• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/12815 (5-12815)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12815presentato daSORIAL Girgis Giorgiotesto diMercoledì 29 novembre 2017, seduta n. 893

   SORIAL, CASO, CARIELLO e D'INCÀ. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   da un articolo di Elio Lannutti pubblicato il 16 novembre 2017 sul IL FOGLIETTO della Ricerca, supplemento de IL FOGLIETTO.IT notiziario settimanale on line di informazione Sindacale-Politico-Economico-Scientifico-Culturale, si evince che l'Istat abbia valutato la riduzione dell'inflazione ad ottobre nella misura dello 0,2 per cento unicamente a causa della riduzione delle tasse universitarie, che ritiene si siano ridotte nella misura del 40 per cento per l'anno accademico 2017-18 rispetto a quello precedente;

   la predetta riduzione è imputata all'intervento della scorsa legge di bilancio n. 232 del 2016, che ha introdotto la «no tax area», fissando a 13.000 euro di Isee familiare la soglia sotto la quale gli studenti possono frequentare quasi gratuitamente l'università;

   da un'analisi di dati, non risulta plausibile una riduzione del 40 per cento per l'anno accademico 2017-18 rispetto a quello precedente, effetto indotto dall'istituzione della «no tax area» e dei limiti superiori fino a 30.000 euro di Isee, anche in ragione del fatto che il nuovo calcolo dell'indicatore della situazione economica equivalente aveva causato un incremento delle spese per la frequenza universitaria nell'anno accademico 2015-2016:

   inoltre, come si legge nell'articolo, una tale diminuzione corrisponderebbe ad una riduzione della contribuzione da parte degli studenti alle casse universitarie pari a circa 650 milioni di euro, che «manderebbe a gambe all'aria i bilanci degli atenei statali»;

   anche il confronto con i dati prodotti dall'Unione degli universitari (Udu) nel rapporto «Dieci anni sulle nostre spalle», sconfessa la riduzione del costo universitario prospettata dall'Istat;

   l'articolo citato evidenzia nel grafico pubblicato una forte discrepanza fra i dati Istat e i dati dell'Udu; infatti si legge che: «L'importo medio delle tasse universitarie è passato da 775,08 euro dell'anno accademico 2005-2006 a 1.248,66 del 2015-2016 con un incremento del 61 per cento. Nello stesso periodo per l'Istat le tasse universitarie sono aumentate del 25 per cento. La differenza è particolarmente accentuata nell'anno accademico 2015-2016, quando fu introdotta la nuova Isee, con un aumento del 7,5 per cento per l'Udu e solo dello 0,9 per cento per l'Istat»;

   ciò potrebbe alimentare il dubbio, ad avviso degli interroganti, che l'Istat, nell'elaborazione dei dati macroeconomici, tenda a favorire informazioni ai cittadini, in questo caso sui costi dei servizi universitari, eccessivamente più positive della effettiva realtà, circostanza che di fatto agevolerebbe le politiche del Governo, si ritiene necessario acquisire chiarimenti sui dati e sulla metodologia usati dall'Istat, per verificare la supposta riduzione nella misura del 40 per cento delle tasse universitarie per quest'anno –:

   se i dati divulgati dall'Istat siano attendibili e, ove si rilevino delle anomalie, se non intendano assumere iniziative per rendere pubblici dati verificati e certi sulla effettiva riduzione delle tasse universitarie, nonché sull'effettiva incidenza della medesima riduzione sul livello dell'inflazione ad ottobre 2017.
(5-12815)