• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/18401 (4-18401)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18401presentato daFASSINA Stefanotesto diMercoledì 8 novembre 2017, seduta n. 883

   FASSINA. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il 31 ottobre 2017 scadeva il termine massimo fissato dall’Addendum all'Accordo del 2015 per le acciaierie di Piombino (ex Lucchini) tra il Governo e Aferpi (gruppo Cevital) sull'individuazione di un partner industriale o sulla presentazione di un piano industriale con finanziamenti certi, la cui stipula a fine giugno 2017 è stata necessaria a seguito dell'inadempimento da parte di Aferpi in ordine all'attuazione degli investimenti previsti nel programma industriale;

   l’Addendum siglato prevedeva:

    a) il prolungamento fino al 30 giugno 2019 del periodo di sorveglianza da parte degli organi della procedura di amministrazione straordinaria, sulla base di un piano di azione che definiva il cronoprogramma dei nuovi impegni;

    b) l'impegno di Cevital/Aferpi, a individuare, entro il 31 ottobre 2017, una partnership per la parte siderurgica del progetto Piombino o a presentare, nello stesso termine, un piano industriale con evidenza delle fonti di finanziamento certe;

    c) l'impegno di Aferpi a riprendere l'attività produttiva con le tempistiche del piano di Alone che prevedeva:

     per la parte siderurgica, la ripresa dell'attività di laminazione ad agosto 2017 per le rotaie ad ottobre 2017 per barre e vergella;

     un piano di liberazione delle aree: smantellamento degli impianti piccoli con fine lavori a settembre 2017 e assegnazione degli ordini entro ottobre 2017; per lo smantellamento di grandi impianti, era stata fissata la fine lavori nell'ottobre 2019;

     la verifica ad ottobre 2017 sull'emissione degli ordini e successivamente ogni sei mesi a partire da gennaio 2018;

   per la parte logistica e agroalimentare, Aferpi si impegna a presentare le relative proposte operative entro sei mesi dalla approvazione del piano siderurgico;

   gli impegni di Aferpi indicati nell’Addendum, a quanto risulta all'interrogante, non sarebbero stati rispettati;

   la violazione di quanto inserito nell’Addendum in merito alla ripresa produttiva, alla ricerca della partnership ed alla presentazione del piano industriale è un grave inadempimento di Aferpi e quindi causa di risoluzione dell'accordo;

   l'unico atto formale prodotto da Aferpi rispetto all’Addendum, con il risultato di dilazionare ulteriormente i tempi, è stato l'invio di una lettera in cui annunciava al Governo di avere una trattativa in corso con un partner industriale;

   il Ministro interrogato ha ritenuto insufficiente la lettera d'intenti di Cevital sulla ripresa delle attività produttive di Aferpi e ha dato mandato al commissario dell'ex Lucchini Piero Nardi di avviare le procedure per la rescissione del contratto;

   la procedura di rescissione del contratto passa dal pronunciamento del tribunale, dopo il quale la gestione dello stabilimento di Piombino potrebbe anche passare di nuovo nelle mani dell'amministrazione straordinaria ma solo nel caso Aferpi non continui a pagare per propria parte i dipendenti e i fornitori e, quindi, con la conseguente dichiarazione di insolvenza;

   nel caso invece molto probabile che Aferpi, pur in una situazione di inadempienza conclamata, continui a pagare per la propria parte i dipendenti, cosa che per la tipologia di cassa integrazione adottata permetterebbe addirittura di ridurre la presenza del personale fino ad un minimo del 10 per cento totale, la società del marchio Cevital rimarrebbe proprietaria delle Acciaierie;

   questa ultima ipotesi rappresenterebbe un disastro per la realtà di Piombino e la fine della produzione di acciaio in Toscana, in quanto Aferpi potrebbe rimanere a lungo a Piombino senza nessun interesse a far ripartire fa produzione –:

   a tutela dell'economia del territorio di Piombino e dei lavoratori della ex-Lucchini come quelli dell'indotto, quale percorso intenda compiere il Governo, nel caso Aferpi risultasse «solo» inadempiente e non insolvente;

   perché gli interventi sulle bonifiche di competenza statale non siano ancora cominciati;

   nel caso di insolvenza di Aferpi, se il Governo intenda assumere iniziative per utilizzare il fondo per le amministrazioni straordinarie pari a 300 milioni di euro e in quali misura.
(4-18401)