• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/01387 (7-01387) «Vezzali».



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-01387presentato daVEZZALI Maria Valentinatesto diMercoledì 8 novembre 2017, seduta n. 883

   La VII Commissione,

   premesso che:

    l'alternanza scuola/lavoro, così come previsto nella legge n. 107 del 2015, nasce come lo strumento che offre a tutti gli studenti della scuola secondaria di secondo grado l'opportunità di apprendere anche mediante esperienze didattiche in ambienti lavorativi privati, pubblici e del terzo settore;

    esso rappresenta una nuova metodologia didattica mirata a creare collegamento tra la formazione teorica e l'esperienza pratica nella società per maturare competenze spendibili nel mercato del lavoro;

    si tratta di uno strumento utile per favorire l'orientamento dei giovani, per valorizzarne le vocazioni personali, per stimolarne gli interessi e promuovere originali stili di apprendimento individuali;

    aiuta a realizzare un organico collegamento fra istituzioni scolastiche, mondo del lavoro, società civile, ambiti culturali, sociali ed economici del territorio;

    con l'introduzione dei percorsi di alternanza, il sistema scuola è chiamato a confrontarsi con il mondo del lavoro, perché si realizzi un effettivo apprendimento lungo tutto l'arco della vita, condizione essenziale per lo sviluppo in progress del capitale umano, della competitività economica, per maturare i diritti di cittadinanza e facilitare la coesione sociale;

    l'alternanza scuola/lavoro deve avere una dimensione innovativa, per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, anche l'acquisizione di maggiori competenze per l'occupabilità e l'auto-imprenditorialità;

    la legge n. 107 del 2015 ne ha disposto la piena attuazione dall'anno scolastico 2017/2018, con la previsione di circa un milione e mezzo di studenti partecipanti;

    i progetti di alternanza possono divenire, se bene attuati, anche uno strumento di prevenzione dei fenomeni di disagio e dispersione scolastica;

    i progetti «bottega a scuola» e «scuola impresa», in collaborazione con realtà caratterizzate anche da un elevato livello di internazionalizzazione ed operanti in aree tecnologiche strategiche per il nostro Paese, approfondiscono tematiche quali l'efficienza energetica, la mobilità sostenibile, le nuove tecnologie della vita, le nuove tecnologie per il made in Italy, le tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e il turismo;

    la legge n. 107 del 2015 dispone l'attivazione obbligatoria dei percorsi di alternanza scuola-lavoro da svolgersi in aziende, enti locali, musei, istituzioni pubbliche e private per una durata complessiva, nel secondo biennio e nell'ultimo anno dei corsi di istruzione secondaria di secondo grado, di 400 ore negli istituti tecnici e professionali e di 200 ore nei licei, con l'obiettivo di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti;

    purtroppo, per come è stata concepita, l'esperienza dell'alternanza oggi è incapace di assicurare l'occupazione degli studenti dopo la fine del ciclo di studi perché, in non pochi casi, si è rivelata un'esperienza di sfruttamento e viene interpretata da chi ospita questi ragazzi come possibilità di affidare loro mansioni poco qualificate, sovente non pertinenti con il percorso di istruzione e formazione degli stessi, inutile rispetto al futuro accesso nel mondo del lavoro;

    questa esperienza, che a partire dal 2019 costituirà titolo per l'accesso e la valutazione finale dell'esame di maturità, sottrae anche tempo alla frequenza scolastica e allo studio e costringe gli studenti a svolgere il percorso di alternanza durante i mesi estivi e per molte ore al giorno al fine completare la formazione;

    le aziende, le amministrazioni, gli enti che ospitano i ragazzi per l'alternanza spesso non hanno un tutor adeguatamente formato per seguirli nel percorso, fatto, questo, che evidenzia che non tutti i progetti sono costruiti per offrire ai ragazzi un'opportunità e che gli investimenti per la formazione non sono considerati utili, né risorse per far crescere l'impresa o l'amministrazione, men che meno una occasione per i giovani;

    in più di un'occasione sono state denunciate pratiche scorrette che hanno portato i ragazzi in alternanza a sostituire il personale addetto con evidenti vantaggi economici per le aziende ospitanti, ma che li hanno esposti anche al pericolo di rimanere vittime di incidenti sul lavoro;

    il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che ha già annunciato la costituzione di una cabina di regia nazionale sull'alternanza, in collaborazione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ha previsto per la metà di dicembre 2017 gli Stati generali dell'alternanza: un momento di riflessione per l'avvio di una nuova fase della stessa, subordinata alla certificazione delle aziende, alla regolamentazione del percorso e alla certificazione della qualità dei progetti,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative per rendere il percorso di alternanza scuola-lavoro pertinente con il corso di studi dei ragazzi e coerente con le effettive possibilità di lavoro che il territorio offre;

   a fare in modo che esso sia un percorso di accrescimento e orientamento e non destinato allo svolgimento di attività minori o, peggio, ridotto a semplice utilizzo degli studenti come manovalanza;

   a verificare l'effettiva preparazione e capacità dei tutor a seguire i ragazzi che coprono e affrontano il mondo del lavoro;

   a rendere il percorso di alternanza scuola-lavoro l'occasione per valorizzare attitudini, suscitare motivazioni e interessi nei giovani;

   a includere nel percorso di alternanza scuola-lavoro i ragazzi disabili, garantendo loro il supporto di docenti specializzati.
(7-01387) «Vezzali».