• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/08374 PEPE - Ai Ministri dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze - Premesso che, secondo quanto risulta all'interrogante: da...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-08374 presentata da BARTOLOMEO PEPE
mercoledì 15 novembre 2017, seduta n.908

PEPE - Ai Ministri dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze - Premesso che, secondo quanto risulta all'interrogante:

da oltre 28 anni sono stati effettuati, nei laboratori nazionali di Frascati dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN-LNF), esperimenti nell'ambito delle ricerche generalmente note come "fusione fredda";

da oltre 15 anni tali tipologie di ricerche sono anche note con l'acronimo LENR (low energy nuclear reaction);

il coordinatore di tali ricerche nei LNF è stato il dottor Francesco Celani, primo ricercatore INFN;

egli ha sviluppato metodologie così innovative da essere riconosciuto uno dei leader del settore in ambito internazionale (circa 1.000 ricercatori in tutto). Inoltre, ha allacciato rapporti di collaborazione scientifica duraturi principalmente con il Giappone, nazione dove tale ricerca è particolarmente "gradita" in ambito governativo, accademico e soprattutto industriale;

tale riconoscimento, oltre alla rete internazionale di collaborazioni dal medesimo instaurate, lo ha portato ad essere eletto, per due volte, vice presidente della "International society of condensed matter nuclear science" (ISCMNS), oltre ad essere stato inserito, come membro permanente, nella Russian physical society (honoris causa);

il dottor Celani, come la stragrande maggioranza dei ricercatori attivi in tale ambito, ha utilizzato principalmente il palladio (un metallo nobile, raro e costoso) per effettuare tali ricerche, sulla scia degli insegnamenti dei due (prestigiosi) elettrochimici che avevano dato il via a tale tipologia di ricerca nel 1989. Negli esperimenti del 1989 il combustibile principale era il deuterio, cioè l'isotopo "pesante" e non radioattivo dell'usuale idrogeno;

nel 2008-2010 la parte più avanzata della comunità dei ricercatori attivi nelle ricerche LENR, indipendentemente gli uni dagli altri, era giunta alla conclusione che molti dei fenomeni osservati erano reali e non frutto di diversificati ed imprevedibili errori sperimentali;

il passaggio scientifico successivo è stato quindi quello di trovare un "sostituto" al palladio, dati i suoi elevati costi e limitata disponibilità sulla terra (miniere presenti principalmente in Sudafrica e Russia);

il tutto con lo scopo sia di evitare gli errori pregressi di monopoli geografici delle risorse energetiche primarie (petrolio, metano, uranio), che di permettere una reale diffusione dei risultati ultimi di tale ricerca, cioè principalmente la generazione dell'"anomalous heat effect" (AHE), ad una popolazione mondiale sempre più vasta e che considera l'energia come un bene primario;

il dottor Celani, per complessi motivi (riassunti anche in lingua italiana in un recente report presentato al 31° congresso AIRM, codice DOI 10.13140/RG.2.2.13412.07044), si è indirizzato verso la costantana, una lega a base di rame e nichel, che, tra l'altro, non aveva particolari vincoli brevettuali;

tale lega, oltre ad essere di basso costo, ha, sorprendentemente, delle caratteristiche chimico-fisiche tali da renderla addirittura superiore al palladio per la capacità di decomporre l'idrogeno (o deuterio) da molecolare ad atomico;

negli ultimi 5 anni, Celani ha sviluppato un insieme di metodologie volte ad una reale applicazione tecnologica, ed in prospettiva commerciale, della costantana. Essa è stata opportunamente modificata in numerosi aspetti per renderla simile al palladio, ma priva dei suoi inconvenienti (eccessiva fragilità, alto costo). Il lavoro, lungo e laborioso, è tuttora in corso nel laboratorio LNF. Sono state sviluppate numerose tecniche, spesso costruendo degli strumenti ad hoc;

i primi risultati promettenti sono stati illustrati, già nel 2012, in numerosi congressi al CERN, National instruments meeting-USA, Sud Corea, oltre a numerosi convegni in Italia (spesso presso la Casa dell'aviatore del Ministero della difesa);

il laboratorio di Frascati è, di fatto, multidisciplinare con competenze ed attrezzature di chimica, fisica, rivelatori di radiazioni nucleari, metallurgia, nanomateriali. È meta frequente di visitatori esterni, spesso stranieri;

considerato che, a quanto risulta all'interrogante:

nel luglio 2013, il direttore dei LNF dell'epoca (dottor Umberto Dosselli) avrebbe intimato al dottor Celani di interrompere, entro pochissimi mesi, qualunque studio sulle LENR e smantellare il laboratorio;

il materiale, compresi i vari reagenti chimici e vetreria annessa, sarebbe stato rottamato e quello in qualche modo ancora utilizzabile, perché di utilizzo generale, avrebbe dovuto essere messo a disposizione dei colleghi che ne avessero fatto richiesta;

Celani si sarebbe opposto a tale richiesta e, grazie all'aiuto di numerosi esponenti politici (con numerose interrogazioni parlamentari), sarebbe riuscito ad evitare lo smantellamento;

a febbraio 2015, mentre Celani era intento ad ultimare i preparativi (misure di riconferma) in vista dell'imminente congresso internazionale (ICCF19) che si sarebbe svolto in Italia, il dottor Dosselli, utilizzando la pretestuosa richiesta di un dipendente, avrebbe permesso o agevolato la distruzione di gran parte della documentazione scientifica degli esperimenti LENR che erano stati effettuati a partire dal 1989. Il materiale era custodito in una "baracca di appoggio o mini magazzino", che Celani aveva in dotazione e distante circa 500 metri dal laboratorio principale, in una zona poco frequentata;

per tale motivo, il dottor Dosselli ed il dipendente "complice" sarebbero stati denunciati ai Carabinieri e alla Corte dei conti per distruzione di beni dello Stato. Purtroppo il processo non è ancora stato effettuato, né se ne conosce la data;

il 1° ottobre 2017, il dottor Celani (tra l'altro in ottime condizioni di salute psicofisica, oltre che valutato dal sito internazionale di valutazione dei ricercatori "reasearchgate" con un lusinghiero punteggio di oltre il 82.5 percentile), a causa, fra l'altro, di una legislazione contorta (al limite del vulnus costituzionale), sarebbe stato messo forzosamente in pensione per raggiunti limiti di età;

si fa notare che la stessa tipologia di ricerca permette ai docenti universitari di andare in pensione a 70 anni contro gli attuali 67 anni e 7 mesi dei ricercatori pubblici, benché entrambi appartengano allo stesso Ministero e facciano un lavoro estremamente simile;

di nuovo sarebbe stato chiesto lo smantellamento del laboratorio e la distruzione dei vari strumenti, attrezzature e beni di consumo non riutilizzabili da altri dipendenti;

visti i progressi e risultati ottenuti dal dottor Celani con i suoi numerosi collaboratori,

si chiede di sapere:

se tale laboratorio, visto il patrimonio specifico di conoscenze ed attrezzature sviluppate, possa non essere smantellato ma dato in gestione al dottor Celani, in attesa che altri soggetti esterni interessati alla ricerca specifica possano collaborare e svilupparlo ulteriormente;

se sia possibile che tale ricerca venga finanziata, potenziando drasticamente il ridotto gruppo di persone che attualmente collaborano con Celani in una forma di "volontariato scientifico" non retribuito.

(4-08374)