• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/18527 (4-18527)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18527presentato daCIRIELLI Edmondotesto diVenerdì 17 novembre 2017, seduta n. 887

   CIRIELLI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   da oltre due anni i medici dell'ospedale Santa Maria Incoronata dell'Olmo di Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno, denunciano che le sale operatorie del reparto di chirurgia generale e d'urgenza sono sprovviste di ferri chirurgici, nonostante siano state espletate tutte le procedure di gara per la sostituzione dei ferri chirurgici vetusti;

   per non interrompere l'attività operatoria i medici sono stati costretti ad utilizzare ferri chirurgici personali che iniziano peraltro ad essere usurati;

   la drammatica situazione, denunciata più volte nel corso degli anni, è stata nuovamente sottoposta all'attenzione del sindaco Vincenzo Servalli negli ultimi giorni dai due consiglieri comunali di Fratelli d'Italia, Renato Aliberti e Clelia Ferrara, con un comunicato in cui si faceva riferimento ad una lettera del professor Lombardi, primario del reparto di chirurgia dell'ospedale;

   sono dure le parole del professor Lombardi: «Da quando sono arrivato due anni fa in sala operatoria non c'erano i ferri chirurgici. O meglio, erano pochi e mal assortiti. E così, per non interrompere l'attività chirurgica ho portato i miei ferri. Nel frattempo ho fatto numerose e periodiche segnalazioni alla direzione generale. Ma non ho mai avuto risposta»;

   secondo quanto si apprende da fonti di stampa è dura anche la denuncia del segretario provinciale della Cisl Università di Salerno Pasquale Passamano per il quale è stato frustrato il sogno di assistere alla nascita e formazione di una nuova classe medica salernitana, e di realizzare un notevole salto di qualità della sanità ospedaliera su tutto il territorio provinciale grazie ad una piena e completa integrazione tra l'azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona e la facoltà di medicina e chirurgia del presidio di Cava de’ Tirreni;

   si tratta, a parere dell'interrogante, di una situazione allarmante che merita la massima attenzione;

   nonostante in campagna elettorale il presidente Vincenzo De Luca avesse promesso il rafforzamento della struttura ospedaliera di Cava de’ Tirreni, che rischiava di essere chiusa, tale rafforzamento non si è verificato;

   al contrario l'ospedale, inglobato nell'azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona, ha perso molti reparti, tra cui la ginecologia, e risulta gravemente carente di personale medico, di strutture idonee e di strumentazione operatoria adeguata, con gravissime ripercussioni sulla tutela della salute dei cittadini, sulla formazione universitaria dei giovani medici della provincia di Salerno e, più in generale, su efficienza della sanità pubblica –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, quali iniziative urgenti intenda assumere, per quanto di competenza e anche per il tramite del Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari regionali, per fronteggiare questo ennesimo caso di malasanità in Campania;

   se non si ritenga necessario valutare ogni iniziativa di competenza volta a verificare le cause della situazione in cui versa l'azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona, di cui il plesso di Cava de’ Tirreni fa parte.
(4-18527)