• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.3/01048 MANCONI - Ai Ministri degli affari esteri, dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che: la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01048 presentata da LUIGI MANCONI
mercoledì 18 giugno 2014, seduta n.264

MANCONI - Ai Ministri degli affari esteri, dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che:

la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, nel corso dell'audizione del 29 gennaio 2014 di rappresentanti dell'associazione Medici per i diritti umani (MEDU) e dell'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione (ASGI), ha preso conoscenza dei risultati della ricerca "Porti insicuri", curata da MEDU;

nella ricerca sono documentati alcuni respingimenti verso la Grecia, messi in atto dalle autorità di frontiera italiane nel periodo marzo-luglio 2013;

i dati dimostrano come il Governo italiano metta ancora in atto tali pratiche, e risulta che nel 2012 sono stati intercettati 1.809 migranti irregolari nei porti di Venezia, Ancona, Bari e Brindisi e ne sono stati riammessi in Grecia 1.606. Nei primi mesi del 2013 sono stati rintracciati 619 cittadini stranieri, 529 dei quali sono stati poi riammessi in Grecia;

risulta dal rapporto, inoltre, che le autorità di frontiera italiane, in violazione dei propri obblighi internazionali e del principio di non refoulement, eseguano respingimenti collettivi dai porti dell'Adriatico verso la Grecia a danno di persone fuggite dai propri Paesi di origine in cerca di protezione. Si tratta in molti casi anche di minori stranieri non accompagnati;

in particolare dalla testimonianza diretta di 66 migranti, 60 in Grecia e 6 in Italia, risulta che questi sono stati "riammessi" in Grecia dall'Italia e sono stati respinti dall'Italia più volte. Nella maggior parte dei casi le persone non vengono identificate dalle autorità italiane, negando loro, per tutto il viaggio verso la Grecia, la possibilità di presentare la domanda di asilo o di dichiarare la propria minore età;

il respingimento nei porti italiani viene eseguito in base a un accordo di riammissione bilaterale sottoscritto tra Italia e Grecia del 1999 e al relativo protocollo esecutivo;

in tutti i 102 casi di riammissione documentati i migranti hanno dichiarato di non aver notato nei porti italiani la presenza di operatori socio-legali. In 8 casi su 10 essi hanno riferito di aver cercato inutilmente di comunicare alle autorità italiane la propria volontà di richiedere protezione internazionale. Un terzo dei migranti respinti verso la Grecia ha dichiarato di essere minore di età al momento della "riammissione", di questi ultimi i 2 terzi ha anche affermato di essere minori non accompagnati. Solo in 4 casi è stata eseguita la procedura per la determinazione dell'età di coloro che si dichiaravano minori;

nella quasi totalità dei casi i migranti hanno riferito di esser stati reimbarcati sulla stessa nave con cui erano arrivati. In un caso su 5 i migranti hanno sostenuto di avere subito violenze, umiliazioni, trattamenti inumani e degradanti;

attualmente è in corso una procedura di infrazione a carico del Governo italiano presso la Commissione europea che ha contestato l'illegittimità di tale prassi e ha richiesto alle autorità italiane puntuali delucidazioni,

si chiede di sapere:

se e quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano adottare per mettere fine ai respingimenti nei porti delle coste italiane;

se, alla luce di quanto emerso, intenda ridiscutere l'accordo bilaterale firmato con la Grecia nel 1999, considerato che dal 1999 sono intervenuti numerosi atti internazionali sottoscritti dall'Italia, come il regolamento di Dublino o gli accordi di Schengen, che prevedono disposizioni che vanno nella direzione opposta rispetto alle procedure previste dall'accordo;

se e quali iniziative intendano adottare affinché siano assicurate e garantite condizioni di piena e totale sicurezza ai migranti giunti nei porti italiani per l'accesso alle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato.

(3-01048)