• Testo RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.6/00375     sentite le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in merito alla riunione del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre 2017,    premesso...



Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00375presentato daSCOTTO Arturotesto diMartedì 12 dicembre 2017, seduta n. 899

   La Camera,
    sentite le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in merito alla riunione del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre 2017,
   premesso che:
    la riunione del Consiglio europeo dovrà affrontare alcune delle questioni più urgenti, tra cui alla luce dei recenti eventi, specifiche questioni di politica estera;
    nel giorno scorsi il Presidente degli Stati Uniti d'America ha annunciato di voler riconoscere Gerusalemme capitale dello Stato di Israele;
    tutti i Paesi europei presenti nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite hanno fortemente criticato la decisione unilaterale assunta dal Presidente degli Stati Uniti;
    con questa scelta gli Stati Uniti hanno agito in violazione di numerose risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, compresa l'ultima in ordine di tempo la numero 2334, la quale sancisce che nessun atto unilaterale può essere consentito per ciò che riguarda i territori occupati, compresa Gerusalemme in quanto territorio occupato ad Est dal 1967 e che quindi ogni modifica deve essere decisa attraverso un negoziato tra le parti;
    in questo senso si è espressa anche l'Alto Rappresentate per la Politica estera dell'Unione europea, Federica Mogherini, la quale ha dichiarato in data 11 dicembre 2017: «Crediamo che l'unica soluzione realistica per il conflitto sia basata su due Stati, con Gerusalemme come capitale di entrambi. È la nostra consolidata posizione e continueremo a rispettare il consenso internazionale su Gerusalemme sino a quando lo status finale della città santa sarà risolto con negoziati diretti tra le parti. Speriamo esse possano impegnarsi in negoziati diretti significativi con il sostegno della comunità internazionale»;
    l'Unione europea è una delle parti del Quartetto per il Medio Oriente (con Russia, Usa e Onu) che aveva elaborato la Road Map, un percorso di pace che prevedeva un negoziato tra le parti su tutte le questioni, compreso lo status finale da attribuire alla città di Gerusalemme;
    a parere dei firmatari del presente atto la decisione unilaterale del Presidente degli Stati d'America, Donald Trump, oltre che essere in contrasto con il diritto internazionale, rischia di sabotare il già difficile processo di pace e compromettere in maniera irreversibile il negoziato tra le parti;
    i negoziati sono oramai bloccati da tempo e in questo tempo null'altro è stato fatto se non iniziative unilaterali del Governo di Israele, che ha implementato gli insediamenti in Cisgiordania e ora anche annettendo Gerusalemme Est allo Stato di Israele;
    oggi il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell'Unione europea sarebbe il riequilibrio di una situazione pericolosamente sbilanciata a favore di una parte e non atto ostile verso Israele, sarebbe un nuovo e rinnovato investimento sulla pace e sulla stabilità non solo del Medio Oriente ma del mondo intero;
    nelle condizioni attuali, la posizione secondo cui la nascita dello Stato di Palestina deve scaturire da un negoziato tra le parti rischia di essere una affermazione priva di senso. Oggi più che mai occorre invece ribaltare la questione e procedere al riconoscimento dello Stato di Palestina come impulso alla ripresa dei negoziati di pace, che in sua assenza rischiano di non vedere più la luce, sotterrati da una guerra dagli esiti drammatici;
    il 27 febbraio 2015, l'Aula di Montecitorio aveva approvato la mozione n. 1-00745 che impegnava il Governo a continuare a sostenere in ogni sede l'obiettivo del riconoscimento della Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967, con Gerusalemme quale capitale condivisa, e ricercare un'azione coordinata a livello internazionale, in particolare in seno all'Unione europea ed alle Nazioni Unite, in vista di una soluzione globale e durevole del processo di pace in Medio Oriente fondata sulla esistenza di due Stati, palestinese ed israeliano;
    qualche mese prima, il 26 novembre 2014, l'allora Ministro degli esteri aveva pronunciato le seguenti parole: «l'obiettivo del riconoscimento è sul tavolo, ma, a nostro avviso, deve intervenire nel momento in cui sarà più utile ai fini del rilancio del negoziato e ai fini dell'obiettivo che vogliamo raggiungere: non un riconoscimento simbolico, ma due Stati, lo Stato di Israele, con il riconoscimento della sua piena sicurezza, e uno Stato palestinese, costituito sulla base della linea di demarcazione del giugno 1967»;
    anche alla luce delle predette affermazioni non si ravvisa momento più utile che questo per rilanciare il negoziato per una soluzione e la soluzione di due Stati, uno Stato palestinese che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele;
    è necessario dunque che lo Stato italiano riconosca lo Stato di Palestina nei confini del 1967 con Gerusalemme est capitale secondo le risoluzioni delle Nazioni Unite, così come è stato riconosciuto lo Stato di Israele, quale impulso alla ripresa dei negoziati tra le parti per giungere alla soluzione «due Popoli due Stati» e a garantire la coesistenza nella libertà, nella pace e nella democrazia dei due popoli,

impegna il Governo

a promuovere in sede di Consiglio europeo il riconoscimento dello Stato di Palestina e la ripresa dei negoziati, per il raggiungimento di una soluzione globale e durevole del processo di pace in Medio Oriente fondata sulla esistenza di due Stati, palestinese ed israeliano.
(6-00375) «Scotto, Palazzotto, Laforgia, Marcon, Speranza, Fratoianni, Civati, Cimbro, Piras, Airaudo, Brignone, Roberta Agostini, Costantino, Albini, Daniele Farina, Bersani, Fassina, Franco Bordo, Bossa, Giancarlo Giordano, Capodicasa, Gregori, D'Attorre, Andrea Maestri, Duranti, Paglia, Epifani, Pannarale, Fava, Pastorino, Ferrara, Pellegrino, Folino, Placido, Fontanelli, Formisano, Fossati, Carlo Galli, Kronbichler, Lacquaniti, Leva, Martelli, Pierdomenico Martino, Matarrelli, Melilla, Mognato, Murer, Nicchi, Giorgio Piccolo, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Rostan, Sannicandro, Simoni, Stumpo, Zaccagnini, Zappulla, Zaratti, Zoggia».