Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
S.0/02960/003/ ... in sede di esame del disegno di legge n. 2960, recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale 2018-2020",
premesso che:
l'articolo 56 del...
Atto Senato
Ordine del Giorno 0/2960/3/07 presentato da MICHELA MONTEVECCHI
mercoledì 8 novembre 2017, seduta n. 399
La Commissione,
in sede di esame del disegno di legge n. 2960, recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale 2018-2020",
premesso che:
l'articolo 56 del provvedimento, recante "Assunzioni di nuovi ricercatori nelle università e negli enti pubblici di ricerca", prevede un incremento del Fondo per il finanziamento ordinario delle università statali (FFO) di 12 milioni di euro per l'anno 2018 e 76,5 milioni di euro a decorrere dal 2019 finalizzato all'assunzione di ricercatori a tempo determinato o a contratto (di cui all'articolo 24, comma 3, lettera b) della legge 24 dicembre 2010, n. 240), e un incremento del Fondo ordinario per il finanziamento degli enti e istituzioni di ricerca (FOE) di 2 milioni di euro per l'anno 2018 e 13,5 milioni di euro a decorrere dal 2019 per l'assunzione di ricercatori negli enti pubblici di ricerca;
l'assegnazione di tali risorse, con riferimento alle università, avverrà in base ai risultati del sistema di valutazione della ricerca,
considerato che:
sono state più volte sottolineate da parte del mondo accademico le storture del suddetto meccanismo di valutazione che da modello "premiale" per le realtà più virtuose quale doveva essere, si è rivelato in realtà un meccanismo che non premia affatto il merito e la qualità ma che ha generato il definanziamento progressivo e costante di alcuni atenei che già versavano in gravi condizioni di difficoltà, soprattutto nel Sud Italia, attraverso la sottrazione di una percentuale del finanziamento necessario ad assicurarne il normale funzionamento;
in base alla Valutazione della qualità della ricerca (VQR) si dovrebbero dirottare risorse finanziarie, in quantità direttamente proporzionale, verso quelle strutture accademiche presso cui si compierebbe migliore ricerca. Tuttavia così non è: dipartimenti universitari italiani di vera eccellenza vivono e vengono apprezzati nel mondo grazie ad altre forme di finanziamento, in particolare fondi europei;
valutato inoltre che:
l'eccellenza nella ricerca non può essere perseguita attraverso una gara per ottenere ciò che lo Stato dovrebbe invece assicurare a tutti gli atenei. Al contrario stiamo lentamente assistendo a una consapevole, inarrestabile divaricazione fra atenei di "serie A", sostanzialmente concentrati al Nord - nel triangolo Milano, Bologna, Venezia, con estensioni fino a Torino, Trento e Udine - e atenei di "serie B", in tutto il resto del Paese;
tale dato appare confermato dalle classifiche stilate dal Centro studi investimenti sociali (CENSIS) e dall'Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) sulla qualità delle università italiane,
valutato infine che:
l'applicazione di questo metodo di valutazione, senza una concreta valutazione delle esigenze degli atenei, anche nella distribuzione delle risorse stanziate ai fini dell'assunzione dei ricercatori e professori di II fascia, continuerebbe a creare enormi disparità fra gli atenei e a non rispondere a bisogni concreti di personale,
impegna il Governo:
a individuare tempestivamente, anche con provvedimenti di carattere normativo, nuovi criteri per la distribuzione delle risorse stanziate, che tengano conto delle esigenze di reclutamento dei singoli atenei o enti di ricerca.
(0/2960/3/7)
MONTEVECCHI