Testo INTERPELLANZA
Atto a cui si riferisce:
C.2/02019 (2-02019) «Pili».
Atto Camera
Interpellanza 2-02019presentato daPILI Maurotesto diVenerdì 17 novembre 2017, seduta n. 887
Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
con provvedimento del 3 aprile 2008 del direttore generale del personale e della formazione del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, pubblicato in data 15 giugno 2008 nel Bollettino ufficiale del Ministero della giustizia n. 11, veniva bandito un concorso interno per titoli ed esami (prova scritta e colloquio) per l'immissione in ruolo di n. 643 posti per la nomina alla qualifica iniziale del ruolo degli ispettori del Corpo di polizia penitenziaria (608 uomini e 35 donne), successivamente elevati a complessivi 1232 (1149 uomini e 83 donne, in seguito 1009 uomini e 223 donne) con apposito provvedimento del 16 gennaio 2017 del direttore generale del personale e delle risorse dell'amministrazione penitenziaria;
la prova preliminare si è svolta a Roma nel mese di marzo dell'anno 2010;
la prova scritta si è svolta a Roma nel mese di marzo 2016, dunque a distanza di ben sei anni dalla prova preliminare;
in questi giorni e comunque entro il mese di novembre 2017 si concluderanno le prove orali iniziate nel mese di maggio 2017;
l'intera procedura concorsuale dunque ha avuto una durata di circa 10 anni, fatto ancora più grave alla luce del fatto che essa integra un concorso interno allo stesso Corpo di polizia penitenziaria, perciò con i partecipanti al medesimo già inquadrati, con qualifica inferiore, nella stessa polizia penitenziaria;
di tutta evidenza appare all'interpellante dunque l'inefficienza della macchina amministrativa, ancor più grave alla luce delle carenze organiche nel ruolo degli ispettori;
tale incomprensibile ritardo nell'espletamento delle procedure concorsuali, anche alla luce del riordino delle carriere del Corpo di polizia penitenziaria, ha determinato per i vincitori del concorso in esame enormi danni in termini di progressione di carriera, perdita di chance e mancato guadagno che gli interessati potrebbero sottoporre al giudice adito per la valutazione di un eventuale diritto al risarcimento;
infatti l'età media dei partecipanti si aggira intorno ai 45-50 anni con già più di venti di carriera nel Corpo di polizia penitenziaria, circostanza che determinerebbe l'impossibilità per quasi tutti i vincitori di raggiungere i gradi apicali della nuova qualifica professionale;
il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, a tutt'oggi non ha ancora comunicato le proprie intenzioni circa l'inizio dei corsi di formazione del personale vincitore, prospettando comunque la possibilità di dare inizio agli stessi non prima del mese di luglio dell'anno 2018 e determinando in tal modo incertezza e preoccupazione nelle famiglie dei futuri ispettori, nonché ulteriori ingiustificabili ritardi nella conclusione del concorso bandito, appunto, nel 2008 –:
di quali elementi disponga il Governo in relazione alla criticità della procedura concorsuale citata e ai tempi e alle modalità dell'immissione nelle piante organiche dei nuovi ispettori;
se non intenda valutare la possibilità di destinare i vincitori del concorso residenti in Sardegna ad una scuola di formazione situata nelle immediate vicinanze di aeroporti con traffico in regime di continuità territoriale per far fronte alle innegabili esigenze dei cittadini sardi, già eccessivamente penalizzati dalla chiusura della scuola di formazione ed aggiornamento di polizia penitenziaria di Monastir (Cagliari), unica scuola della regione Sardegna.
(2-02019) «Pili».