• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/12739 (5-12739)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12739presentato daGIORDANO Silviatesto diVenerdì 17 novembre 2017, seduta n. 887

   SILVIA GIORDANO, NESCI, MANTERO, COLONNESE, BARONI, GRILLO e LOREFICE. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il deficit uditivo permanente è la più frequente disabilità congenita e rappresenta uno dei più comuni difetti sensoriali permanenti dell'infanzia. Perdite di udito significative, capaci di rallentare o impedire lo sviluppo linguistico si manifestano in 1-2 nati su mille e diventano più frequenti nelle età successive;

   l'implementazione dello screening neonatale è in grado di anticipare l'epoca della diagnosi e della presa in carico dei soggetti con ipoacusia; in assenza di un programma di screening la diagnosi è raramente precoce. Quando non riconosciuta e corretta entro i primi mesi di vita, può determinare gravi conseguenze linguistiche, psicologiche, educative e sociali. A livello neurologico, se il sistema uditivo non viene stimolato nei periodi di massima ricettività (periodi sensibili) ne risultano compromessi sia la funzionalità del sistema uditivo che lo sviluppo corticale, con alterazioni nei tempi di sviluppo sinaptico, plasticità, circuiti neuronali;

   l'identificazione, la diagnosi e l'intervento precoci sono procedure diventate oggi realizzabili, efficaci ed anche economiche, grazie ai recenti sviluppi interdisciplinari nel campo della diagnostica e della tecnologia protesica (apparecchi acustici digitali e impianti cocleari). Attualmente, è dunque possibile impostare il trattamento dell'ipoacusia permanente infantile in un'ottica di sviluppo e non più di trattamento degli esiti, offrendo al bambino sordo e alla sua famiglia l'opportunità di uno sviluppo linguistico, psicologico, educativo e sociale simile a quello di un bambino normoudente della stessa età;

   lo screening uditivo neonatale universale occupa un ruolo centrale in audiologia pediatrica, perché ha l'obiettivo di identificare i deficit uditivi permanenti entro i primi mesi di vita e di conseguenza rendere possibile un precoce intervento terapeutico e riabilitativo. L'organizzazione dello screening è generalmente impostata in due stadi, combinando l'utilizzo di due metodiche audiologiche obiettive automatiche: il test delle emissioni otoacustiche e le risposte dei potenziali evocati uditivi del tronco encefalico, metodiche entrambe di semplice lettura, non invasive, veloci, di alta sensibilità e specificità, economiche;

   l'efficacia e il rapporto costo-beneficio dello screening uditivo neonatale universale sono stati ampiamente dimostrati dalle pubblicazioni che hanno confrontato i risultati linguistici di un'identificazione-intervento precoce con gli esiti di un'identificazione-intervento tardiva. I primi consistono in un migliore sviluppo del linguaggio, in migliori abilità di lettura-scrittura e maggiore capacità di comprensione, con in definitiva la potenzialità di cambiare radicalmente le opportunità di un bambino sordo che, in assenza di screening, verrebbe identificato e trattato tardivamente;

   l'associazione FIADDA-NAPOLI nel corso di un'audizione in Senato nell'ambito dell'esame sulla «Legge quadro sui diritti di cittadinanza delle persone sorde, con disabilità uditiva in genere e sordo cieche» ha affermato che «lo screening audiologico neonatale è garantito, con protocolli differenziati, in meno della metà delle regioni italiane. Tra queste, in alcune regioni (Campania, Toscana, Emilia e Romagna, Veneto) sono stati adottati specifici atti deliberativi; in altre, sono registrati programmi di screening ma non risultano emanate disposizioni regionali, inoltre la logopedia, necessaria nei processi abilitatiti o riabilitativi per lo sviluppo del linguaggio, sia accessibile solo ai più fortunati o ai più abbienti: perché garantita a macchia di leopardo sul territorio nazionale oppure solo e soltanto sotto forma di prestazione privata, a pagamento» –:

   se, alla luce dell'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, risulti che lo screening uditivo neonatale universale sia garantito in modo uniforme in tutta Italia, e se intenda rendere nota la percentuale dei nuovi nati sottoposti a tale processo di screening;

   se risulti che la logopedia, necessaria nei processi abilitatiti o riabilitativi per lo sviluppo del linguaggio, sia garantita in modo uniforme sul territorio nazionale.
(5-12739)