• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/18424 (4-18424)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18424presentato daCAPELLI Robertotesto diMercoledì 8 novembre 2017, seduta n. 883

   CAPELLI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   il tema delle servitù militari è molto sentito in Sardegna e causa grosse preoccupazioni agli amministratori locali ed ai cittadini;

   in particolare, appare grave la situazione relativa agli indennizzi previsti per i comuni interessati dalle servitù militari, ed ai gravi ritardi nei pagamenti da parte dello Stato;

   in risposta ad un'interpellanza urgente n. 2-01802 nel maggio 2017 il Governo aveva, tra l'altro, affermato che, per il quinquennio 2010-2014, la Difesa si era fatta promotrice dell'avvio delle procedure necessarie per i pagamenti, e ricordato che era stato firmato un decreto del Ministero della difesa, di concerto con quello dell'economia e delle finanze, propedeutico all'emissione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per il quinquennio citato;

   si trattava di una prima risposta positiva, prospettandosi, sia pur non immediatamente, l'erogazione di quanto dovuto ai comuni interessati;

   purtroppo, però, la situazione pare complicarsi. Stando a quanto emerge dalla riunione del Comitato misto paritetico che si occupa di armonizzare le servitù militari in Sardegna, gli indennizzi sopra citati per il quinquennio 2010-2014 sarebbero caduti in perenzione, ossia non sarebbero più esigibili per motivi non ancora chiariti;

   si tratterebbe di una cifra vicina ai 15 milioni di euro che i comuni interessati perderebbero, con evidenti e gravi conseguenze per i bilanci degli stessi, mentre resterebbero a disposizione solo 1,9 milioni per il 2015 e 2 per il 2016;

   inoltre, il Ministero della difesa ha diminuito i contribuiti alla Sardegna del 10 per cento, nonostante in Sardegna sia presente il 60 per cento di tutte le servitù militari italiane;

   non è chiaro il criterio che ha portato a questa riduzione, stante il numero invariato di servitù militari previste per la Sardegna rispetto al triennio precedente, laddove era prevista l'erogazione di tre milioni annui;

   alla questione della presenza militare in Sardegna fa anche riferimento la vicenda della nuova caserma di Pratosardo a Nuoro;

   rispondendo ad un atto di sindacato ispettivo (n. 3-02347) nel giugno 2016, la Ministra interrogata confermava che la nuova caserma sarebbe stata occupata in tempi rapidi da personale delle Forze armate, fugando il timore di un diverso utilizzo della citata caserma;

   ciò veniva confermato anche nella risposta al citato atto di sindacato ispettivo del maggio 2017, dove, però, veniva precisato che l'utilizzo dell'immobile era vincolato alla riacquisizione per il tramite del demanio, da parte della Difesa, della caserma stessa che era nella disponibilità del comune di Nuoro, che stava procedendo ad ultimare le attività di collaudo delle opere utilizzate;

   nonostante tutte le rassicurazioni citate, però, la caserma è ancora non utilizzata, mentre si teme che essa venga destinata non come nuova unità dell'Esercito, ma per altri scopi non direttamente legati all'attività militare –:

   quali iniziative di competenza intenda intraprendere la Ministra interrogata, anche in accordo con la regione Sardegna e gli enti locali interessati, per affrontare le situazioni sopra esposte, tra loro collegate, che richiedono interventi concreti e decisivi, in modo da dare sollievo ad una situazione generale che appare complessa e preoccupante, mettendo in causa i diritti di chi, i cittadini sardi, ha adempiuto scrupolosamente ai propri doveri.
(4-18424)