• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00571 con circolare dell'Inps n. 150 del 25 ottobre 2013, avente ad oggetto gli incentivi per l'assunzione dei lavoratori iscritti nelle liste di mobilità ai sensi dell'articolo 4, comma 1, del...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00571presentato daROSTELLATO Gessicatesto diMartedì 10 giugno 2014, seduta n. 242

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
con circolare dell'Inps n. 150 del 25 ottobre 2013, avente ad oggetto gli incentivi per l'assunzione dei lavoratori iscritti nelle liste di mobilità ai sensi dell'articolo 4, comma 1, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, e successive modifiche ed integrazioni» viene definitivamente chiarito come 31 dicembre 2012 la scadenza dei benefici connessi ai rapporti di lavoro agevolati, instaurati prima dell'anno 2013, con i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità a seguito di licenziamento individuale;
peraltro, con la circolare 13/2013, la stessa INPS aveva già chiarito le agevolazioni per le assunzioni effettuate nel 2013 e relative ai lavoratori licenziati al medesimo anno, riservandosi però di fornire indicazioni più specifiche nonché relative ad altre fattispecie;
a seguito dei chiarimenti forniti ad INPS da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali è stata dunque ribadita per il tramite della su indicata circolare n. 150 del 25 ottobre 2013:
a) l'impossibilità di riconoscere le agevolazioni per le assunzioni, effettuate nel 2013, di lavoratori licenziati prima del 2013;
b) l'impossibilità di riconoscere le agevolazioni per le proroghe e le trasformazioni a tempo indeterminato, effettuate nel 2013, di rapporti agevolati instaurati prima del 2013;
c) in via cautelare l'anticipazione al 31 dicembre 2012 della scadenza dei benefici connessi a rapporti agevolati, instaurati prima del 2013 con lavoratori iscritti nelle liste di mobilità a seguito di licenziamento individuale;
le dette indicazioni, com’è ovvio, hanno destato allarme per tutte quelle aziende che hanno usufruito degli incentivi per le assunzioni di lavoratori in «piccola mobilità» effettuate nel 2012, dal momento che chi ha assunto il lavoratore nel 2012, facendo valere lo sgravio contributivo per i mesi dell'anno 2013, dovrà a questo punto provvedere al versamento all'Inps della differenza tra i contributi versati e quelli – alla luce delle nuove indicazioni – oggi dovuti oltre agli interessi maturati, a cui si aggiunge la beffa del non poter disporre del nuovo bonus non essendo state le stesse assunzioni effettuate nell'anno 2013;
con il messaggio 17941/2013, facendo seguito alle istruzioni fornite con la circolare n. 150 citata in precedenza, le sedi territoriali venivano altresì invitate a riprendere l'attività di verifica sulla spettanza dei benefici riguardanti i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità ed a richiedere ai datori di lavoro di regolarizzare quanto percepito indebitamente per l'agevolazione;
fino ad arrivare all'ultimo messaggio n. 18639, con il quale ad integrazione delle indicazioni già fornite, viene precisato che, in considerazione della circostanza che l'Istituto è ancora in attesa degli ulteriori e definitivi chiarimenti ministeriali, non dovrà essere richiesto ai datori di lavoro il rimborso dei benefici eventualmente fruiti;
così come denunciato da varie sigle sindacali la situazione delle aziende coinvolte ha assunto contorni allarmanti: a titolo esemplificativo è opportuno citare quanto denunciato dalla Confartigianato Imprese Veneto che stima in 56.000 unità, in quella sola regione, i lavoratori assunti dalla particolare lista della cosiddetta «piccola mobilità», tale dato dà il segno di una situazione che si palesa come allarmante su tutto il territorio nazionale per aziende e lavoratori evidentemente coinvolti in gran numero;
a parere degli interpellanti, in un momento di particolare crisi, come quello che attanaglia il nostro Paese, è opportuno garantire benefici tangibili alle aziende artigiane e del piccolo commercio, poiché esse costituiscono, di fatto, l'asse portante della nostra economia reale;
appare inconcepibile tanto l'eliminazione del beneficio già ex lege previsto quanto ed ancor di più la beffa consistente nella richiesta della restituzione degli incentivi già in precedenza percepiti dalle aziende, laddove tali restituzioni ammontano mediamente ad importi non inferiori ai quattromila euro l'anno per ciascun dipendente, con conseguenze non difficilmente immaginabili per piccoli imprenditori e lavoratori;
in buona sostanza le piccole e medie imprese si ritrovano a fronteggiare la stretta del credito bancario, l'aumento della pressione fiscale che oramai ha valicato quota 60 per cento, i ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione, l'abolizione degli sconti fiscali su capannoni ed ora la restituzione delle agevolazioni ricevute per aver assunto dei disoccupati, il che prende i contorni del paradossale;
alla luce di quanto esposto sarebbe quantomeno di buon senso operare al fine di invertire quella che è oramai divenuta una vera e propria tendenza distruttiva a danno di chi produce e crea lavoro nonostante la crisi –:
se i ministri interrogati non intendano al più presto definire la situazione di indeterminatezza in cui sono venute a trovarsi le piccole e medie aziende, in particolare quelle artigiane e del piccolo commercio, da un lato garantendo loro, il mantenimento dei benefici derivanti dagli sgravi per l'assunzione dei lavoratori iscritti alle liste della cosiddetta «piccola mobilità», dall'altro intervenendo urgentemente, al fine di preservare le medesime aziende dagli obblighi di rimborso, anche alla luce di quella che appare agli interpellanti una piena violazione del principio di irretroattività dei provvedimenti chiariti dalle circolari dell'Inps inerenti l'oggetto.
(2-00571) «Rostellato, Rizzetto, Cominardi, Ciprini, Bechis, Chimienti, Baldassarre, Tripiedi, Da Villa, Crippa, Prodani, Della Valle, Fantinati, Mucci, Vallascas, Petraroli, Nuti».