• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/12858 (5-12858)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-12858presentato daALBANELLA Luisellatesto diGiovedì 30 novembre 2017, seduta n. 894

   ALBANELLA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   nel mese di aprile 2015 i lavoratori Qè, al fine di evitare licenziamenti collettivi, furono collocati in cassa integrazione e nel maggio del 2016, furono avviati i contratti di solidarietà per evitare il licenziamento di 90 esuberi e, nel giugno 2016, l'azienda approvò il bilancio consuntivo, con un passivo di circa 6,5 milioni di euro;

   Transcom World Wilde, la società che gestisce la commessa dell'Inps e che in questi anni ne ha dato in subappalto una parte a Qè, data la grave situazione, decise di sospendere il servizio. I lavoratori dichiararono sciopero a oltranza fino al fallimento dell'azienda;

   a seguito dell'incontro del 30 settembre 2017 con l'assessore alle attività produttive, Mariella Lo Bello, la regione si dichiarò disponibile a fare da garante. Intanto, il 3 ottobre i lavoratori recandosi sul posto di lavoro, trovarono chiusa la sede operativa del call center. Il 10 ottobre la direzione territoriale del lavoro convocò sia i sindacati che la proprietà, la quale non si presentò;

   il 23 novembre il vice ministro allo sviluppo economico, durante un incontro tenutosi a Roma sulla vertenza Qè con sindacati e proprietà, invitò l'azienda Qè a dichiarare fallimento. Il 28 novembre i lavoratori furono licenziati;

   all'incontro in regione del 14 dicembre 2016, la Di Bella Group presentò un progetto per la creazione di una nuova azienda multifunzionale, non riferita soltanto ad attività di Customer Care, con prospettive di reintegro per gli ex dipendenti Qè;

   a giugno 2017, l'ex amministratore di Qè Patrizio Argenterio viene indagato per non aver versato l'Iva per l'anno d'imposta 2014 e sottoposto a sequestro di beni per un valore di 1 milione di euro. Alcuni, giorni dopo, Qè fallisce ufficialmente;

   il 6 luglio 2017, un nuovo confronto in prefettura tra i sindacati, l'imprenditore Franz Di Bella, i rappresentanti della regione Sicilia, il direttore ITL Catania Domenico Amich, il vicario Inps Catania Franco Caruso, i responsabili di Enel Energia. Davanti al prefetto l'imprenditore Franz Di Bella presenta ufficialmente il nome della nuova società, la Netith che avrebbe dovuto assorbire gli ex dipendenti Qè. Risposte positive arrivano anche da Enel che conferma la propria disponibilità nell'assegnazioni di volumi che permettano lo start up della commessa. La Transcom, non presente all'incontro, inviando una nota scritta, si dice disponibile ad un eventuale confronto con la nuova realtà imprenditoriale; vi è inoltre disponibilità anche da parte di Wind;

   tuttavia, soltanto da pochi giorni, la Netith ha cominciato a contattare ex dipendenti Qè, per selezionare un primo gruppo di lavoratori da coinvolgere nella fase di start up di nuove attività e che dispone al momento di più di 150 postazioni di lavoro. La Netith partirebbe con due commesse outbound: Vodafone e Fastweb. Resta comunque incertezza sulle prospettive occupazionali degli ex Qè, giunti ormai alla fine degli ammortizzatori sociali. Delle commesse dell'ormai fallito Qè, solo Enel avrebbe dichiarato la propria volontà di portare la commessa Enel-Energia presso la Netith, senza però alcun seguito concreto –:

   se i Ministri interrogati non ritengano necessario avviare un tavolo di concertazione, con tutti i soggetti interessati al fine di pervenire al più presto a soluzioni che possano garantire, da una parte, i volumi di lavoro, attraverso la riattribuzione della commessa Inps-Inail e, dall'altra, il riconoscimento di forme temporanee di sostegno al reddito al fine di garantire la necessaria continuità di reddito ai lavoratori in attesa di una loro ricollocazione.
(5-12858)