• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/12619 (5-12619)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12619presentato daVENITTELLI Lauratesto diMartedì 7 novembre 2017, seduta n. 882

   VENITTELLI, FALCONE e ZANIN. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   i dati dell'indagine Beach Litter 2017, condotta da Legambiente nell'ambito della campagna Spiagge e Fondali Puliti – Clean Up The Med, dicono che «su 62 spiagge italiane, per un totale di oltre 200 mila metri quadrati, sono stati trovati una media di 670 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia»;

   tra gli oggetti più trovati sulle spiagge «al primo posto ci sono le reti per la coltivazione dei mitili (11 per cento)» e «le attività produttive pesca e acquacoltura sono responsabili di una media di 95 oggetti ogni 100 metri di spiaggia: calze da coltivazione di mitili, cassette per il pesce, di plastica o polistirolo, e cime/corde con diametro inferiore a 1 cm»;

   in relazione alle reti per la coltivazione di mitili, la maggior parte sono state trovate sulle spiagge della costa adriatica, dove sono presenti 185 impianti di mitilicoltura attivi che producono ogni anno circa 40 mila tonnellate di mitili, pari al 50 per cento della produzione nazionale di molluschi;

   l'aumentata frequenza degli attrezzi da pesca abbandonati, persi o dismessi in mare (Ghostfishing, reti fantasma, il termine utilizzato nella letteratura scientifica) comporta un aumenta degli impatti sugli habitat costieri interessati da attività di pesca, ad esempio la cattura continua di pesci – conosciuta come «pesca fantasma» – e di altri animali quali tartarughe, uccelli e mammiferi marini, che rimangono intrappolati e muoiono, l'alterazione degli ecosistemi dei fondali marini, la creazione di rischi per la navigazione in termini di possibili incidenti in mare e danni alle imbarcazioni;

   sono quindi ingenti i danni economici che il fenomeno del marine litter – con il termine di rifiuti solidi marini (marine litter) si definisce qualsiasi materiale solido persistente (durevole) prodotto dall'uomo e abbandonato nell'ambiente marino – provoca al comparto pesca: secondo uno studio commissionato dall'Unione europea, l'impatto economico per il settore pesca è intorno ai 61,7 milioni di euro all'anno, il settore più danneggiato dai rifiuti marini dopo il turismo;

   occorre dunque prevenire la dispersione in mare delle reti di mitilicoltura di plastica, attraverso la sensibilizzazione e il controllo degli operatori economici ma anche attraverso la messa a sistema di una filiera che renda praticabile la gestione a terra delle reti, un'efficace raccolta e il loro corretto smaltimento; tale approccio consentirebbe di avviare ad una corretta gestione anche tutto il materiale plastico o di altra natura che viene rinvenuto nelle reti da pesca e che, attualmente, proprio a causa della mancanza di una filiera per il recupero, viene rigettato in mare;

   sarebbe inoltre necessario organizzare campagne di recupero dai fondali per bonificare e ripristinare le naturali condizioni ambientali, contribuendo a ridurre il rischio di incidenti e perdita degli attrezzi da pesca e a tutelare la sicurezza del lavoro dei pescatori;

   occorre infine sviluppare innovazione e ricerca, poiché i progetti in corso dimostrano che già oggi è possibile avviare al riciclo le reti, in un ciclo virtuoso di economia circolare, ma anche utilizzare nuovi materiali meno impattanti, se non del tutto biodegradabili, e prevedere quindi un graduale abbandono delle reti di plastica per l'allevamento in mare di mitili e cozze secondo un modello virtuoso già attuato con gli shopper –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, il Governo intenda adottare per contrastare il fenomeno del marine litter e se non intenda farsi promotore di un progetto di filiera sostenibile per la raccolta e il riciclo della plastica dispersa in mare e per il graduale passaggio all'uso di materiali sostenibili per le reti per l'allevamento in mare di mitili e cozze, salvaguardando così l'ambiente e il reddito dei pescatori.
(5-12619)