• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/08479 RICCHIUTI, GATTI, PEGORER, MIGLIAVACCA, CORSINI, FORNARO, LO MORO, CAMPANELLA, GOTOR, GRANAIOLA - Ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che:...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-08479 presentata da LUCREZIA RICCHIUTI
giovedì 30 novembre 2017, seduta n.912

RICCHIUTI, GATTI, PEGORER, MIGLIAVACCA, CORSINI, FORNARO, LO MORO, CAMPANELLA, GOTOR, GRANAIOLA - Ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che:

Canali SpA è un'azienda di produzione di capi d'abbigliamento, fondata in Italia nel 1934 e che dispone oggi di stabilimenti anche negli Stati Uniti, in Inghilterra, Francia e Svizzera e la cui produzione di qualità viene esportata non solo in tutta Europa, ma anche in Medio Oriente e Canada;

nel 2012 la produzione italiana della Canali destinata all'esportazione ha raggiunto l'87,5 per cento del totale e il marchio ha vestito illustri personaggi come Barack Obama e Dustin Hoffman;

nel 2015 Canali ha inaugurato la vendita diretta con lo shop on line;

considerato che:

in data 16 ottobre 2017, l'azienda Eraclon SpA del gruppo Canali, ha a sorpresa annunciato l'inizio della procedura di licenziamento collettivo per cessata attività dello stabilimento di Carate Brianza (Monza e Brianza) per tutti i 134 dipendenti, di cui 130 donne e 4 uomini;

a settembre 2016 era stata già intrapresa una forte riorganizzazione aziendale dello stabilimento di Carate, con il ricorso al contratto di solidarietà difensivo e l'uscita volontaria di 75 lavoratrici; mentre poco tempo dopo, 39 delle lavoratrici rimaste hanno dovuto accettare una riduzione del proprio orario di lavoro;

secondo i sindacati, che hanno concordato tali operazioni con l'azienda, tra uscite e part-time dei lavoratori, si era in verità trovata una soluzione equilibrata e compatibile con le esigenze della società, le cui intenzioni dichiarate erano di modifica drastica della produzione, con il ricorso alla metà soltanto della forza lavoro a disposizione;

questo impegno da parte dell'azienda è stato tuttavia del tutto disatteso vista appunto la decisione ultima della proprietà di chiudere definitivamente il sito produttivo licenziando tutti i dipendenti;

i sindacati hanno espresso la volontà di ricorrere a tutte le iniziative idonee per giungere ad una soluzione della vertenza che possa evitare la chiusura del sito di Carate Brianza, che per altro risulta redditizio economicamente,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo non intendano convocare con urgenza un tavolo nazionale di confronto con i proprietari dell'azienda Eraclon SpA e del gruppo Canali SpA, le rappresentanze sindacali e le istanze sindacali unitarie interessate, al fine di promuovere ogni azione efficacemente volta a scongiurare i licenziamenti dei 134 lavoratori dello stabilimento di Carate Brianza, prevedendo, altresì, l'immediato ricorso ad adeguati ammortizzatori sociali;

subordinatamente, se non dovessero andare a buon fine i negoziati tesi ad evitare i licenziamenti dei sopraindicati 134 lavoratori del sito di Carate Brianza, se non si intenda promuovere un piano di ricollocamento produttivo per l'insieme dei lavoratori riguardati dai provvedimenti di messa in mobilità.

(4-08479)