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Atto a cui si riferisce:
C.1/01774    premesso che:     lo sviluppo tecnologico in ambito militare tende da sempre ad accrescere il raggio d'azione dei sistemi d'arma, in modo tale da aumentarne o mantenerne...



Atto Camera

Mozione 1-01774presentato daPICCHI Guglielmotesto diMartedì 5 dicembre 2017, seduta n. 897

   La Camera,

   premesso che:

    lo sviluppo tecnologico in ambito militare tende da sempre ad accrescere il raggio d'azione dei sistemi d'arma, in modo tale da aumentarne o mantenerne la letalità, riducendo contestualmente il rischio di esporne l'utilizzatore alla reazione avversaria;

    la robotizzazione dei sistemi militari ha già condotto ad importanti applicazioni operative, in particolare nel campo dei droni armati, o Ucav, e dei dispositivi per il disinnesco di ordigni esplosivi;

    gli Ucav, in particolare, possono essere manovrati anche a distanza di migliaia di chilometri, circostanza che è già stata all'origine di un ampio dibattito circa l'opportunità di affidare ad una persona che non ha contatti diretti con il teatro d'operazioni la responsabilità di decidere se, dove e con quali armi attaccare, con la conseguenza di risparmiare o stroncare delle vite umane;

    la possibile evoluzione della robotizzazione nella direzione della progettazione e della fabbricazione di armi che non hanno bisogno della guida umana genera preoccupazioni pratiche e di ordine morale non trascurabili;

    è tuttavia evidente che il ricorso alla robotica può permettere ai Paesi occidentali la possibilità di economizzare gli organici da impiegare in eventuali conflitti armati all'estero;

    l'intero Occidente, seppure in misura maggiore o minore a seconda dei casi, avverte gli effetti di un'importante crisi demografica che non potrà non ripercuotersi anche sulla capacità delle Forze armate di reclutare personale;

    il sistema internazionale appare tuttora attraversare una fase molto fluida, altamente conflittuale, destinata prevedibilmente a durare, circostanza che non autorizza alcun particolare ottimismo relativamente alla possibilità di contrarre ulteriormente gli strumenti militari;

    esiste una relazione diretta tra tecnologie disponibili, possibilità di risparmiare vite umane, riduzione dei rischi connessi all'impiego della forza e capacità anche politica di utilizzarla effettivamente;

    la transizione alla robotizzazione dei sistemi d'arma è quindi probabilmente necessaria, così com'è indispensabile predisporre la futura difesa di questi strumenti dall'offesa cibernetica,

impegna il Governo:

1) ad uniformarsi alle decisioni in merito allo sviluppo degli Autonomous Weapons Systems che verranno assunte dai principali alleati dell'Italia ed, in particolare, nell'ambito dell'Alleanza Atlantica;

2) qualora in ambito atlantico un numero consistente di Paesi decida di sviluppare gli AWS, ad adoperarsi affinché anche l'industria nazionale dei materiali d'armamento non sia esclusa dal processo che tende alla loro progettazione e produzione;

3) nel caso in cui venisse avviata in ambito atlantico e quindi anche nazionale la progettazione e fabbricazione di AWS, ad assumere iniziative per orientare parte dell'attività di ricerca e sviluppo nella predisposizione di difese idonee a proteggere i sistemi d'arma robotizzati dall'offesa cibernetica;

4) ad escludere comunque l'impiego futuro degli AWS sul territorio nazionale nel mantenimento dell'ordine pubblico, fermo restando il loro eventuale utilizzo nel disinnesco di ordigni.
(1-01774) «Picchi, Caparini, Fedriga, Allasia, Altieri, Attaguile, Borghesi, Bossi, Busin, Castiello, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Guidesi, Invernizzi, Lo Monte, Marti, Molteni, Pagano, Gianluca Pini, Rondini, Saltamartini, Simonetti».