Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/08402 CASALETTO - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che:
nell'era dell'informazione digitale, a giudizio del...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-08402 presentata da MONICA CASALETTO
giovedì 16 novembre 2017, seduta n.909
CASALETTO - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che:
nell'era dell'informazione digitale, a giudizio del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, si sarebbero verificate negli ultimi anni produzioni di notizie false nella rete internet;
secondo il Ministero, l'impossibilità di verificare le fonti e la circolazione incontrastata di cosiddette fake news può diventare "pericoloso per la società, per le persone, addirittura per la democrazia";
questo modo di indicare la rete e la navigazione internet come espressione di pericolosità o per di più di disinformazione potrebbe configurarsi come una forma esplicita di censura anche per chi esprime dissenso politico e/o opinioni di parte, che, al contrario, sono espressamente tutelate dall'articolo 21 della Costituzione;
nella pur rispettabile volontà di indicare una forma di regolamentazione del mezzo e dello strumento digitale, soprattutto nei toni e nella forma di espressione, spesso violenta, o evidente nella simbologia e semantica denigratoria, si ravvede l'assoluta difficoltà invece di stabilire nel merito chi dice bugie e chi no;
il Ministro dell'istruzione cerca di coinvolgere i giovani nel progetto "bastabufale", convinto di stimolare una visione critica nella fruizione dei messaggi che circolano in rete. Certamente il senso critico, una buona base culturale e la conoscenza sono le attività che sviluppano la popolazione per non cadere in trappole e in truffe;
considerato che a parere dell'interrogante:
è lecito chiedersi quanto segue: se lo stesso mainstream ufficiale (giornali, televisioni) diffonde notizie filtrate, confezionate dalle linee editoriali, non verificabili e orientate, non si capisce come sia possibile sviluppare un senso critico e quindi una pluralità di informazioni nella popolazione e nei giovani che tentano di informarsi nell'unico altro canale non filtrato, che è internet;
considerato altresì che si possono ricordare tutti i presunti 60 miliardi derivanti dalla corruzione, o i bombardamenti con armi chimiche di Assad in Siria, o la famosa fialetta di antrace esibita all'ONU dal Segretario di Stato pro tempore USA, tutti episodi rilanciati dai maggiori mass media italiani e mondiali e sui quali è stata costruita una vasta opinione pubblica, ma risultati essere fake news,
si chiede di conoscere:
se il Governo colga l'aspetto problematico legato all'individuazione delle fonti presuntivamente autorevoli;
quale organo, ente, o sito si ritenga il detentore dell'autorevolezza e della capacità di veridicità della notizia;
quali siano i parametri di giudizio per stabilire chi è un buon giornalista al quale ispirarsi;
perché ci si preoccupi di formare gli studenti a riconoscere, tramite gli strumenti digitali, la disinformazione o una notizia falsa, causa di "pericolo per la democrazia" e non ci si preoccupa di insegnare loro ad individuare i violenti, i delinquenti che possono causare violenze sui minori e di cui le cronache parlano tutti i giorni;
come si stabilisca la correttezza delle fonti, secondo lo stile d'immagine di un sito;
se corrisponda al vero che l'attenzione alla presunta corretta informazione su internet viene addirittura sollecitata dalla Commissione europea, che propone una serie di misure normative atte ad impedire la circolazione di notizie di altra natura politica;
se il Governo sia a conoscenza di quale sarebbe il "codice di condotta" che suggerisce la Commissione europea per fare pressione sui grandi gruppi dei social network;
se corrisponda al vero che anche in Germania sarebbero state recepite le pressioni del presidente Junker e sarebbe stata varata una legge sulla disinformazione presunta denominata "Network Enforcement Act", che avrebbe suscitato forti proteste per la sua natura anticostituzionale espressamente dichiarata da 8 dei 10 giuristi chiamati dal Bundestag a formulare un parere;
se sia vero che anche le competenti Istituzioni italiane avrebbero eseguito il compito e avrebbero prodotto un protocollo "bastabufale" per adeguarsi alle pressioni europee;
se il Governo non ritenga, che nel pur apprezzabile tentativo di educare i giovani a non cadere nelle campagne di odio e alla condivisione di espressioni violente di internet e dei social network, persista il pericolo che adottando queste misure restrittive per fermare i "bufalari", in verità verrebbe lesa la libertà di tutti, anche di coloro che usano l'unico mezzo libero e a disposizione di tutti per diffondere altre informazioni e altre verità.
(4-08402)