• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/18350 (4-18350)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18350presentato daBUSTO Mirkotesto diLunedì 6 novembre 2017, seduta n. 881

   BUSTO, DAGA, DE ROSA, MICILLO, TERZONI e ZOLEZZI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'impianto Fabbricazioni nucleari di Bosco Marengo è entrato in funzione nel 1973 e ha prodotto elementi di combustibile per centrali nucleari in Italia e all'estero;

   nel 2005, la Sogin è divenuta proprietaria dell'impianto con l'obiettivo di realizzarne la completa disattivazione;

   a fine 2016, il volume dei rifiuti radioattivi presenti nel sito è di 480 metri cubi;

   con decreto del Ministero dello sviluppo economico 23 dicembre 2016, la Sogin è stata autorizzata ad effettuare il trattamento e il condizionamento dei rifiuti radioattivi di Bosco Marengo trasportandoli presso la Nucleco nel centro di Casaccia (Roma) per poi riportarli a Bosco Marengo dopo tale condizionamento;

   alcune pubblicazioni della regione e dell'Arpa Piemonte riportano come geologicamente la zona di Bosco Marengo sia interessata dalla cosiddetta linea Villalvernia Varzi, considerata faglia attiva, responsabile dell'ultimo importante sisma della zona;

   in data 21 maggio 2015 si è tenuto a Torino un convegno di studi organizzato dalla Sogin che ha trattato, tra l'altro, le caratteristiche geologiche e ambientali del Monferrato e dell'Alessandrino (intervento del professor Livio Bonadeo dell'università dell'Insubria, dipartimento di scienza ed alta tecnologia). Lo stesso ha esposto in più note scientifiche del gruppo di lavoro dell'università dell'Insubria, e in particolare in una pubblicazione di alcune settimane fa, ulteriori evidenze di faglie recenti (datate almeno 4 mila anni) ed evidenzia possibilità di sismi di 6-6,5 ML (magnitudo locale Richter), al pari della adiacente catena appenninica, anche per l'arco del Monferrato e dell'Alessandrino;

   nelle osservazioni al programma nazionale da parte di Legambiente e di numerosi cittadini è stata sollevata la preoccupazione sull'inidoneità del sito nucleare di Bosco Marengo ad ospitare depositi nucleari, anche se temporanei, a fronte del rischio sismico, della vicinanza ad un importante arteria stradale e a ben due aziende a rischio di incidente rilevante, e della sua collocazione sopra una delle tre falde acquifere più profonde della Pianura paadana occidentale;

   nel rapporto finale dello studio dell'Istituto superiore di sanità «Stato di salute della popolazione residente nei Comuni già sedi di impianti nucleari», del gennaio 2015, si conclude che «a Bosco Marengo la mortalità generale risulta in eccesso, rispetto alla popolazione regionale, così come la mortalità per le malattie del sistema circolatorio. Tra le patologie con una evidenza sufficiente o limitata di associazione con esposizioni a radiazioni ionizzanti, il tumore della tiroide risulta in eccesso nel trentennio, anche se basato su un numero esiguo di casi e in eccesso, seppur non significativo, nelle singole decadi. Il tumore del polmone risulta in eccesso nella prima decade e sull'insieme dei 30 anni e in eccesso, seppur non significativo, nelle altre decadi. Il tumore dell'utero risulta in eccesso a partire dal 1990, eccesso che si riscontra anche nell'analisi sull'intero trentennio. La mortalità per la malattia di Hodgkin risulta in eccesso sin dal secondo periodo analizzato, compreso nell'intero trentennio» –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto sopra riportato e che cosa abbia concertato con la società Sogin per la completa e tempestiva disattivazione del sito, vista la inidoneità dello stesso a ospitare depositi nucleari per ragioni idrologiche, sismiche e di rischio industriale, e considerato il rischio di ulteriori danni alla salute degli abitanti;

   se si sia tenuto conto di tutte le sopra elencate recenti evidenze scientifiche nella redazione della «carta Cnapi»;

   se il Governo non ritenga di riconsiderare la scelta di riportare a Bosco Marengo i rifiuti radioattivi dopo il loro trasferimento per il condizionamento presso la Nucleco della Casaccia (Roma), prevedendo di inviare tali rifiuti condizionati direttamente al deposito nazionale.
(4-18350)