• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/03422 (3-03422)



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-03422presentato daSPADONI Maria Ederatesto diMartedì 12 dicembre 2017, seduta n. 899

   SPADONI, DELL'ORCO, DALL'OSSO, SARTI e FERRARESI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   nella riunione del 26 settembre 2017 il Comitato percorso nascita nazionale ha preso visione della documentazione inviata dalla regione Emilia Romagna; la valutazione effettuata ha esitato nell'espressione di parere favorevole alla deroga temporanea di due anni per i punti nascita di Cento, Mirandola e Scandiano; per i punti nascita di Borgotaro, Pavullo nel Frignano e Castelnuovo ne’ Monti il Comitato Percorso Nascita nazionale ha espresso parere contrario alla deroga;

   il Ministero della salute ha chiarito, dopo aver emesso la nota del 21 novembre 2016 in cui aveva respinto la possibilità di tenere aperti dei punti nascita della Lombardia, che il Comitato percorso nascita nazionale esprime pareri tecnici sulla scorta della documentazione fornita dalle regioni; il Ministro in particolare, nella interlocuzione con il presidente della regione Lombardia, dichiara: «aspettiamo, disponibili, ulteriore documentazione e nuovi elementi istruttori da parte della Regione Lombardia per investire tempestivamente il Comitato per una nuova valutazione» e così concludendo: «per il Ministero l'unico interesse è la tutela della salute dei cittadini e la loro sicurezza»;

   da queste interlocuzioni emerge che il parere negativo rilasciato dal Comitato percorso nascita nazionale non è determinante e lo stesso Comitato può essere incaricato da parte del Ministero, e su richiesta della regione, di un ulteriore valutazione; il tutto sulla base di una nuova documentazione e di ulteriori motivazioni inerenti la necessità e l'opportunità di tenere aperti tali punti nascita, nonché considerando la situazione della sicurezza che la regione garantisce con nuove azioni di efficientamento, di investimento tecnologico, di personale, di formazione e sulla sicurezza della struttura;

   a quanto consta agli interroganti le convinzioni maturate dalla commissione regionale punti nascita, che avevano portato la stessa in un primo momento a non richiedere una deroga per i punti nascita di Castelnovo ne’ Monti (Re), Pavullo nel Frinano (Mo) e Borgo Val di Taro (Pr), abbiano depotenziato la richiesta di deroga e che ciò potrebbe essere inciso sulla valutazione del Comitato percorso nascita nazionale;

   il 13 ottobre 2017 la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Raffaella Sensoli in un'interrogazione a risposta immediata indirizzata alla presidente dell'assemblea legislativa della regione Emilia-Romagna, chiedeva di avanzare un'ulteriore richiesta, meglio motivata e supportata, di deroga al Ministero della salute per i punti nascita di Castelnovo ne’ Monti (Re), Pavullo nel Frignano (Mo) e Borgo Val di Taro (Pr); inoltre con l'interrogazione si richiede il mantenimento delle attività dei punti nascita, promuovendo innovativi servizi di ostetricia, ginecologia e di neonatologia e pediatria autonomi e dall'altro la garanzia che le corrispondenti équipe possano al contempo ruotare, collaborare ed integrarsi con altre unità operative dell'Azienda socio-sanitaria di riferimento;

   la scelta della regione di accettare il responso del Ministero della salute per determinare le sorti dei punti nascita suddetti, rafforza i timori dei cittadini sulla riduzione del livello di assistenza sanitaria sul territorio e testimonia la distanza e lo scollamento tra la politica e chi, invece, vive la drammatica realtà di un progressivo depauperamento dei servizi essenziali;

   fondamentale è opporsi con tutti gli strumenti che si hanno a disposizione alla sistematica spoliazione dei territori disagiati e montani in particolare, di tutti i servizi essenziali per la sopravvivenza delle comunità locali; togliere un punto nascite in un'area montana o disagiata significa voler stravolgere ulteriormente la vita di un territorio già martoriato dalla crisi economica e da scelte che stanno portando allo spopolamento di queste aree un tempo popolate in modo molto più consistente –:

   se non ritenga opportuno assumere iniziative, per quanto di competenza, anche sulla base di nuovi approfondimenti istruttori con la regione, per promuovere una nuova valutazione da parte del Comitato percorso nascite nazionale circa la possibilità di concedere una deroga alle chiusure dei punti nascita riportati in premessa, in considerazione del disagio territoriale dei territori di montagna e del servizio essenziale che deve essere garantito anche in base al decreto 2 aprile 2015, n. 70 che regolamenta gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera e che prevede la possibilità per le regioni di mantenere presidi ospedalieri di base per zone particolarmente disagiate, distanti più di 90 minuti dai centri hub o spoke di riferimento;

   al fine di garantire alle popolazioni dei territori di montagna un servizio sicuro e qualificato, se non ritenga di assumere iniziative di competenza, in sede di Conferenza Stato-Regioni per l'istituzione di meccanismi di premialità di riparto del Fondo sanitario nazionale destinato alle regioni che garantiscano l'assunzione di ulteriore personale medico ed infermieristico specializzato necessario alla sopravvivenza dei suddetti punti nascita sotto i 500 parti situati nei territori disagiati.
(3-03422)