Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.7/00391 premesso che:
l'articolo 15, comma 4, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, ha stabilito che a decorrere dal 1o...
Atto Camera
Risoluzione in commissione 7-00391presentato daALBERTI Ferdinandotesto diLunedì 16 giugno 2014, seduta n. 246
Le Commissioni VI e X,
premesso che:
l'articolo 15, comma 4, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, ha stabilito che a decorrere dal 1o gennaio 2014, i soggetti che effettuano l'attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito;
al fine di consentire alla platea degli interessati di adeguarsi all'obbligo di dotarsi di strumenti per i pagamenti mediante carta di debito (POS), con l'articolo 9, comma 15-bis, il decreto-legge 30 dicembre 2013, n. 150, è stata prorogata la decorrenza dell'obbligo al 30 giugno 2014;
successivamente, con decreto del Ministero dello sviluppo economico 24 gennaio 2014, sono stati definiti gli ambiti di applicazione prevedendo l'obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito per tutti i pagamenti di importo superiore a trenta euro;
il comma 2 dell'articolo 2 dello stesso decreto, visti gli effetti della norma e dato il numero dei soggetti destinatari delle disposizioni, ritenuto di dover individuare dei criteri di gradualità e sostenibilità per l'applicazione di questa imposizione, prevede che in sede di prima applicazione, e fino al 30 giugno 2014, l'obbligo si applichi limitatamente ai pagamenti effettuati a favore dei soggetti esercenti il cui fatturato dell'anno precedente a quello nel corso del quale è effettuato il pagamento sia superiore a duecentomila euro;
la data indicata in questo comma, 30 giugno 2014, coincide con quella per cui l'obbligo di dotazione è già previsto per tutte le categorie, dal decreto legge a cui lo stesso fa riferimento (decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179);
la finalità dello stesso comma 2 è prevedere una agevolazione che rimandi temporalmente l'obbligo di dotazione per una determinata fascia di reddito e per questo motivo si deve intervenire posticipando il termine di almeno sei mesi;
l'obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito impone costi organizzativi ed economici connessi al doversi dotare di un POS (tecnologia di accettazione multipla di strumenti di pagamento);
questa imposizione risulta vessatoria per tutti i professionisti e le imprese italiane ai quali vengono imposte spese obbligatorie facilmente evitabili attraverso altri strumenti, quali ad esempio il bonifico elettronico e assegni bancari, strumenti che garantiscono gli stessi livelli di tracciabilità e di trasparenza per qualsiasi movimento di denaro;
si introduce obbligatoriamente e ingiustamente un intermediario, la banca, alla quale viene garantito un introito aggiuntivo a discapito degli esercenti, pur non svolgendo alcun ruolo reale e concreto nel rapporto tra lo stesso e l'utente;
l'obbligo di dotazione di un POS genera un'ulteriore spesa fissa aggiuntiva anche per le nuove piccole e medie imprese (start-up);
l'obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito non è legato al reddito dell'impresa o del professionista e quindi risulta particolarmente vessatorio per piccole e micro imprese;
è considerata scorretta la pratica commerciale che richieda un sovrapprezzo dei costi per il completamento di una transazione elettronica con un fornitore di beni o servizi, ai sensi dell'articolo 21, comma 4-bis, del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, come modificato dall'articolo 15, comma 5-quater, del sopracitato decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221;
il comma 5 dell'articolo 15, dello stesso decreto-legge 18 ottobre 2012, prevede che con uno o più decreti del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Banca d'Italia, vengano disciplinati gli eventuali importi minimi, le modalità e i termini, anche in relazione ai soggetti interessati, di attuazione della disposizione di cui sopra;
è chiaro che la normativa su descritta ha provocato lo scontento tra i professionisti e le imprese cui toccherà, dal 30 giugno, dotarsi di Pos e accettare i pagamenti effettuati con bancomat;
la diffusione della moneta elettronica è importante anche sotto l'aspetto del mercato e-commerce in Italia, secondo le stime attese, nel 2013, ha raggiunto gli 11 miliardi di euro, determinando un aumento di competitività sui prezzi dei prodotti a vantaggio dei clienti;
mai come oggi appare importante ed urgente concedere l'opportunità di effettuare la connessione ad internet mediante l'infrastruttura telematica a «banda larga», e ciò al fine di poter usufruire, in modo conveniente e rapido, ma anche attraverso un prodotto di qualità, di tutti i servizi che si sono sviluppati in rete (dall’e-govemement, all’e-business, all’e-commerce, all’e-learning e all’e-health);
gli operatori italiani, nonostante gli elevati livelli raggiunti in termini di attrattività e di qualità dei prodotti, presentano ancora molte difficoltà nell'approcciare mercati europei ed internazionali a causa della mancanza del know-how specifico relativamente a sistemi di pagamento, logistica, distributiva, abitudini/comportamenti di acquisto, comunicazione online,
impegnano il Governo:
ad assumere ogni iniziativa normativa necessaria al fine di:
a) prevedere che in sede di prima applicazione, e fino al 30 giugno 2015, l'obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito, si applichi limitatamente ai pagamenti effettuati a favore dei soggetti esercenti il cui fatturato dell'anno precedente a quello nel corso del quale è effettuato il pagamento sia superiore a duecentomila euro;
b) escludere dall'obbligo tutte le nuove attività per almeno due anni;
c) prevedere che i costi generati dall'obbligo di accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito, siano a carico delle banche e non a carico di imprese o professionisti;
ad incentivare l'uso delle carte di credito e di conseguenza l’e-commerce, stabilendo come debbano essere calcolate le commissioni e con quali indici, favorendo commissioni ridotte per piccole transazioni e assicurando la trasparenza delle operazioni;
ad intervenire con misure di monitoraggio affinché le aziende, nell'uso dell’e-commerce, assumano comportamenti in linea con le norme nazionali ed europee a tutela dei consumatori;
a rafforzare lo sviluppo del commercio elettronico promuovendo la nascita di distretti industriali dotati di banda larga adeguati al business, sostenendo la formazione delle imprese realizzata dalle università e dalle imprese, creando così ulteriori sinergie, e infine diffondendo il bollino blu netcomm (certificazione creata dal Consorzio del commercio elettronico che garantisce l'affidabilità del sito e-commerce);
ad attuare le misure previste dall'Agenda digitale europea per contrastare il digital divide che non consente lo sviluppo delle aziende, frenando l’e-commerce;
(7-00391) «Alberti, Barbanti, Villarosa, Cancelleri, Ruocco, Pisano, Pesco, Crippa, Da Villa, Vallascas, Della Valle, Fantinati, Mucci, Petraroli, Prodani».