• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/05192 nelle varie versioni delle spending review dei Governi Monti, Letta e Renzi si è sempre parlato di accorpare, tagliare e ridurre gli uffici statali presenti fino ad oggi, praticamente in quasi...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05192presentato daCIRIELLI Edmondotesto diMercoledì 18 giugno 2014, seduta n. 248

CIRIELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
nelle varie versioni delle spending review dei Governi Monti, Letta e Renzi si è sempre parlato di accorpare, tagliare e ridurre gli uffici statali presenti fino ad oggi, praticamente in quasi tutte le 110 province italiane;
da ultimo, l'attuale Presidente del Consiglio dei ministri ha più volte annunciato la volontà di sopprimere gli organi di giustizia amministrativa;
sconcerto e preoccupazione sta destando, in particolare, il comunicato del Consiglio dei ministri del 13 giugno, dal quale si è appreso che «Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente, Matteo Renzi, ha approvato misure urgenti per la semplificazione e per la crescita del Paese. Tra queste, le seguenti misure. ..... A decorrere dal 1o ottobre 2014 sono soppresse le sezioni staccate di tribunale amministrativo regionale»;
tale disposizione, se confermata, ad avviso dell'interrogante potrebbe comportare problemi di costituzionalità, per palese irragionevolezza, nonché violazione dell'articolo 125 della Costituzione, secondo cui «Nella Regione sono istituiti organi di giustizia amministrativa di primo grado, secondo l'ordinamento stabilito da legge della Repubblica. Possono istituirsi sezioni con sede diversa dal capoluogo della Regione»;
la soppressione di sedi staccate istituite da vari decenni sembra contrastare con tale previsione costituzionale tenuto conto che – malgrado la richiamata disposizione preveda la istituzione di sedi staccate come una facoltà e non già come un obbligo – nel caso di specie, tale facoltà è stata esercitata da oltre un trentennio;
la soppressione generalizzata di tutte le sezioni, in assenza di un'analitica valutazione delle singole fattispecie, evidenzia secondo l'interrogante un insanabile vizio di irragionevolezza, né, a giustificare siffatta scelta, potrebbero soccorrere generiche esigenze di riduzione della spesa pubblica, tenuto conto che la prevista abolizione non comporterà alcuna apprezzabile diminuzione della spesa pubblica, mentre comporterà un indubbio aggravio di spesa per i cittadini che chiedono giustizia;
in particolare, la misura che il Governo si appresterebbe a introdurre ha suscitato la forte preoccupazione della camera amministrativa salernitana e dell'ordine degli avvocati di Salerno per le gravi e irreparabili ripercussioni che avrebbe sulla provincia di Salerno, già fortemente colpita dalla riforma della geografia giudiziaria con la chiusura del tribunale di Sala Consilina, che ha creato un enorme vuoto di giustizia in comuni anche densamente popolati;
ancora una volta, nell'ottica di quella che all'interrogante appare una finta razionalizzazione della spesa pubblica e degli sprechi, il Governo si rende autore di una inaccettabile manovra che non tiene conto della specificità e delle identità territoriali;
la sezione di Salerno del TAR Campania, città sede di corte di appello, in particolare, copre i territori delle province di Salerno e Avellino, con un bacino territoriale e una produttività superiore a molti T.A.R. capoluogo di regione, rappresentando un insopprimibile presidio di tutela del cittadino;
secondo la banca dati ufficiale N.S.I.G.A. (Nuovo sistema informativo della giustizia amministrativa), presso la sezione di Salerno del TAR Campania, istituita nel lontano 1980 e ubicata all'interno di un edificio demaniale e, pertanto, senza oneri economici aggiuntivi, sono stati iscritti – per l'anno 2013 – ben 2431 ricorsi; il volume di contenzioso colloca la sede di Salerno al sesto posto rispetto alle 29 sedi TAR, precedendo importanti sedi di TAR Capoluogo, come il TAR Emilia Romagna-Bologna (con n. 1102 ricorsi), TAR Liguria-Genova (con n. 1371 ricorsi), TAR Marche-Ancona (con n. 1026 ricorsi), TAR Piemonte-Torino (con 1386 ricorsi), TAR Puglia-Bari (con n. 1728 ricorsi), TAR Toscana-Firenze (con n. 1899 ricorsi), TAR Veneto-Venezia (con n. 1929 ricorsi);
al 16 giugno 2014 il numero di ricorsi depositati (n. 1247) supera di circa duecento unità il numero di ricorsi depositati nello stesso giorno del precedente anno, con un contenzioso, dunque, in significativo aumento;
per la definizione dei ricorsi nel 2013 (n. 4554) la sezione di Salerno si colloca, poi, al quinto posto per produttività della sede, mentre si colloca al quinto posto per numero di ricorsi pendenti (n. 13494 al 16 giugno 2014), in fase di smaltimento mediante la fissazione di udienze straordinarie;
la misura che il Governo intenderebbe assumere, piuttosto che velocizzare la definizione delle controversie pendenti, creerà, pertanto, ulteriori disfunzioni e criticità, finendo inevitabilmente per allungare i tempi dei processi e provocando una situazione di totale caos che ricadrà su tutti gli utenti della giustizia amministrativa;
la soppressione della sezione distaccata di Salerno comporterà, infatti, una concentrazione delle controversie innanzi all'unico TAR regionale, con conseguente ingolfamento delle segreterie;
in caso di accorpamento al TAR di Napoli, poi, lo spostamento del personale eccederebbe i 50 chilometri stabiliti come limite generale alla mobilità obbligatoria e si proietterebbe su una città, Napoli appunto, fortemente critica per la mobilità urbana ed extraurbana;
una semplificazione della giustizia amministrativa non può certamente passare da un indiscriminato accorpamento dei tribunali amministrativi, né tantomeno da un loro irragionevole riassorbimento negli organi della giustizia civile: la giustizia amministrativa ha, infatti, numeri più bassi e tempi migliori di quella civile e ha, ovviamente, delle sue specificità, configurandosi come organo di controllo imprescindibile dell'operato della pubblica amministrazione nei confronti dei cittadini;
una cancellazione delle sezioni distaccate dei tribunali amministrativi, così come una loro diluizione nella giustizia civile, in assenza di una valutazione sulle concrete ricadute sociali e sulla funzionalità del servizio, appare all'interrogante un atto a dir poco impulsivo, presumibilmente indotto dal carattere sommario della decretazione d'urgenza, che meriterebbe un radicale ripensamento almeno in sede di Assemblea parlamentare –:
quali urgenti iniziative intendano sussumere per scongiurare il rischio di soppressione indiscriminata delle sezioni distaccate dei tribunali amministrativi regionali, soprattutto nella provincia di Salerno, dove si tramuterebbe in un grave e irreparabile danno al funzionamento della macchina della giustizia, nonché quali impatti avrebbe sul contenzioso il loro eventuale riassorbimento negli organi della giustizia civile. (4-05192)