• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.0/02960/017/ ... in sede di discussione del disegno di legge «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020»; premesso...



Atto Senato

Ordine del Giorno 0/2960/17/05 presentato da ANDREA MANDELLI
venerdì 17 novembre 2017, seduta n. 831

Il Senato,
in sede di discussione del disegno di legge «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020»;
premesso che:
la legge n. 412 del 1991 ha introdotto, a decorrere dal 1º gennaio 1993, la rivalutazione annuale delle rendite INAIL, in luogo di quella biennale fino ad allora vigente. L'art. 11 del decreto 38 del 2000 ha ribadito la cadenza annuale della rivalutazione, che è tutt'ora vigente. Per effetto del citato articolo 11 a decorrere dal 1º luglio di ciascun anno la retribuzione di riferimento per la liquidazione delle rendite corrisposte dall'INAIL è rivalutata annualmente, sulla base della variazione effettiva dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati intervenuta rispetto all'anno precedente. Gli incrementi annuali, vengono poi riassorbiti nell'anno in cui si verifica una variazione retributiva minima non inferiore al 10 per cento, come previsto dalla legge n. 41 del 1986;
questo articolato meccanismo, frutto di numerosi interventi legislativi, ha inteso garantire l'adeguatezza delle prestazioni nel tempo ed ha assolto la sua funzione finché le fondamenta su cui si poggia sono rimaste solide. Dal 2000 ad oggi, e ancor più rispetto ai decenni precedenti, queste basi sono sensibilmente cambiate: l'economia ha subito un forte rallentamento, con conseguenze sull'inflazione, e lo stesso concetto di «salario» ha perso parte della sua connotazione storica; a favore di una maggiore attenzione per componenti accessorie e servizi. Di conseguenza è ormai difficile raggiungere aumento minimo dei salari del 10 per cento che a normativa vigente fa scattare la rivalutazione, e a ciò non riesce a sopperire neppure la variazione ISTAT, dal momento che il costo della vita è altrettanto in stallo;
impegna il Governo a:
valutare la possibilità di eliminare la soglia di aumento minimo dei salari del 10 per cento, prevedendo una unica rivalutazione annuale con decorrenza 1ºluglio, razionalizzando il meccanismo in un'unica cadenza annuale.
(0/2960/17/5)
MANDELLI, AZZOLLINI, BOCCARDI, CERONI