• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/01026 CIRINNA', FEDELI, DI GIORGI, LO GIUDICE, PEZZOPANE, SOLLO, FABBRI, TOMASELLI, CANTINI, PADUA, D'ADDA, GRANAIOLA, MATURANI, Elena FERRARA - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01026 presentata da MONICA CIRINNA'
martedì 10 giugno 2014, seduta n.258

CIRINNA', FEDELI, DI GIORGI, LO GIUDICE, PEZZOPANE, SOLLO, FABBRI, TOMASELLI, CANTINI, PADUA, D'ADDA, GRANAIOLA, MATURANI, Elena FERRARA - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo - Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:

secondo quanto riportato dal quotidiano "la Repubblica", in data 28 maggio 2014, il Forte village, resort turistico di lusso presso Santa Margherita di Pula (Cagliari), offrirebbe 2 pacchetti di bellezza proposti dalla Mattel per bambine dai 2 ai 10 anni;

tali pacchetti, con un supplemento di 550 euro a bambina, contemplano trattamenti presso un Barbie center, nonché corsi per imparare a costruire gioielli, in linea con quanto già proposto da analoghe "Barbie experience", promosse presso la località turistica di Cortina d'Ampezzo (Belluno) e sulle navi da crociera Royal Carribean;

a fronte delle polemiche sollevate dal quotidiano inglese "The guardian", che ha definito la proposta "ghettizzante", la responsabile marketing per l'Italia della "Girls Unit" di Mattel, dottoressa Alessandra Miranda, ha risposto sottolineando come la Barbie abbia 55 anni, nonché un giro d'affari di 29 milioni di euro annui, rifiutando, pertanto, le critiche sollevate dal predetto quotidiano;

considerato che:

il fenomeno della cosiddetta "pinkification", ovvero degli stereotipi che fin dalla più tenera età finiscono con l'assegnare alle bambine un ruolo predeterminato, influenzando e alterando la percezione delle stesse, è da tempo oggetto di ricerca. Tali stereotipi, infatti, da un lato sono altamente nocivi per le bambine inducendole a credere che solo il corpo, la sua cura e la sua magrezza siano valori rispetto ai quali conformarsi, dall'altro finiscono con l'alimentare anche nei bambini una percezione alterata delle stesse;

la convenzione Onu sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW), adottata dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 18 dicembre 1979, ratificata e resa esecutiva dall'Italia con legge n. 132 del 14 marzo 1985, all'articolo 5 dispone che: "Gli Stati parte devono prendere ogni misura adeguata per: modificare gli schemi ed i modelli di comportamento sociali e culturali degli uomini e delle donne, al fine di ottenere l'eliminazione dei pregiudizi e delle pratiche consuetudinarie o di altro genere, basate sulla convinzione dell'inferiorità o della superiorità dell'uno o dell'altro sesso, o sull'idea di ruoli stereotipati degli uomini e delle donne", riconoscendo pertanto l'influenza della cultura e della tradizione nel limitare l'esercizio dei diritti delle donne;

rilevato inoltre che:

il 25 giugno 2012 è stato presentato all'Onu il primo Rapporto tematico sul femminicidio, frutto del lavoro realizzato in Italia da Rashida Manjoo. Tale rapporto rileva come in Italia gli stereotipi di genere siano profondamente radicati, predeterminando i ruoli degli uomini e delle donne nella società. Infatti, nell'analisi dei dati relativi alla presenza nei media, condotta dalla rapporteur, il 46 per cento delle donne è risultato associato a temi quali il sesso, la moda e la bellezza e solo il 2 per cento a questioni di impegno sociale e professionale;

la convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, approvata dal comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011 ed aperta alla firma l'11 maggio 2011 a Istanbul, è stata ratificata in Italia il 19 giugno 2013;

tale Convenzione dopo aver disposto all'articolo 12 che: "Le Parti adottano le misure necessarie per promuovere i cambiamenti nei comportamenti socio-culturali delle donne e degli uomini, al fine di eliminare pregiudizi, costumi, tradizioni e qualsiasi altra pratica basata sull'idea dell'inferiorità della donna o su modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini", al successivo articolo 14 stabilisce che: "Le Parti intraprendono, se del caso, le azioni necessarie per includere nei programmi scolastici di ogni ordine e grado dei materiali didattici su temi quali la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto (...)" e infine che "Le Parti intraprendono le azioni necessarie per promuovere i principi enunciati al precedente paragrafo 1 nelle strutture di istruzione non formale, nonché nei centri sportivi, culturali e di svago e nei mass media ";

la Comunità europea, con l'obiettivo strategico B4, "Formazione a una cultura della differenza di genere", ha stabilito la necessità: "Di recepire, nell'ambito delle proposte di riforma della scuola, dell'università, della didattica, i saperi innovativi delle donne, nel promuovere l'approfondimento culturale e l'educazione al rispetto della differenza di genere",

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali siano le sue valutazioni in merito;

quali iniziative intenda intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di dare piena applicazione alle disposizioni di cui alla "Convenzione Onu sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti della donna" (CEDAW), nonché a quelle di cui alla "Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica", anche alla luce degli strumenti di sensibilizzazione e di lotta agli stereotipi già predisposti da altri paesi europei e del sempre maggiore protagonismo pubblico svolto dalle donne nel nostro Paese, protagonismo di segno opposto rispetto ai modelli stereotipati che, con iniziative come quella del Forte Village Resort, si persiste a veicolare.

(3-01026)