• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/12625 (5-12625)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12625presentato daGALLO Luigitesto diMartedì 7 novembre 2017, seduta n. 882

   LUIGI GALLO, MICILLO, VACCA, FRUSONE, SIBILIA, DAGA, TOFALO e D'UVA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   la società Gori spa è il soggetto affidatario della gestione del servizio idrico integrato per l'Ambito territoriale ottimale della regione Campania, in virtù di convenzione trentennale stipulata in data 30 settembre 2002;

   Gori spa è il paradigma del disastro della gestione del servizio idrico in Campania, tenuto conto che nei suoi primi dieci anni di esercizio non ha raggiunto l'equilibrio economico-finanzario, maturando un debito nei confronti della regione Campania di 282.999.149,32 euro per il mancato pagamento dei corrispettivi dovuti all'ente per la fornitura di «acqua all'ingrosso» dagli acquedotti regionali e per i servizi di «collettamento a depurazione delle acque reflue» negli impianti di depurazione a gestione regionale;

   a fronte della disastrosa situazione economica del gestore, con la deliberazione n. 171/13 (cosiddetta «salva Gori»), la giunta regionale della Campania ha autorizzato la rideterminazione del predetto debito complessivo maturato per gli esercizi 2002-2012, rinunciando ad un credito di oltre 70 milioni di euro; inoltre, ha concesso sul predetto credito fortemente decurtato una rateizzazione ventennale non onerosa per i primi dieci anni e onerata del solo tasso legale per i successivi dieci anni;

   tutto ciò avveniva senza alcuna preventiva definizione degli elementi che hanno portato la società gestrice prima a contestare e poi a vedersi sostanzialmente decurtato il debito contratto con la regione con la prevedibile conseguenza del ripetersi della condizione di sostanziale insolvenza del gestore;

   e difatti, per il periodo 2013-2014, la Gori s.p.a ha continuato ad accumulare debiti nei confronti della regione Campania, risultando inadempiente nel pagamento dei ruoli correnti, sia per la depurazione che per le forniture idriche, accumulando in soli due anni un ulteriore debito di circa 92 milioni di euro;

   inoltre, nel successivo biennio 2015/2016, la Gori s.p.a. ha accumulato un ulteriore debito nei confronti della regione Campania di circa 19 milioni di euro per forniture regionali dei servizi di collettamento e depurazione delle acque reflue, per il quale la regione Campania ha conseguito dal tribunale di Napoli il decreto ingiuntivo 1966/2017;

   per la verifica di ipotesi di responsabilità erariale nella gestione della vicenda debitoria della Gori spa il primo firmatario del presente atto, unitamente a tutti i consiglieri regionali della Campania del Movimento 5 stelle, ha inoltrato in data 11 maggio 2016 un formale esposto alla procura presso la Corte dei conti della Campania;

   da organi di stampa (fonte Repubblica del 4 giugno 2016) si apprende che l'inchiesta della procura contabile risulterebbe estesa anche alle spese sostenute dalla Gori spa per gli incarichi esterni e consulenze, nonché alla legittimità di molteplici assunzioni di personale;

   la concessionaria ha proposto opposizione avverso il predetto decreto ingiuntivo, rilevando che l'impossibilità di far fronte a tutti i debiti nei confronti della regione deriverebbe dalla inadeguatezza tariffa;

   dal bilancio della Gori spa si evince che il commissario straordinario dell'Ente d'ambito sarnese vesuviano ha preannunciato (con la propria nota prot. 3002819 del 6 giugno 2017) che l'intera condizione debitoria di Gori troverà una soluzione nell'ambito del procedimento di approvazione tariffaria avviato dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas con nota prot. n. 18827/P del 26 maggio 2017 laddove si definiranno le modalità di pagamento di tutto quanto dovuto dalla Gori spa alla regione Campania per i servizi di fornitura di acqua all'ingrosso, collettamento e depurazione delle acque reflue –:

   se il Ministro intenda assumere iniziative normative per evitare che la copertura di croniche inefficienze dei soggetti gestori possa dare luogo alla rimodulazione dei piani tariffari a vantaggio degli stessi gestori privati, anche in presenza di inchieste della Corte dei conti.
(5-12625)