• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/18396 (4-18396)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18396presentato daZOLEZZI Albertotesto diMartedì 7 novembre 2017, seduta n. 882

   ZOLEZZI, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MICILLO, TERZONI e VIGNAROLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   l'ultimo rapporto dell'Ispra sui rifiuti urbani 2017 (pagina 78) ha stimato la composizione merceologica media dei rifiuti nel periodo 2008-2016, evidenziando come il 3,7 per cento sia costituito da pannolini e altri materiali assorbenti. Considerando la produzione annua di rifiuti urbani in circa 30 milioni di tonnellate, si può quantificare in oltre 1 milione e 100.000 tonnellate l'ammontare della categoria di rifiuti predetta;

   l'impatto ambientale dei pannolini monouso è noto da anni;

   secondo due studi internazionali, una ricerca inglese, realizzata nel 2005 (e aggiornata nel 2008) dall'Agenzia per l'ambiente del Regno Unito (Aumônier et alii, 2008), ed una ricerca australiana dell'Università del Queensland (O'Brien et alii, 2009), i pannolini usa e getta per neonati e infanti assommano a circa 6.000 in numero e al peso di 1 tonnellata in 2,5-3 anni di vita, si possono ipotizzare in Italia 2,2 miliardi di pannolini all'anno oltre 150 mila tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno dai soli pannolini «usa e getta». Nel confronto del ciclo di vita fra pannolini lavabili e «usa e getta» gli studi certificano un vantaggio per i lavabili in termini di rifiuti prodotti e costo pluriennale, 600 euro (compresi lavaggi) contro circa 1.600 euro, senza tener conto del costo per lo smaltimento degli «usa e getta» (circa 150 euro), dei consumi energetici (830-1.550 MJ MJ contro 2.000-6.300 riducibili con attenzione alle temperature di lavaggio), e del consumo di suolo per produrre le materie prime (13-40 m2 contro 407-809 m2 per anno). Il consumo di acqua è sovrapponibile;

   in termini di salute i pannolini lavabili rispetto agli «usa e getta» comporterebbero una riduzione di eritemi e dermatiti da coloranti o agenti chimici, di patologie, nonché una migliore motilità delle anche, una normalizzazione della temperatura interna (importante per la fertilità) e una precoce autonomia dai pannolini stessi (con riduzione dell'utilizzo totale);

   il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ribadisce che le regioni in sede di rilascio delle autorizzazioni per la gestione dei rifiuti possono determinare i criteri «end of waste». Con una circolare pubblicata in data 1° luglio 2016, prot. 0010045, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è intervenuto a dirimere una situazione di stallo che da tempo si protraeva in merito all'attribuzione della competenza sulla determinazione dei criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto;

   da fonti di stampa si apprende che in data 25 ottobre 2017 è stato inaugurato a Spresiano (Treviso) il primo impianto industriale per il riciclo dei pannolini costruito dall'azienda Fater (di proprietà del gruppo Angelini e della multinazionale Procter&Gamble) e dal consorzio di gestione dei rifiuti Contarina. Questo impianto, a quanto risulta agli interroganti, dovrà rimanere fermo per limiti normativi. I materiali in uscita riciclabili (circa il 30 per cento) quali cellulosa (50 per cento), plastiche miste (25 per cento) e polimero (25 per cento) risultano rifiuti e non sottoprodotti ed è difficile recuperarli come carta, piccoli oggetti in plastica o barriere protettive;

   si attende o una modifica dell'autorizzazione regionale o il decreto ministeriale «end of waste» in questo settore. La regione Veneto ha chiesto formalmente a gennaio all'istituto superiore di sanità di esprimere un parere sulla sicurezza sanitaria del prodotto che deriva dal recupero dei pannolini. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare avrebbe in previsione la convocazione di un apposito tavolo tecnico in vista di un decreto ministeriale per dichiarare il prodotto come non rifiuto e solo in quel contesto l'istituto superiore di sanità esprimerà il proprio parere –:

   se il Ministro interrogato intenda avviare programmi informativi in merito ai benefici ambientali, economici e sanitari dei pannolini lavabili e prevedere misure di incentivo al loro utilizzo;

   se intenda convocare il tavolo tecnico in vista del decreto ministeriale «end of waste» relativo a materiali cellulosici, plastiche miste e altri polimeri.
(4-18396)