• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/18772 (4-18772)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18772presentato daCOZZOLINO Emanueletesto diMartedì 12 dicembre 2017, seduta n. 899

   COZZOLINO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'unità di anestesia e rianimazione dell'ospedale civile di Venezia già in passato, dal 2007 al 2010, per quanto comunicato all'interrogante da personale all'epoca facente parte della struttura, sarebbe stata interessata da una gestione irregolare degli emolumenti corrisposti a parte del personale medico, a seguito di prestazioni straordinarie fittizie, tale da causare un ingente esborso di risorse pubbliche supplementari che si sarebbe aggirato addirittura intorno ai 40 mila euro mensili;

   tale gestione sarebbe stata finalizzata ad incrementare le entrate di un gruppo di medici vicini al responsabile del reparto in contrasto con le disposizioni vigenti;

   della problematica si sarebbero già interessate le forze dell'ordine a seguito di segnalazioni pervenute tanto alla polizia di Stato quanto alla Guardia di finanza;

   in tempi più recenti, in base a quanto segnalato all'interrogante da un medico della struttura, dopo una breve fase in cui la gestione era tornata alla regolarità, si sarebbero ripresentate altre irregolarità nella gestione amministrativa e più specificamente nella gestione degli orari di lavoro e, conseguentemente, degli stipendi erogati;

   il servizio della recovery room designa con termine anglosassone l'italiana «sala del risveglio», un'area in cui dovrebbero transitare pazienti selezionati nell'immediato post-operatorio prima di essere inviati al reparto di degenza;

   il servizio sarebbe assicurato attraverso la presenza di un medico per ogni giorno feriale per 7-8 ore di turno, per un totale di 35-40 ore settimanali;

   in realtà però la recovery room sarebbe risultata non operativa per 45 giorni nel 2015 e per 58 giorni nel 2016, mentre nella buona parte dei giorni rimanenti l'attività sarebbe ridotta a circa mezz'ora al giorno;

   i risvegli spesso sarebbero stati destinati alla recovery room senza reale necessità, col conseguente trasporto di pazienti intubati, che avrebbero potuto essere risvegliati in sala operatoria tramite l'uso adiuvante di farmaci antidoti ad alcuni anestetici;

   tale trasferimento avrebbe incrementato il volume degli accessi, ma non sarebbe risultato scevro da rischi;

   nel contempo il servizio partoanalgesia, pur presente anche all'ospedale Mestre, verrebbe mantenuto a Venezia per 30 procedure l'anno;

   a quanto risulta all'interrogante in entrambi gli ospedali di Mestre e Venezia si garantirebbe tale servizio solo in orario diurno, retribuendo nella medesima fascia oraria i medici in due ospedale privando le future madri dell'assistenza parto-antalgica nelle ore notturne;

   medesime problematiche di gestione potrebbero essere ravvisate nelle sedute di posizionamento di CVC Groshong e Port-a-Cath, dispositivi per la chemioterapia e la nutrizione endovenosa: nel 2016 la maggioranza di sedute di posizionamento di cateteri venosi centrali (CVC) ha contato una media di uno o due posizionamenti per seduta, che richiede circa un'ora per dispositivo;

   l'operatività del servizio sarebbe invece assicurato in fascia 8-16 per 7-8 ore;

   sarebbero state inoltre rappresentate alla ULSS ulteriori problematiche relative ad una ripartizione degli emolumenti straordinari che evidenzierebbe una sproporzione evidente di natura discriminatoria in base al genere ed all'anzianità di servizio;

   ove tali fatti venissero accertati, non si tratterebbe soltanto di un utilizzo improprio di risorse pubbliche ma di distrarre personale specializzato dagli ambiti delle prestazioni essenziali ai cittadini –:

   se non intenda assumer iniziative di natura normativa atte a prevedere in caso di eventuale improprio utilizzo di risorse pubbliche come quello descritto in premessa, relativo all'ospedale civile di Venezia, l'attivazione di poteri sostitutivi ove sussista il rischio di pregiudizio per i livelli essenziali di assistenza.
(4-18772)