Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/18688 (4-18688)
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-18688presentato daBERNINI Massimilianotesto diVenerdì 1 dicembre 2017, seduta n. 895
MASSIMILIANO BERNINI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
l'attuale campagna olearia 2017/2018, rispetto quella del 2016/2017, registra una crescita fino al 75 per cento della produzione di olio d'oliva; tuttavia, la campagna 2016/2017 è stata una delle peggiori di sempre, vista la produzione di sole 182 mila tonnellate di olio, con un calo del 62 per cento rispetto all'annata precedente;
nonostante il dato medio positivo trascinato dall’exploit Puglia, Calabria, Sicilia e Basilicata, a seguito di un'annata segnata dalla siccità, si registrano significativi crolli produttivi del 30 per cento nelle Marche e oltre in Umbria, del 40-50 per cento nel Lazio e del 50 per cento in Toscana;
secondo l'Ismea, il prezzo dell'olio di oliva in Italia, nella prima metà di novembre 2017 chiude mostrando un ribasso del prezzo dell'olio extravergine e vergine di oliva prodotto in Italia, ad eccezione dell'olio lampante;
nell'annata 2016/2017 la resa media nazionale di produzione dell'olio d'oliva al frantoio, è stata del 13,8 per cento (fonte ISTAT), mentre per il 2017/2018 si attendono rese di olio d'oliva maggiori; si registra, tuttavia, a partire dal 18 per cento del 2006, una continua riduzione del dato annuale;
minore è la resa tanto maggiore è l'olio residuo contenuto nella sansa dalla cui successiva lavorazione si ottengono gli «oli vergine di oliva» o «oli d'oliva» succedanei agli «oli extravergine», mentre il residuo di lavorazione viene commercializzato come biocombustibile, fertilizzante e mangime zootecnico; l'olivicoltore è escluso dai ricavi retraibili dagli ulteriori passaggi di lavorazione che subiscono le proprie olive;
nonostante a marzo 2016 sia stato approvato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali il piano di settore olivicolo oleario nazionale, avente tra gli altri l'obiettivo di incrementare la produzione nazionale di olive e di olio extravergine di oliva, senza accrescere la pressione sulle risorse naturali, appare evidente come una ripresa produttiva che punti a 400-500 mila tonnellate di olio/anno, rimanga lontana sia a causa del cambiamento climatico, sia per l'assenza di interventi concreti volti a far ripartire l'olivicoltura italiana –:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali misure intenda promuovere nell'ambito del piano di settore olivicolo oleario nazionale, finalizzate all'incremento della resa di olive ad ettaro e della resa al frantoio di olio extravergine d'oliva, salvaguardando le risorse naturali, in modo particolare l'acqua;
quali iniziative si stiano attuando per prevenire speculazioni dei prezzi all'origine dell'olio extravergine di oliva, nella presente campagna olivicola.
(4-18688)