• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/08450 GASPARRI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno, per la semplificazione e la pubblica amministrazione e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-08450 presentata da MAURIZIO GASPARRI
lunedì 27 novembre 2017, seduta n.910

GASPARRI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno, per la semplificazione e la pubblica amministrazione e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che il Comune di Latina risulta totalmente sprovvisto di strumenti di pianificazione che possano consentire un ordinato sviluppo del territorio, e tale situazione risulta ulteriormente aggravata da un'assoluta inerzia da parte dell'amministrazione comunale che non assume nessuna iniziativa volta alla necessaria pianificazione;

considerato che, per quanto risulta all'interrogante:

gli strumenti di pianificazione annullati dal commissario Barbato furono approvati nel periodo compreso tra il febbraio 2012 e l'agosto 2014 dalla Giunta comunale in carica, avvalendosi del disposto di cui agli articoli 1 e 1-bis della legge regionale n. 36 del 1987;

le pianificazioni annullate dal commissario straordinario furono avviate nell'anno 2006 dall'amministrazione in carica, su sollecitazione del Tar del Lazio, per evitare possibili contenziosi ed eventuali indennizzi legati alla decadenza dei vincoli urbanistici. L'amministrazione dell'epoca si adoperò per la revisione degli strumenti decaduti, attraverso l'affidamento con bando pubblico a numerosi di professionisti (80 tra architetti ed ingegneri), e con l'indicazione che tali piani dovevano essere redatti in conformità al piano regionale generale;

l'attuale amministrazione, a 18 mesi dall'insediamento, non ha assunto alcuna sostanziale iniziativa per ripristinare le condizioni di pianificazione venute meno a causa dell'annullamento dei piani e, nonostante il lavoro già svolto, l'amministrazione ha ritenuto opportuno affidare, secondo l'interrogante illegittimamente, due incarichi all'università "La Sapienza", mortificando così il lavoro di tanti professionisti della città incaricati in precedenza;

organi di stampa avrebbero evidenziato delle anomalie nel percorso adottato dall'amministrazione comunale: il dirigente del servizio competente avrebbe annullato in autotutela gli atti precedentemente assunti, cosa che evidenzia il tentativo dell'organo di governo di aggirare la normativa di settore in materia di affidamento dei servizi tecnici;

il problema della decadenza dei vincoli urbanistici è stato più volte sottoposto all'attenzione degli attuali amministratori anche dall'avvocatura del Comune, che ha ribadito: "la decadenza dei vincoli urbanistici obbliga il comune a procedere ad una nuova pianificazione dell'area rimasta non normata";

anche il presidente del Tar del Lazio, il 16 febbraio 2017, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, ha auspicato un'immediata assunzione di responsabilità da parte dell'amministrazione, al fine di evitare numerosi contenziosi che non consentirebbero al Tar stesso di dare risposte immediate ai cittadini;

l'amministrazione comunale avrebbe tenuto un iniquo comportamento nei confronti dei cittadini che avevano ottenuto il permesso di costruire, in quanto solo per alcuni edifici sarebbe stata emessa l'ordinanza di demolizione delle opere realizzate, mentre per altri, in situazioni analoghe, no;

decine di imprenditori hanno inviato una lettera aperta alla città e al sindaco, dove si denunciano lo stato di immobilismo del settore e i danni economici subiti;

il Comune di Latina continua a richiedere il pagamento dell'Imu sulla base di destinazioni d'uso che attestano un'edificabilità non più esistente, falsando così di fatto il suo bilancio di previsione;

è noto che centinaia di cittadini avrebbero chiesto il certificato di destinazione urbanistica, proprio per evitare di dover continuare a pagare un importo Imu diverso da quello attuale che dovrebbe, invece, essere correlato alla reale destinazione d'uso dei propri terreni; l'amministrazione, ad oggi, risulta silente, ledendo economicamente molti latinensi;

recenti notizie di stampa rilevano che i danni conseguenti alla mancata adozione di atti di pianificazione ammonterebbero, allo stato attuale, a circa 80 milioni di euro,

si chiede di sapere:

se i provvedimenti sanzionatori adottati dall'amministrazione comunale di Latina, a seguito dell'annullamento dei piani, siano stati adottati senza determinare una disparità di trattamento, e se non si ravvisino comportamenti finalizzati a tutelare in maniera iniqua interessi privati del sindaco;

se l'inerzia dell'amministrazione rispetto alla mancata pianificazione delle aree dei piani decaduti stia causando un danno erariale per il Comune;

se questo palese immobilismo non porti le autorità competenti a ravvisare un'evidente omissione di atti d'ufficio da parte del sindaco e della Giunta.

(4-08450)