, il suo impiego è stato limitato a poche ore e comunque sottoposto ad ulteriori limitazioni di volo;
queste considerazioni portano a sconsigliare l'impiego dei «Predator» nelle attività di controllo sulle aree della «terra dei fuochi» che si trovano a ridosso dell'aeroporto internazionale di Capodichino e comunque hanno una densità abitativa che va da media ad elevata;
l'altro fattore da tener presente è la limitata disponibilità da parte dell'Aeronautica militare che dispone complessivamente di 10/11 aeromobili nelle due versioni A e B direttamente acquistati negli Stati Uniti che, se impiegati anche in questa attività, (da sommare a quelle già in corso per il Controllo dell'immigrazione), in pochi mesi esaurirebbero la vita operativa dei componenti con l'esigenza di acquistarne di nuovi sul mercato;
diverso sarebbe invece l'impiego di velivoli molto più piccoli, più adatti allo scopo e che per il loro peso molto più contenuto meglio si presterebbero all'impiego nelle aree citate. Tali velivoli non necessitano di piste di volo, possono essere agevolmente trasportati a spalla e sono lanciabili in pochi minuti da spazi aperti quali piazze, tratti stradali, campi di calcio e simili,

impegna il Governo:

ad approfondire la validità dell'eventuale utilizzo di APR nell'area della cosiddetta «Terra dei fuochi» concordando tra tutti i ministeri interessati, difesa, interno, trasporti e ambiente e territorio un piano coordinato che fissi criteri e modalità di attuazione di una simile iniziativa;
a tenere informata la Commissione in relazione alle valutazioni raggiunte nell'eventualità che venga individuata l'utilità di intervenire con l'impiego di aeromobili del tipo APR.
(7-00380) «Scanu, Villecco Calipari, Bolognesi, Carlo Galli, Salvatore Piccolo, Giuditta Pini, Valeria Valente, Zanin».