• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/18452 (4-18452)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18452presentato daPRODANI Aristesto diVenerdì 10 novembre 2017, seduta n. 884

   PRODANI e RIZZETTO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   come riportato dal sito www.agenziaentrate.gov.it, «la legge istitutiva dell'Imu dispone che, nel caso di concessione su aree demaniali, il soggetto passivo dell'imposta sia il concessionario che è tenuto al pagamento dell'Imu. Il presupposto per l'applicazione dell'imposta è il possesso di fabbricati, di aree fabbricabili e di terreni agricoli, siti nel territorio dello Stato, a qualsiasi uso destinati. Qualora le strutture portuali siano accatastate in categoria D/8, l'Imu dovrà essere assolta sulla base della rendita catastale attribuita. Se, viceversa, le strutture portuali sono accatastate in categoria E, l'Imu non è dovuta. Gli specchi acquei relativi al porto ed ai singoli posti barca non possono neppure essere censiti catastalmente e non costituiscono né fabbricato, né area fabbricabile, né terreno agricolo»;

   la sentenza della Corte di cassazione 15198/2016 ha ribadito che «i posti barca in porti turistici, così come gli stabilimenti balneari, vanno classificati nella categoria catastale D, e precisamente nella categoria D/12, anziché nel gruppo E, e precisamente nella categoria E/9. Inoltre, lo specchio acqueo e il costo di costruzione del posto barca sono oggetto di valutazione, in quanto nel calcolo del valore catastale di un porto turistico vanno ricompresi anche gli specchi d'acqua antistanti al porto e ai singoli posti barca, i quali sono censibili catastalmente in ragione della loro stabile autonomia funzionale e reddituale»;

   nel mese di gennaio 2017, come evidenziato da alcune fonti di stampa, i comuni di Duino Arusina e di Trieste hanno inoltrato una comunicazione alle società nautiche che operano sul litorale, chiedendo di «regolarizzare la situazione catastale ai sensi del comma 336 dell'articolo unico della legge 311/2004, provvedendo secondo le modalità di legge alla revisione del classamento delle unità immobiliari urbane secondo le norme in vigore, definite dall'Agenzia delle Entrate»;

   secondo l'articolo del 14 maggio 2017 de il Piccolo di Trieste, «dopo la richiesta di accatastamento dei posti barca arrivata alle diverse società nautiche da parte dei Comuni citati, ora, con lo stesso obiettivo procede direttamente l'Agenzia delle entrate. Sulle migliaia di posti barca in Regione, quattromila nella sola provincia di Trieste, grava lo spettro dell'Imu.»;

   i fatti sopra citati sono stati esposti nell'atto n. 4-16684 del 23 maggio 2017, ancora senza risposta, con il quale il primo firmatario del presente atto ha chiesto ai Ministri interrogati quali iniziative il Governo «intendesse assumere per chiarire 2017, ancora senza risposta, con la corretta applicazione della normativa in materia di Imu per gli specchi d'acqua destinati a ormeggio, alaggio, varo e rimessaggio di imbarcazioni e natanti da diporto nelle aree demaniali marittime»;

   il Piccolo di Trieste, nell'articolo del 29 ottobre 2017, ha dichiarato che «gli oltre quattromila diportisti triestini, sui quali pendeva l'incubo del pagamento Imu sul posto barca, possono tirare un grosso sospiro di sollievo. L'Agenzia delle Entrate rinuncia all'applicazione dell'Imu sugli ormeggi. Ad essere equiparati ai beni immobili saranno soltanto le strutture fisse, come i pontili e moli, di proprietà delle società nautiche e non dei singoli diportisti»;

   Andrea Humar, assessore comunale con delega alle politiche del mare del comune di Duino Aurisina, ha affermato: «risulta chiaro che la richiesta di accatastamento riguarda soltanto i pontili e non gli specchi d'acqua adibiti all'attracco delle imbarcazioni da diporto. Un chiarimento che noi stessi avevamo chiesto e che abbiamo avuto il piacere di comunicare ai soci delle società nautiche del nostro territorio»;

   Fulvio Vecchiet, presidente del Diporto nautico di Sistiana, appresa con soddisfazione la notizia che il testo pervenuto al comune di Duino Aurisina esprime una scelta favorevole alle società nautiche, pone l'accento sulla necessità di individuare il firmatario dell'accatastamento dei pontili: «Non siamo noi i proprietari, perciò tale incombenza non dovrebbe arrivare in capo alle società nautiche. Conosco la situazione di altre società nautiche di Trieste che, già due anni fa, hanno predisposto l'accatastamento dei pontili, ma ancora aspettano di sapere a chi spetta la firma in calce» –:

   alla luce dei fatti esposti in premessa, se il Governo intenda chiarire definitivamente l'applicazione della normativa in materia di imposta municipale unica per i beni demaniali marittimi portuali.
(4-18452)