• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/03436 (3-03436)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-03436presentato daROTTA Alessiatesto diMartedì 12 dicembre 2017, seduta n. 899

   ROTTA, LENZI, NARDUOLO, MIOTTO, CRIVELLARI, SBROLLINI, ZARDINI, CRIMÌ, D'ARIENZO, MARTELLA, CINZIA MARIA FONTANA e BINI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:

   la plasmaferesi è una procedura terapeutica che permette la separazione della componente liquida del sangue (il plasma) dalla componente cellulare e la rimozione di sostanze in esso presenti. La funzione della plasmaferesi è di ottenere un'efficace depurazione del sangue, rimuovendo dal circolo sanguigno diverse sostanze, quali: immunoglobuline, immunocomplessi circolanti, tossine, lipoproteine, metaboliti;

   la regione Veneto, con la delibera della giunta regionale n. 851 del 13 giugno 2017, dal settembre 2017 ha dato avvio, presso l'unità locale socio-sanitaria Berica e l'azienda ospedaliera di Padova, ad un progetto che adotta la procedura della plasmaferesi;

   la citata deliberazione precisa che «(...) Sulla base dei primi risultati del biomonitoraggio eseguito sulla popolazione e sui primi risultati sulla prima coorte di soggetti pediatrici (quattordicenni) ed adolescenti vi è la possibilità di poter effettuare, per i soggetti che presentano alti livelli di pfoa, su adesione volontaria il “trattamento di soggetti con alte concentrazioni di pfas”, così come descritto nell'allegato “B” al presente provvedimento di cui costituisce parte integrante (...)»;

   dal punto di vista operativo, all'ospedale San Bortolo di Vicenza accedono tutte le persone che ai test dello screening hanno rivelato concentrazioni di pfoa (acido perfluoro-ottanoico) fra i 100 e 200 nanogrammi, mentre Padova accedono i soggetti con valori di pfoa superiori ai 200;

   la procedura di plasmaferesi viene ripetuta per 6 volte, a distanza di 15 giorni una dall'altra. Il servizio è gratuito su base volontaristica e possono sottoporvisi tutte le persone, circa 2.000, che si sono presentate al maxi-screening in atto negli ospedali di Lonigo e Noventa;

   l'obiettivo dichiarato dell'operazione è di accertare l'incidenza dei pfas sulla salute degli abitanti della «zona rossa», area di 180 chilometri quadrati popolata da oltre 300 mila persone e ritenuta maggiormente contaminata dai p2fas;

   non risultano agli atti studi scientifici né dati clinici al riguardo dell'utilizzo della plasmaferesi per la rimozione di sostanze quali pfas e pfoa dal sangue, né tale procedura non ha attualmente alcuna indicazione «evidence based medicine» nella rimozione degli inquinanti sopra descritti dal sangue –:

   se esistano specifiche linee guida o evidenze medico-scientifiche circa l'efficacia della plasmaferesi sulla rimozione delle sostanze pfas, nonché se vi sia un protocollo scientifico clinicamente validato ed un'autorizzazione o almeno parere positivo di un comitato etico per l'adozione della plasmaferesi su larga scala con il coinvolgimento anche di minori di anni 14, così come avviene nella regione Veneto.
(3-03436)